Mobilità

Ecobonus auto e bonus bici: due pesi e due misure

Ecobonus auto e bonus bici: due pesi e due misure

E dunque è passato anche Ferragosto, giro di boa dell’estate che segna l’inizio della fine delle vacanze, senza che ci siano notizie confermate sulla data (e le modalità) con cui verrà finalmente erogato il tanto atteso bonus bici, mentre invece l’ecobonus auto è già partito il primo agosto e – dopo un breve stop per esaurimento della prima tranche di 50 milioni di euro – è ripartito in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Agosto: saranno 500 i milioni che andranno a sovvenzionare l’acquisto di nuovi veicoli che “inquinano un po’ meno” – sì anche diesel! – mentre invece il plafond per il bonus mobilità (bici e micromobilità elettrica, ndr) al momento dovrebbe aggirarsi intorno a 210 milioni di euro, meno della metà di quello per le auto.

Ecobonus auto
L’immagine con cui il Ministero dello Sviluppo Economico presenta l’ecobonus auto

Sembrava che dopo la pandemia la bicicletta avesse davvero preso il sopravvento come mezzo di trasporto e, soprattutto, come nuovo strumento per modificare la mobilità quotidiana anche in Italia: il lockdown ci ha mostrato chiaramente come un altro modo di spostarsi non solo fosse possibile ma anche auspicabile per tutta una serie di ragioni, dall’inquinamento alla sicurezza stradale. E quanto sono larghe e fruibili da tutti le strade senza traffico motorizzato.

Lo avevamo sostenuto fin dal primo momento qui su Bikeitalia: non bisognava tornare alla cosiddetta “normalità” prima del disastro perché proprio quel modo di concepire gli spazi urbani aveva creato le condizioni per portare le nostre città al collasso. Con un’ampia e interconnessa Rete di Mobilità di Emergenza nelle principali città e restituendo lo spazio pubblico alle persone si sarebbe potuto cambiare lo schema di mobilità, soprattutto in vista della riapertura delle scuole e delle attività economiche a settembre: invece solo in parte lo si è fatto, le amministrazioni locali stanno affrontando questo cambiamento troppo timidamente e dovranno fare i conti con il banco di prova di settembre, ma comunque ci stanno arrivando senza aver fatto bene i compiti e presto ce ne accorgeremo tutti.

Quindi il percorso casa-lavoro e casa-scuola – che sarebbe dovuto diventare bike to school e bike to work per una larga fetta di chi utilizzava il trasporto pubblico e non vorrà o non potrà più farlo – nella maggior parte dei casi continuerà a essere poco sicuro per chi pedala e la presenza delle auto non sarà affatto minore ma, anzi, rischia addirittura di aumentare.

Bonus bici 2020: come funziona

Il bonus mobilità – cosiddetto “bonus bici”, ma valido anche per i mezzi della micromobilità elettrica – doveva introdurre un nuovo concetto di spostamento urbano soprattutto nelle città più congestionate dal traffico, quelle sopra i 50 mila abitanti: la ratio del provvedimento – finanziare fino al 60% dell’acquisto, per un massimo di 500 euro – aveva l’obiettivo di convincere un certo numero di persone a modificare il proprio modo di spostarsi. Un incentivo all’acquisto per comprare un mezzo di locomozione che non inquina. Ma se al contempo sul piatto vengono messe ingenti risorse per “svecchiare” il parco auto finanziando a pioggia l’acquisto di auto che “inquinano un po’ meno” c’è qualcosa che non va.

L’ecobonus auto – denominazione che induce a credere che esistano davvero auto “ecologiche”, mentre invece si tratta di mezzi che *in ogni caso* inquinano – del Ministero dello Sviluppo Economico rischia di vanificare la portata del “bonus bici” del Ministero dell’Ambiente perché le persone che acquisteranno una nuova auto nelle prossime settimane saranno portati a usarla molto di più (rispetto alla vecchia che hanno rottamato, ndr), creando traffico e contribuendo a peggiorare la circolazione. Perché non è soltanto una questione di emissioni, si tratta anche di un problema di spazio: le nostre città sono già sature di auto, ci si mette più tempo per cercare parcheggio che per spostarsi da A a B e questo genera altro traffico.

A tutt’oggi, 17 agosto 2020, per il bonus bici si attende ancora il decreto interministeriale che ne fissi le modalità per poterlo richiedere e per riceverlo: secondo le ultime indiscrezioni riportate dal quotidiano online Open, non ci dovrebbe più essere un’app ma la richiesta potrà essere fatta direttamente sul Ministero dell’Ambiente. In attesa di conferme ufficiali, che non mancheremo di comunicare ai lettori di Bikeitalia, resta il fatto che dal 4 maggio sono passati più di 100 giorni e il bonus bici non è ancora stato attivato: mentre invece l’ecobonus auto viaggia senza ostacoli e contribuirà a vendere più mezzi che “inquinano un po’ meno” dei precedenti ma continueranno a saturare lo spazio pubblico in città. Come prima, più di prima.

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