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Investita e uccisa Sara Piffer, giovane promessa del ciclismo italiano

Investita e uccisa Sara Piffer, giovane promessa del ciclismo italiano

[Aggiornamento: i funerali di Sara Piffer si terranno lunedì 27 gennaio 2025 alle ore 15 presso la Chiesa Parrocchiale di Palù di Giovo]

Una bruttissima notizia arriva dal Trentino: questa mattina Sara Piffer, giovane promessa del ciclismo italiano, è stata investita e uccisa mentre si stava allenando in bicicletta lungo via Cesare Battisti, una strada secondaria tra Mezzocorona e Mezzolombardo. Aveva solo 19 anni e stava pedalando in compagnia del fratello Christian, anche lui ciclista dilettante, che è stato coinvolto nell’incidente riportando ferite non gravi.

La dinamica dell’investimento mortale

Secondo le prime ricostruzioni la persona alla guida di un’auto – un uomo di 70 anni residente nella zona – mentre stava effettuando un sorpasso ha travolto Sara. L’auto, che proveniva dalla direzione opposta, ha centrato la ragazza in pieno. Nonostante il tempestivo intervento dell’elicottero del 118 e le manovre salvavita, le ferite riportate dalla giovane ciclista sono risultate fatali. La Polizia locale della Rotaliana sta indagando per chiarire con precisione la dinamica dei fatti.

Un talento stroncato troppo presto

Sara Piffer era originaria di Palù di Giovo, un paese noto per aver dato i natali a numerosi talenti delle due ruote tra cui Francesco Moser e Gilberto Simoni. Aveva iniziato a pedalare con l’Unione Sportiva Montecorona e, passo dopo passo, era approdata al ciclismo élite con il Team Mendelspeck Ge-Man. Il suo curriculum sportivo era già ricco di successi: due volte campionessa trentina (2019 e 2020), vicecampionessa d’Italia della Madison nel 2021 e convocata ai Mondiali Under 18 di Glasgow, dove aveva chiuso al 18° posto. Solo lo scorso anno, Sara aveva trionfato al Gran Premio di Corridonia, nelle Marche, e sfiorato la vittoria nella crono di Verla/Maso Roncador, nel suo Trentino.

Conseguita la maturità con il massimo dei voti, Sara era pronta a iniziare la sua seconda stagione nella massima categoria del ciclismo femminile. Il suo futuro prometteva grandi risultati, sia sulle strade che in pista.

Il dolore di una comunità

La scomparsa di Sara lascia grande vuoto nella sua famiglia, nella comunità di Palù di Giovo e nel mondo del ciclismo trentino. Negli articoli pubblicati sulle testate locali e di ciclismo in molti ricordano la sua dedizione, il talento e la passione per le due ruote, caratteristiche che l’avevano resa una delle atlete più promettenti della sua generazione.

Il cordoglio dell’ACCPI (Associazioni Corridori Ciclisti Professionisti Italiani)

Non è la prima volta che la comunità ciclistica trentina affronta un lutto simile: solo l’anno scorso, a maggio, il giovanissimo ciclista Matteo Lorenzi aveva perso la vita in seguito a un investimento stradale da parte dell’autista di un furgone.

Intanto oggi piangiamo un’altra giovanissima vittima della violenza stradale: aveva solo 19 anni, si chiamava Sara Piffer.

[Bikeitalia si stringe al dolore della famiglia di Sara e della comunità ciclistica tutta].

[Fonte]

Leggi anche: Dopo il metro e mezzo, le corsie ciclabili: la nuova campagna per la sicurezza dei ciclisti

Commenti

  1. Gianni Vargiu ha detto:

    Strade libere per le auto pericolose per le bici. In quasi tutte le strade non esistono le corsie ciclabili. Strade killer perfettamente in regola, per le norme italiane!… Vergogna!!

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