Ha comprensibilmente fatto scalpore la notizia dell’annullamento, da parte di uno scrupoloso prefetto, della sanzione comminata a un automobilista pizzicato da un autovelox “autorizzato, non omologato” mentre viaggiava alla statosferica velocità di 255 km/h; mi ricorda il Martini ordinato da quell’incivile di James Bond, che precisava sempre di volerlo “agitato, non mescolato” (shaken, not stirred).
Ora mi domando perché questa – quella dell’automobilista, non quella di Bond – sia da ritenersi una infrazione da Codice della Strada e non invece un reato da Codice Penale.
Autovelox o non autovelox, se qualcuno viaggia a quella velocità criminale compie un evidente, grave e deliberato attentato alla sicurezza pubblica, esattamente come lo fa chi spara alla cieca in mezzo a una piazza affollata.
E se qualcuno spara nella folla, mica ci si chiede a quale velocità viaggiasse il proiettile e se gli occhiali di chi lo ha visto sparare fossero o meno omologati: lo si blinda poco cortesemente e per un congruo periodo di tempo si smarrisce la chiave, così che non serve nemmeno più la sospensione della patente.
E, mi raccomando, il Martini mescolatelo.
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