Biomeccanica

3 motivi per fare una visita biomeccanica

3 motivi per fare una visita biomeccanica

Noi di Bikeitalia ci occupiamo di visite biomeccaniche dal 2015 e più di 1000 ciclisti sono passati nei nostri Bikeitalia LAB sparsi sul territorio italiano (Milano, Bologna, Bergamo, Firenze, Roma, Rimini e molti altri). Le motivazioni che spingono i ciclisti a rivolgersi a noi sono molteplici. Purtroppo vi è ancora una fetta di ciclisti che ritiene la visita biomeccanica come un “vezzo da professionisti” oppure un investimento che ha senso fare solo se si fanno gare.

In questo articolo voglio cercare di delineare tre motivi per fare una visita biomeccanica, soprattutto in ottica preventiva.

3 motivi per fare una visita biomeccanica

Fare una visita biomeccanica

#1: Prevenire è meglio che curare

Molti dei nostri clienti si presentano in studio dopo che hanno sviluppato dei problemi fisici in bici. Alcuni si presentano quando sono ancora in fase acuta, altri dopo aver risolto il problema con il supporto di un medico o di un fisioterapista. Spesso si pensa che la visita biomeccanica possa immediatamente risolvere un problema fisico o un dolore ma non è così: se quel distretto del corpo è ormai infiammato, è necessario attendere i tempi fisiologici del recupero e non esiste bacchetta magica. Uno dei motivi per fare una visita biomeccanica è, secondo la mia esperienza, quello della prevenzione. Valutare la propria postura, il carico sulle articolazioni, la pressione in sella e altri parametri è fondamentale per trovare una posizione che salvaguardi il corpo e permetta di pedalare per molto tempo senza sviluppare problemi fisici né infortuni da sovraccarico.

È più utile fare una visita biomeccanica prima di aver sviluppato dolori anziché farla quando il problema è conclamato.

Se volete capire meglio come si svolge una visita biomeccanica e comprendere come regolare al meglio la vostra bici per evitare l’insorgenza di infortuni da sovraccarico, noi di Bikeitalia abbiamo creato il corso online “Il corretto posizionamento in sella”. Si tratta di un corso introduttivo che permette di comprendere i rudimenti del posizionamento in sella e quindi evitare di pedalare con una bici impostata in modo errato. Per informazioni, cliccate sul box sottostante:

Il corretto posizionamento in sella

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#2: Adattare la bici al corpo di chi pedala

Anche se abbiamo acquistato la bici della taglia corretta e siamo stati attenti alla scelta dei componenti, non è detto che il nostro mezzo sia adattato alla nostra corporatura, alla nostra flessibilità muscolare o alle nostre capacità atletiche. Le nostre visite si aprono sempre con un’intervista preliminare e una valutazione muscolare e posturale, per comprendere le reali possibilità fisiche del ciclista e quindi adattare la bici alla sua postura e potenzialità. Si tratta di un aspetto molto importante, perché molti ciclisti sono convinti che assumere una posizione più aggressiva (o copiare la posizione del proprio professionista di riferimento) sia migliorativo in termini di prestazione. Il che non è assolutamente vero, perché se la posizione non è adattata per le nostre capacità fisiche e atletiche, non potremo mai esprimere il nostro massimo potenziale.

#3: La prestazione si basa sulla comodità

Quando parlo di comodità ai miei clienti, molti pensano alla vecchietta sulla Graziella. Vi è, soprattutto tra gli amatori, un vero e proprio bias cognitivo: si è convinti che più la posizione sia aggressiva e più si forte si pedali. Il che è tutto il contrario della realtà. Nello studio Body position affects performance in untrained cyclists” (British Journal of Sport Medicine, 2014), 10 uomini in buona forma fisica, senza esperienza nel ciclismo, sono stati sottoposti a 3 test a 50-100-150w-massimale.

Sono state rilevate la VO2max, la frequenza cardiaca e l’intensità percepita in due posizione: con mani sui paramani e sull’orizzontale del manubrio.  La frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca, il consumo di ossigeno e il lattato erano più alti nella posizione con mani sui paramani che sull’orizzontale. Cosa ci dice questo studio? Che se la posizione in sella non è sostenibile, noi non esprimeremo il massimo potenziale. E cosa significa “avere una posizione sostenibile”? Significa avere un rapporto tra i 6 punti di contatto in bici (2 piedi sui pedali, 2 mani sul manubrio e 2 tuberosità ischiatiche sulla sella) che permetta al nostro corpo di stare comodo e ben posizionato all’interno, senza dover scappare (e quindi disperdere energie) e compensare.

Il terzo motivo per fare una visita biomeccanica è presto detto: trovare una posizione sostenibile, che ci permetta di esprimere il massimo potenziale atletico senza però sovraccaricare il corpo.

Prenota una visita biomeccanica nei Bikeitalia LAB

Se ti ritrovi in uno dei tre motivi sopra elencati, puoi prenotare una visita biomeccanica in uno dei Bikeitalia LAB sparsi nel territorio italiano. Ogni LAB è gestito da un biomeccanico qualificato (formato da Bikeitalia) e soprattutto laureato in fisioterapia o scienze motorie. Ogni visita dura 2 ore e prevede un’intervista preliminare, valutazione posturale,analisi del movimento, analisi video, valutazione pressione in sella, regolazioni, test finale e invio di un report completo di 40 pagine e un supporto costante via mail post visita per seguirti nell’adattamento alla posizione.

Se desideri prenotare una visita biomeccanica con noi, clicca nel box qui sotto:

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