Un furgone bianco, un po’ di vernice, dei coni stradali e qualche operaio in tuta catarifrangente: quella che sembrava una normale attività di manutenzione stradale era in realtà un’azione di Greenpeace.
Così ieri mattina una parte di una strada ad alto scorrimento nella periferia Nord-Est di Roma è stata per un attimo trasformata in corsia ciclabile, il tutto accompagnato da striscioni con il motto “Città per le persone, non per le auto”.
L’ultima azione di Greenpeace non è passata inosservata, infatti la ciclabile realizzata in fretta e furia è bastata per lanciare un segnale forte all’amministrazione capitolina e ad altre realtà italiane: ripensiamo le nostre città favorendo una mobilità davvero sostenibile.
E così Greenpeace alza il tiro della discussione romana sulla mobilità, in una città che da una parte annuncia 150 km di piste ciclabili e dall’altra fa fatica a richiudere la ZTL del centro storico. Ma Roma proprio in questi mesi sta entrando in campagna elettorale ed è importante che la mobilità sostenibile sia tra i primi posti dei vari programmi elettorali, liberare la capitale dal traffico significa rilanciarla sul piano turistico, della qualità della vita e farla correre dal punto di vista economico.
Greenpeace coglie l’occasione per ricordare che ogni anno i romani perdono in media una settimana di vita ogni anno bloccati nel traffico a causa dell’eccesso di auto e di come sia fondamentale promuovere soluzioni alternative di mobilità. Qualche passo avanti negli ultimi anni c’è stato, non solo sulle ciclabili, che finalmente si fanno su strada e non più sul marciapiede, ma anche sul trasporto pubblico, con nuovi investimenti per l’acquisto di bus, la creazione di nuove linee tranviarie e l’avanzamento di importanti progetti come metro e funivie urbane.
L’invito dell’associazione ambientalista è di fare di più e più in fretta, e per questo lancia la proposta di utilizzare i fondi del Recovery fund per finanziare interventi che vadano nella direzione di liberare le città italiane dalla morsa del traffico.
Ma non solo Roma è stata al centro di queste iniziative, infatti nei giorni scorsi i volontari di Greenpeace si sono mobilitati in circa venti città per denunciare i problemi della mobilità locale e indicare soluzioni per rendere le città sostenibili e rispettose del clima e della salute delle persone. La mobilitazione fa parte della campagna #RESTART, con cui Greenpeace chiede che i fondi pubblici per la ripartenza siano investiti per riprogettare le nostre città, investendo in trasporto pubblico, riqualificazione delle periferie e mobilità alternativa.
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