Itinerari

Canada del Sud in bici lungo la Icefield Parkway

Questo report lo apriamo con uno spoiler: le Canadian Rockies ed i parchi nazionali di Jasper & Banff sono un posto spettacolare!

Entriamo nel parco proprio da Jasper. Un piccolo villaggio molto curato e molto turistico, fatto prevalentemente di negozietti di souvenir, ristoranti e grandi parcheggi per i grandi motorhome molto diffusi da queste parti. Siamo nel 150° Anniversario della fondazione del Canada e tutti i parchi nazionali sono, per nostra fortuna, gratuiti ma anche straordinariamente affollati.

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La strada che sale a Jasper da ovest corre lungo il fiume Athabasca, le cui acque trasparenti e gelide ne tradiscono l’origine, l’omonimo ghiacciaio posto 112 km più a sud. Le aspettative sul parco sono enormi, sogniamo animali selvatici ad ogni angolo, paesaggi montani drammatici e laghi turchesi. E in Canada ormai sappiamo che le aspettative sono quasi sempre attese e così a pochi chilometri dall’ingresso del parco un enorme cervo maschio ci dà il benvenuto, pascolando serenamente a bordo strada. Non c’è bisogno di avere occhio per vedere gli animali: rallentamenti improvvisi, lunghe file di macchine parcheggiate e ammassamenti di gente ne tradiscono la presenza.

La Icefield Parkway è la strada, unica, che attraversa l’intero parco da Jasper a Lake Louise. Non presenta grandi salite ed ha un’ottima corsia laterale per pedalare in tranquillità. I primi 100 km salgono dolcemente al ghiacciaio Athabasca, la cui base si trova già a 2000 metri di quota. Il ghiacciaio è facilmente visibile dalla strada, così come è facile vederne i segni del ritiro. In pieno contrasto con lo spirito del parco, una società privata gestisce delle navette (autobus cingolati) che permettono di risalire comodamente il ghiacciaio. Interrogati sul perché esista un tale scempio, all’ufficio informazioni rispondono che le navette permettono a chiunque di godere del ghiacciaio, garantendo maggiori introiti e quindi più fondi per mantenere il parco. Bisogna quindi far morire il ghiacciaio per farlo restare in vita. Per i più “volenterosi” un comodo e breve sentiero porta alla base del ghiacciaio.

Per visitare i parchi è necessario un pass che costa 9.80 dollari canadesi (circa 6.50 euro) a persona al giorno. Il campeggio libero è assolutamente vietato ed i tanti campeggi disposti lungo la strada, pur godendo di una tariffa per “hikers & bikers” (camminatori e ciclisti), costano comunque non meno di 15 dollari canadesi, offrendo il più delle volte solo una piazzola ed un bagno senza acqua. Bisogna ben organizzarsi con il cibo dato che i punti di rifornimento sono, come sempre, molto limitati e molto costosi data la posizione.

Lungo la strada per Lake Louise, brevi visite a piedi permettono di godere di scorci naturalistici da documentario del National Geographic. La valle dei cinque laghi, il lago Horseshoe, i laghi Peyto e Bow, sono solo una minima parte di quanto è visitabile. Dal lago Bow una passeggiata di 6 km porta alla base di una cascata generata da un ghiacciaio. Il resort proprio all’inizio della passeggiata è talmente abituato ai ciclisti che ci ha tenuto in custodia le biciclette senza battere ciglio. Nelle altre escursioni le biciclette le abbiamo dovute lasciare “da sole”, legate ad un albero o semplicemente tra di loro, con un po’ di apprensione ma senza alcun problema.

Lake Louise è il cuore del parco. Il termine “turistico” non rende abbastanza l’idea. Di certo essere arrivati proprio nella settimana della fondazione del Canada non aiuta l’immagine del posto che al momento è un delirio di persone e soprattutto macchine, tantissime macchine, talmente tante da dover arrivare a chiudere l’accesso al villaggio per saturazione!

I punti di maggior interesse sono l’omonimo lago a circa 5 km di distanza dal villaggio e il lago Moraine a 14 km di distanza. Entrambi sono raggiungibili in bicicletta, basta avere un po’ di voglia di pedalare in salita con la certezza di un ritorno in discesa. Il lago Louise è raggiungibile anche con una navetta, i rangers del “Visitor Center” sono ben disposti a tenere in custodia la bicicletta per il tempo necessario alla visita. In entrambi i casi l’esperienza di posto unico al mondo è assicurata: acque turchesi in una cornice di picchi rocciosi e foreste di conifere. Un po’ di coraggio e di resistenza al freddo bastano per un tuffo se non memorabile di certo irripetibile data la temperatura dell’acqua. Le possibilità di escursioni nella zona sono molteplici, la salita al Sentinel Pass da lago Moraine è forse quella che più di tutte ci è rimasta impressa, considerato lo scenario impressionante: 10 picchi vertiginosi si ergono ripidissimi dalle sponde del lago, come dei giganti circondano e proteggono questo piccolo gioiello azzurro, di quell’azzurro con cui coloravamo cielo e laghi nei disegni da bambini.

Da Lake Louise a Banff si percorre una strada alternativa all’autostrada 1, la Bow Valley Parkway anche detta 1A. Per 50 km si pedala su strada e ci si immette poi in una pista ciclabile, la Legacy Trail, per 7 km fin dentro Banff. Con del tempo a disposizione, consigliamo una sosta e relativa passeggiata alle cascate del Johnston Canyon ed eventualmente più su alle “Ink Pots”, pozze di acqua sulfurea dai colori vivaci nelle quali è vietato fare il bagno.

Banff non ha suscitato in noi nessun interesse, forse a causa della frenesia che circonda la cittadina. Canmore, 25 km più a sud (25 km di pista ciclabile) ci è sembrata decisamente più interessante e tranquilla. Certo è che non si viene qui per visitare cittadine ma per ammirare lo spettacolo grandioso della natura e farlo in sella ad una bicicletta è senza dubbio il modo migliore.

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