Il 2020 è stato, senza dubbio, l’anno del boom della bicicletta: in seguito allo scoppio della pandemia da Coronavirus la domanda di mezzi a due ruote a pedali è cresciuta esponenzialmente in tutto il mondo e se da un lato questo ha fatto registrare dati di vendita senza precedenti, dall’altro l’oliato meccanismo della “bicycle supply chain” – la filiera produttiva delle bici – è stato scombussolato e nel 2021 si stanno manifestando problemi nell’approvvigionamento delle materie prime e della componentistica per bicicletta, con ritardi che si accumulano di passaggio in passaggio fino all’utente finale.
Si tratta, come avevamo qualche mese fa su Bikeitalia, di una questione che riguarda tutto il mondo e una congiuntura sfavorevole – una “tempesta perfetta” come la definisce il portale Cycling Industry News – dovuta all’aumento del prezzo delle materie prime, ai rincari delle spedizioni internazionali perché la domanda di container supera l’offerta e alle catene di approvvigionamento “interrotte” in più punti che creano intoppi e colli di bottiglia.
Il problema, oltreché il prodotto finito bicicletta, riguarda nella fattispecie anche la componentistica: trovare un ricambio, per chi possiede già una bici e magari vuole fare un upgrade del gruppo, sarà più difficile perché come ha affermato il direttore di Decathlon UK Peter Lazarus: “Il numero di gruppi realizzati è più o meno lo stesso, ma la domanda è molto più alta”.
Meccanica per Bici da Corsa e Gravel
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Nel 2020 in pochi mesi sono stati esauriti gli stock di produzione di tutto l’anno e si sono vendute tutte le bici disponibili. Le difficoltà di movimentare le merci, a causa della pandemia, hanno portato a un aumento dei costi di spedizione via nave e con il trasporto aereo. E l’impossibilità di ricevere componentistica dall’Estremo Oriente con le tempistiche “pre Coronavirus” fa accumulare ritardi in tutta la filiera della bicicletta.
Chiaramente tutto questo, a cascata, va a finire per impattare sul prezzo di acquisto finale: gli aumenti dei prezzi nella componentistica sono una diretta conseguenza di questa situazione, ma oggi il tema non riguarda solo il “quanto” costa in più ma il “quando” potrò ricevere quello specifico pezzo di ricambio che ho ordinato: è un problema comune a tutti i rivenditori di bici e componentistica che rappresentano il punto d’incontro tra produttore e consumatore nel mercato B2C e si trovano tra l’incudine di una filiera in sofferenza e il martello di una clientela esigente abituata a ricevere la merce in pochi giorni o al massimo in qualche settimana. Ora l’orizzonte temporale per un ordine di componentistica di bici si quantifica in mesi, salvo le rare disponibilità già presenti in stock (perché, appunto, ordinate dal negoziante mesi prima, ndr).
Posso confermare questo problema. In concomitanza con l’usura della corona piccola del 34/50 montato sulla mia Canyon Grail ho pensato di sostituire tutto il gruppo anteriore e ho ordinato il nuovo 31/48 GRX della Shimano (sto invecchiando e devo pensare agli adeguamenti funzionali alle ridotte capacità fisiche ?). Tuttavia, su indicazione della Shimano (interpellata con una mail: servizio eccellente!), ho capito che, sostituendo i gruppi, avrei dovuto sostituire anche il deragliatore (nuovo modello adatto alla nuova linea catena). Ebbene, questo deragliatore è praticamente introvabile e diversi siti in Europa prevedono una disponibilità a circa due mesi dall’ordine. Fortunatamente, ne ho trovato uno in Giappone e dovrebbe essere già in viaggio (salvo sorprese ?).