Imprenditoria

Perde il lavoro e si reinventa imprenditore del cicloturismo in Sicilia

Perde il lavoro e si reinventa imprenditore del cicloturismo in Sicilia

«Mi licenziano, che faccio? Prendo la bici, esploro la mia regione. Anzi, visto che è un’isola meravigliosa, ci giro tutto attorno. Pedalando, puoi conoscere posti che non hai mai visto prima e guardarti dentro, riflettere. Contavo su questo per capire cosa fare della mia vita».

Giovanni Guarneri si racconta così, a distanza d’anni, ora che la sua vita ha preso la bella piega di una bici che corre libera, in tratti piani, lungo la costa, o sulle pendenze interne, tra discese e salite. E non corre da sola.

Giovanni ha fondato un tour operator, Inspiring Tours, l’associazione Ciclabili Siciliane, che destina parte dei profitti del tour operator ad associazioni e progetti di inclusività e accessibilità, e la Rete ciclabili siciliane Sicily Cycling network, che unisce 46 amministrazioni comunali, 110 aziende e strutture ricettive e un centinaio di associazioni di vario genere. Le attività che partono da queste entità si autofinanziano senza apporti di denaro pubblico. E l’intero territorio ha ricevuto un potente impulso allo sviluppo turistico e all’accoglienza.

Giovanni ha realizzato una guida, Il periplo della Sicilia in bicicletta (Terre di Mezzo), un itinerario di 14 giorni per oltre mille km su strade secondarie e sterrate, da percorrere in sicurezza, tracciato grazie all’esperienza del suo viaggio solitario del 2016. Da lì è partita anche la sua avventura come imprenditore, un’agenzia turistica specializzata in itinerari in bicicletta.

Tutto comincia con una lettera

Giovanni Guarneri

Che il tuo primo tour di scoperta fosse importante l’aveva capito subito, dopo aver scritto spontaneamente alla redazione di Bikeitalia una lettera, pubblicata qui. Il post generò grandissimo interesse e mosse centinaia di commenti e contatti. «Quel “movimento” mi ha fatto pensare che tanti, come me, avevano voglia di pedalare in Sicilia e nel mondo».

La svolta e il viaggio

Sicilia cicloturismo crediti Sicily Divide
Crediti Sicily Divide

Tutto parte da un fatto negativo: un licenziamento, nel gennaio 2016. «Lavoravo in un’industria conserviera che aveva deciso di chiudere l’unità produttiva in Sicilia, per trasferire tutto in Marocco e Portogallo. Sono stato licenziato tra gli ultimi, ma fu comunque una grande delusione, dopo 12 anni in cui avevo dedicato tutte le mie energie al lavoro. Alle spalle avevo una laurea in Economia del Turismo e una breve esperienza in alberghi. Con la bici ci andavo a lavorare, ogni giorno, e facevo qualche uscita nel tempo libero. A febbraio decisi di affrontare un viaggio di 1000 km in una settimana: una bella scommessa con me stesso, un’avventura e un’esperienza catartica! 9-10 ore al giorno in sella, da solo. Roba da illuminazioni ed estasi mistiche, dolore alle gambe e al fondoschiena incluso».

Una Sicilia ciclabile

Sicilia in bicicletta, crediti Sicily Divide
Crediti Sicily Divide

L’illuminazione più folgorante fu che il giro della Sicilia era possibile, in sicurezza, cosa in cui nessuno credeva. «È una bella regione per girare in bici. Ho pedalato benissimo in posti che non conoscevo. E non mi sono fermato alla mia terra. Nel giugno del 2016 mi sono avventurato in sella in 13 Nazioni europee, per studiare i diversi sistemi cicloturistici. Ho percorso oltre 10 mila km in 4 mesi».

Il confronto con altri Paesi porta Giovanni a conclusioni e intuizioni: «La Sicilia era lontana anni luce dai principi che si applicavano in Europa. Ma è anche un territorio bellissimo e molto più vario rispetto a quello della Germania, per esempio. Se mancano ciclabili, i percorsi possono includere tratti in strade provinciali dove non passa nessuno, che attraversano paesini storici e luoghi incantevoli».

Un tour operator che crea lavoro

Sicilia in bici by Sicily Divide
Crediti Sicily Divide

Giovanni fonda la sua impresa, Inspiring Tours. «Ho investito inizialmente circa 30 mila euro, investimento che negli anni si è autoalimentato, dato che l’azienda si sostiene da sé. Dal 2023 il tour operator è una società di capitali, con 200 mila euro di fatturato annuo, alcuni collaboratori stagionali e tre persone impiegate stabilmente: io, il presidente, un direttore tecnico e un tecnico per le manutenzioni, che cura l’accoglienza delle persone e gestisce il nostro negozio di Palermo. L’abbiamo aperto in via Divisi, una strada di Palermo iconica e folcloristica dedicata alla bicicletta, con 8 negozi storici».

