Mobilità

La città a 30 km/h funziona: Bologna un anno dopo

La città a 30 km/h funziona: Bologna un anno dopo

Dopo un anno di “Bologna Città 30”, cioè dall’entrata in vigore del limite generalizzato di 30 km/h in ambito urbano, il capoluogo dell’Emilia-Romagna dati alla mano celebra un traguardo storico: meno vittime sulle strade, meno traffico e più mobilità sostenibile. Lo comunica una nota del Comune guidato dal sindaco Matteo Lepore, illustrando i risultati di questa iniziativa che sta trasformando il modo di vivere la città.

Sicurezza stradale: vittime dimezzate, incidenti in calo

Nel 2024 Bologna ha registrato 10 decessi sulle strade, quasi la metà rispetto alla media del biennio precedente. Un dato ancora più significativo: per la prima volta dal 1991, nessun pedone è morto in incidenti stradali. Anche gli incidenti totali sono diminuiti del 13%, con un calo del 31% di quelli più gravi.

Nonostante l’aumento del 10% degli spostamenti in bicicletta, gli incidenti che coinvolgono i ciclisti sono cresciuti solo del 5,9%. Una conferma che più bici non significa necessariamente più pericoli.

Mobilità sostenibile in piena espansione

La “Città 30” non è solo più sicura, ma anche più green. Il traffico automobilistico è calato del 5%, mentre l’uso di alternative sostenibili ha registrato picchi significativi:

  • Bike sharing: +69% con oltre 3 milioni di corse.
  • Car sharing: +44%.
  • Servizio Ferroviario Metropolitano: +31% nelle stazioni urbane.
  • Spostamenti in bicicletta: +10%.

Aria più pulita

La qualità dell’aria è migliorata con un calo del 29% di biossido di azoto (NO2), grazie alla riduzione del traffico e all’aumento della mobilità attiva. Un risultato che si fa sentire sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

Controlli e sanzioni

Nel corso dell’anno la Polizia Locale ha intensificato i controlli, con oltre 14.000 veicoli verificati e più di 2.000 sanzioni. Le infrazioni più comuni? Eccesso di velocità (40%), mancata precedenza (20%) e manovre azzardate (11%).

Investimenti per il futuro

“Prosegue intanto anche l’attuazione del programma pluriennale di investimenti, che dall’iniziale valore di 24 è cresciuto a oltre 27 milioni di euro, varato insieme alle nuove regole per dare corpo con interventi fisici alla Città 30, rallentando le velocità a tutela della sicurezza di tutti gli utenti della strada e incrementando le infrastrutture per la mobilità attiva. Dal 2022 a fine 2024, quando sono state approvate le linee di indirizzo di Bologna Città 30, circa 10 milioni di interventi sono già stati realizzati, 9 sono in via di ultimazione o in corso di realizzazione e 8 in progettazione. Il programma prevede progetti di messa in sicurezza di strade, incroci e attraversamenti, creazione di nuove piazze pedonali e scolastiche, ampliamento della rete di piste e corsie ciclabili e ciclostazioni”, si legge nel comunicato stampa che presenta i dati con il bilancio del primo anno di Bologna Città 30.

Un modello da seguire

“Bologna Città 30” ha dimostrato che abbassare i limiti di velocità non è solo una questione di sicurezza, ma un modo per rendere la città più vivibile e sostenibile. Questo primo anno rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso: l’obiettivo dell’Amministrazione è chiaro, arrivare alla “Vision Zero”, vale a dire nessuna vittima investita e uccisa sulle strade.

Una sfida che Bologna, diventando Città 30, ha già raccolto e sembra pronta a vincere.

[Fonte]

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Commenti

  1. Matteo ha detto:

    Premetto che sono Bolognese e sono totalmente a favore delle misure di sicurezza come città 30. Detto questo, devo segnalare che l’amara realtà, al di fuori della sfegatata propaganda comunale, è ben altra! Città 30 non ha cambiato assolutamente NULLA! Nessuno o quasi rispetta quel limite e non c’è nessuno controllo da parte delle forze dell’ordine. Zero assoluto!! Il punto vero è che il traffico cittadino è totalmente paralizzato dalle centinaia di cantieri e giocoforza le auto procedono a passo d’uomo. L’effetto è una riduzione degli incidenti dovuti alla velocità, ma le misure del comune non c’entrano niente: solo pura demagogia! Attenzione a chi si attribuisce falsi meriti e fornisce spiegazioni assurde. venite in città a vedere di persona, fate un giro per strada alle 8 di mattina o alle 5 del pomeriggio e capirete.

  2. Ennio ha detto:

    Pur non essendo di sinistra, sono tuttavia abituato a giudicare dai fatti ed a dimenticare ideologie e schieramenti, quindi esprimo un netto plauso a Bologna30, contrariamente ai vari oppositori dell’idea, da Salvini ai negazionisti tipo Cruciani.
    Non bisogna neppure essere illuminati dal Verbo per capire che nelle zone centrali sia di città che di paesi, una velocità da 50 orari fa paura, per i rischi che comporta, e non solo per distrazioni di autisti e/o ciclisti e pedoni.
    Mi chiedo se Salvini ed accoliti abbiano mai girato tra i portici a 50 orari…se sanno, se hanno la percezione di cosa sia.
    Ma siccome c’è sempre chi lo fa, ben vengano limiti e sanzioni.
    Fatti, non opinioni, dimostrano la coerenza del provvedimento.

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