Quello delle biciclette usate ha sempre rappresentato un grande potenziale inespresso nel mercato delle due ruote. Infatti, fino a prima del Covid, il mercato si concentrava unicamente sulla compravendita di biciclette nuove.
Successivamente, sono arrivate diverse piattaforme specializzate, come Buycycle, Bikeflip, Bike Exchange e altre realtà, che hanno iniziato a monetizzare e valorizzare il mercato delle biciclette usate. Queste si sono affiancate ai siti generalisti già esistenti, come eBay, Subito.it, e ai social network come Facebook Marketplace, creando un ecosistema digitale più strutturato e sicuro per gli utenti.

Fino a quel momento, infatti, il settore dell’usato trovava spazio principalmente su siti generalisti o nei mercatini delle periferie, dove spesso si incontrava il rischio di incappare in biciclette rubate. In alternativa, i negozi di biciclette offrivano la possibilità di permutare l’usato a fronte dell’acquisto di un modello nuovo.
La tendenza al riutilizzo, però, non riguarda solo il settore delle biciclette: negli ultimi anni, piattaforme come Vinted, Wallapop e Depop hanno rivoluzionato la compravendita di usato in diversi settori merceologici, come l’abbigliamento, l’elettronica e gli articoli per la casa. Questo fenomeno riflette un cambio di paradigma nei consumi, sempre più orientato alla sostenibilità, al risparmio e alla circolarità dei beni.
Il mercato delle bici dopo il Covid
Quando è arrivato il Covid ne è conseguito un boom delle vendite di biciclette. L’esordio delle piattaforme di compravendita online, specializzate nelle bici usate, sembrava la manna dal cielo. Questo perché l’enorme numero di biciclette nuove acquistate ha generato inevitabilmente un surplus di bici usate da smaltire.
Tuttavia, le cose non sono andate esattamente come previsto. L’impennata della domanda globale di biciclette, scatenata dal Covid, ha generato un eccesso di offerta sul mercato. Come insegna la microeconomia, un surplus di offerta porta necessariamente a un abbassamento dei prezzi.
Oggi, molti sostengono che le biciclette siano ancora molto costose. Tuttavia, se si visitano i negozi, si scopre che modelli che negli anni precedenti avevano prezzi stratosferici vengono ora venduti a prezzi inferiori, in alcuni casi del 50%. Basta fare un giro online per trovare ebike nuove come la Scott Patron St Eride 900 Tuned Tr che scende da 11.499,00€ a €.6.899,00€, giusto per fare un esempio.
Lo spazio per il mercato delle bici usate

In un contesto in cui il nuovo è così economico, ci si chiede quale spazio possa avere il mercato dell’usato.
Il problema è evidente: molte piattaforme cercano di vendere biciclette usate che, cinque anni fa, erano state acquistate a 10.000 euro, proponendole oggi a 6.000-7.000 euro. Tuttavia, la stessa bicicletta nuova, grazie agli sconti, potrebbe essere acquistata a 5.000 euro.
Qual è la via d’uscita da questa situazione? Il contesto ricorda molto la bolla della dot-com economy dei primi anni 2000. Allora, le piattaforme internet, in una fase ancora embrionale, si trovarono improvvisamente a corto di fondi perché mancavano di un solido modello di business. Solo poche di esse riuscirono a sopravvivere, e quelle sopravvissute finirono per dominare il mercato.
Lo stesso potrebbe accadere nel mondo delle piattaforme dedicate alle biciclette usate. Si tratta di tempi difficili: queste realtà dovranno stringere i denti e resistere. Alla fine, emergerà una piattaforma dominante, affiancata da una concorrente significativa, mentre tutte le altre saranno destinate a sparire.
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