In occasione della seconda edizione della Fiera del Cicloturismo, la Regione Siciliana ha presentato al pubblico una mappa contenente una serie di itinerari per attraversare l’isola da nord a sud, da est a ovest o per effettuare il periplo. Alcuni di questi itinerari sono anche molto conosciuti: il Sicily Divide, la Magna Via Francigena, la Ciclovia Parchi Sicilia, la via del Barocco.
Per vedere l’effetto che fa, abbiamo voluto provare un percorso che mettesse in comunicazione i due maggiori aeroporti dell’Isola: Palermo e Catania. Ma poiché la Costa l’avevamo già percorsa in un’altra occasione (leggi La mia Sicilia d’inverno in bicicletta), abbiamo deciso di provare l’entroterra per lasciarci stupire nuovamente e mettere alla prova la mappa di itinerari che avevamo.
Il risultato è stato un viaggio di circa 350 km, che ha attraversato Caltanissetta ed Enna, in 4 giorni utilizzando strade statali, strade provinciali, mulattiere e sentieri. Abbiamo raccontato il nostro viaggio in un video un po’ scanzonato in cui abbiamo voluto dedurre le 10 regole per affrontare la Sicilia in bicicletta.
Questo è il percorso da Palermo a Catania
Tappa 1: Palermo – Caltanissetta
Palermo, l’affascinante capitale della Sicilia, è veramente unica nel suo genere. Fu fondata dai Fenici con il nome Zyz, ed è una città che testimonia secoli di storia. Dopo esserci abituati alle temperature torride di luglio, abbiamo esplorato la città con tranquillità, gustando pasta alla norma, arancine, caponata e pane panelle.
La nostra avventura in bicicletta ci ha condotto a Monreale, dove ci siamo meravigliati della sua bellezza, abbiamo gustato i cannoli a Santa Cristina Gela e abbiamo persino visitato la “rinomata” città di Corleone. Ci siamo mossi senza problemi tra percorsi su strada e fuoristrada, spingendoci in salita per raggiungere Prizzi, uno dei villaggi più alti della Sicilia. L’abbraccio caloroso e l’acqua ghiacciata offerti dalla Signora Nicoletta, la nostra ospite, ricordavano l’ospitalità vissuta da ogni pellegrino che soggiorna nella sua casa. Alla nostra partenza, gentilmente ci ha preparato dei panini per il viaggio e ci siamo ripromessi di tornare a Pasqua per assistere al Ballo dei Diavoli (U Ballu di Diavuli).
Tappa 2: Prizzi – Caltanissetta
Per sfuggire al caldo pomeridiano, non premiamo nemmeno il pulsante snooze quando la sveglia suona alle 6 del mattino e lasciamo Prizzi. Ogni tanto, gettiamo uno sguardo indietro per cogliere un’ultima occhiata al paese mentre ci avventuriamo sempre più in là verso il Parco dei Sicani. La nostra prima sosta è per fare rifornimento, e la nostra fonte di energia arriva sotto forma di brioche al pistacchio. Entriamo nella Pasticceria Sparacello a Castronovo di Sicilia, un luogo che assomiglia alla casa di un artista, dove lo chef Giuseppe è stato onorato con il titolo di cavaliere. Ci immergiamo su strade sterrate fino a quando raggiungiamo Sutera, uno dei borghi più belli d’Italia. Ah, l’ora della siesta significa nessuna opzione di cibo in giro, quindi dobbiamo pedalare ancora più lontano in un altro paese, dove una signora gentile ci ha preso pietà e ha gentilmente preparato panini a casa sua per due anime affamate coperte di polvere. Ci attendono ancora due scalate impegnative prima di Caltanissetta. Finalmente arriviamo in un hotel amico dei ciclisti che ci accoglie con una rinfrescante anguria, e i nostri spiriti risorgono ancora una volta.
Tappa 3: Caltanissetta – Enna
Pedalando attraverso il cuore dell’entroterra siciliano, ci siamo ritrovati nella vivace città di Caltanissetta.
Le strade erano animate, e non abbiamo resistito all’idea di esplorare le piazze principali e ammirare i monumenti notevoli della città. Sentendo la lunga tratta che ci attendeva, ci siamo assicurati di fare scorta di cibo, sapendo che non ci sarebbero state altre possibilità fino a quando non avremmo raggiunto la nostra destinazione: Enna.
Lasciando Caltanissetta alle spalle, ci siamo trovati su una splendida strada che si srotolava davanti a noi. Il paesaggio era semplicemente mozzafiato, con dolci colline e viste panoramiche pittoresche che ci circondavano. Il nostro viaggio ci ha condotto al Ponte di Capodarso, un sito UNESCO, dove ci siamo fermati per mangiare i nostri panini. Con le scorte d’acqua che si stavano esaurendo, abbiamo proseguito, completamente immersi nel paesaggio che ci incantava.
Il tempo sembrava volare via mentre pedalavamo con determinazione, assicurandoci di arrivare a Enna prima che il caldo cocente del giorno facesse sentire il suo peso. Con un ultimo sprint di energia, siamo arrivati giusto in tempo, provando una sensazione di realizzazione e sollievo. Enna ci ha accolto a braccia aperte, offrendoci riposo dal sole e la possibilità di ricaricarsi prima della nostra prossima tappa.
Ogni colpo di pedale ci avvicinava sempre di più alla scoperta dei tesori nascosti e alla bellezza selvaggia della campagna siciliana, e il nostro viaggio attraverso Caltanissetta e Enna è stato solo un assaggio delle incredibili esperienze che ci aspettavano.
Tappa 4: Enna – Catania
Enna, il punto più alto delle province italiane, sorge quasi al centro dell’isola. Questa antica città regala ai suoi visitatori panorami straordinari sulla campagna siciliana e un’atmosfera incantevole che richiama le antiche culture e le dominazioni che hanno lasciato un’impronta indelebile in questi luoghi. Conosciuta come “il belvedere della Sicilia” e “l’ombelico della Sicilia” per la sua posizione centrale, Enna è un luogo incantevole. Ci lasciamo alle spalle Enna e iniziamo a pedalare lungo la strada provinciale, attraversando campi e seguendo il corso del fiume Dittaino. Dopo Catenanuova, affrontiamo un percorso sterrato e l’ultima salita di questo viaggio. Seguendo la ciclabile in direzione Catania, arriviamo nel centro, sulla costa bagnata dal mar Ionio, a pochi minuti dall’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa.
Il nostro viaggio da Palermo a Catania giunge al termine e torniamo a casa con ricordi meravigliosi.
Grazie Sicilia.
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