Negli anni sono stati acquistati 100 mezzi, destinati a un parco bici di qualità, per il noleggio in autonomia o i tour organizzati: gravel, mountain bike, da trekking, a pedalata assistita, con marchi affidabili come Trek, Focus, Lapierre e Specialized.

Gli itinerari di cicloturismo proposti in Sicilia

Crediti Sicily Divide

Sono stati messi a punto vari itinerari cicloturistici, tutti tratti conosciuti e definiti in funzione del target. Il primo a nascere, nel 2017, è stato il Periplo della Sicilia (diventato una guida cartacea tre anni dopo): 1200 km, divisibile in tre anelli parziali da 350 Km. Ci si registra, si acquista un kit che consente di ricevere timbri ai check point, avere una traccia del percorso e dei punti dove dormire.

Poi è arrivato nel 2022 Sicily Divide da Trapani o da Palermo a Catania, un itinerario permanente di 460 km, che vede passare 9 mila ciclisti l’anno, percorribile in autonomia o con un gruppo. Su sito dedicato ci sono altre proposte di percorsi in tutta la Sicilia, con vari temi, tra cui il “barocco” e i “castelli della Sicilia Normanna”. Il tour operator Inspiring Tours offre pacchetti organizzati.

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Sicilia in bici Etna

I plus delle strutture fidelizzate

Tra le caratteristiche degli itinerari collaudati: tracce disponibili, rete di assistenza e ospitalità, con strutture già fidelizzate che offrono custodia bici, colazione, pompa e attrezzi per riparazioni. «Molti B&B iniziano con l’ospitalità, poi, vedendo il flusso dei ciclisti, anche 1700 passaggi l’anno in più rispetto alla loro clientela abituale, dopo un periodo di rodaggio investono e si organizzano con quello che serve, compreso uno spazio per il lavaggio dei mezzi».

La crescita della community

Ciclisti in viaggio in Sicilia, crediti Sicily Divide
Crediti Sicily Divide

Per l’affermarsi del tour operator e la crescita del flusso cicloturistico è stata essenziale la community creata ed alimentata soprattutto dal contatto diretto con i ciclisti. «Nei miei viaggi ho sempre spiegato cosa significa pedalare in Sicilia a chi incontravo, generando passaparola. Poi le persone che hanno provato i nostri tour condividono foto, commenti ed emozioni on line: i ciclisti sono propensi alla condivisione seriale. Anche la lettera a BikeItalia ha contribuito per molto tempo a rinforzare la mia credibilità. Poi ci sono anche video online, i nostri siti, pubblicazioni…».

Un altro mezzo potente di amplificazione della community è la partecipazione a fiere specializzate. «Essere alla Bit non ci è servito. Invece la Fiera del Cicloturismo è il luogo ideale per incontrare un pubblico specializzato».

Il presente…

Crediti Sicily Divide

Finora i tour sono partiti su richiesta di piccoli gruppi auto organizzati. Possono muoversi in autonomia, con le indicazioni e le tracce fornite o richiedere una guida che viaggia con loro.

«Oggi siamo a una svolta. Stiamo calendarizzando i tour, creeremo gruppi aggregati di persone che non si conoscono. In questi gruppi s’innescano dinamiche complesse, che vanno conosciute, perché rischiano di rovinare una vacanza. Noi organizzeremo “piccole tribù occasionali” lungo i nostri itinerari, è la nuova sfida. I ciclisti sono utenti vulnerabili, risentono di tante variabili: clima, difficoltà, guasti. Dopo un tour i loro commenti possono essere favorevoli o devastanti, possono entrare nella community o minarla. Per ora abbiamo avuto il 100% dei feedback positivi. In 3-4 anni le persone tornano, provano nuovi itinerari e alimentano la nostra community».

… e il futuro del cicloturismo in Sicilia

Giovanni pianifica la partecipazione alla prossima edizione della Fiera del Cicloturismo. «Presenteremo nuovi pacchetti più leggeri, nel prezzo. Diminuiremo costi, per dimezzare le quote di partecipazione. Il costo di una settimana di viaggio potrebbe abbassarsi da 1200 euro a 400-450 euro»

Commenti

  1. Stefano ha detto:

    Ho percorsa quest’anno la Sicily Divide nel mese di Aprile insieme ad altri due amici. La partenza è stata da Trapani con arrivo da Roma in aereo e, ripartenza da Catania dopo una settimana con il treno. Le bici utilizzate sono state delle gravel attrezzate per il trasposto bagagli. Abbiamo utilizzato sempre gli alloggi selezionati e ci siamo sempre trovati bene sia come ospitalità che pulizia e disponibilità. Paesaggi sempre molto affascinanti e, a parte alcuni km, es. attraversamento di Caltanissetta, oppure gli ultimi km per arrivare a Catania, abbastanza trafficati, per il resto abbiamo sempre pedalato su strade con poco traffico.
    Esperienza sicuramente da consigliare, esclusi mesi estivi più caldi.
    Grazie a Giovanni per aver ideato questa bella esperienza.

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