L’anello della punta di nord-ovest è un itinerario di 54 km per bici da corsa, abbastanza impegnativo con partenza e arrivo nella località di Garachico passando per Erjos, Santiago del Teide, Masca e Buenavista.
Nonostante la lunghezza contenuta, gli oltre 1.500 metri di dislivello lo rendono adatto soprattutto a chi ha un buon livello di allenamento ma vuole affrontare una giornata in sella con calma per fermarsi di tanto in tanto a contemplare la bellezza della natura o i piaceri della buona tavola.
Garachico è una cittadina sulla costa la cui forma è stata creata da una terribile eruzione nel 1706 durante la quale la lava colata nell’oceano ha dato vita a una serie di fiordi estremamente suggestivi che sono la grande attrazione per i turisti.
Il punto di partenza della pedalata non può che essere Plaza de la Libertad, ombreggiata da maestosi alberi di alloro. Lasciata alle spalle la facciata del Convento de San Francisco e della chiesa di Sant’Anna, si procede da subito in salita che parte morbida fino a farsi via via più impegnativa verso la località di Las Cruces dove iniziano una serie di tornanti che in meno di 10 km portano oltre i 500 metri di altitudine senza mai perdere di vista la piccola isola posta davanti a Garachico.
Siamo a metà di quella che sarà la principale salita della giornata. Il villaggio di Erjos indica che la grande scalata è quasi giunta al termine e che siamo vicini al passo che si trova a 1.072 metri slm. Da qui vale la pena di fermarsi ad ammirare il panorama circostante e, indossata una giacchetta antivento, si intraprendono i primi due km di discesa dopo i quali ci attende un ulteriore strappetto per arrivare a Santiago del Teide, un paesino dal sapore tropicale, ma privo della caotica presenza di turisti che si affollano lungo la costa.
Essendo circa a metà del nostro itinerario, può valere la pena concedersi una pausa dopo aver attraversato il viale con alberi di arancio che collega il municipio con la chiesa influenzata da elementi moreschi. Appena dietro di trova la Casona del Patio, un antico edificio risalente al 1663 che oggi ospita un hotel dal sapore caratteristico e in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Si lascia Santiago del Teide seguendo la strada PR-TF 65 in una picchiata divertente e piena di curve in cui è opportuno governare con attenzione i freni.
Il punto di arrivo è il villaggio di Masca, incastonato in una valle profonda dalle pareti di roccia che sembrano proteggere gli abitanti dagli elementi atmosferici e dalle contaminazioni esterne. Si pensi infatti che la strada qui è arrivata solamente nel XX secolo e per questo l’architettura rurale arcaica è stata così bene preservata.
I piccoli ristoranti hanno delle terrazze su cui sono coltivati alberi da frutto e offrono uno spettacolo unico nel suo genere: non c’è da stupirsi se Masca è considerato il più bel paese di montagna dell’isola. La zona qui è caratterizzata da numerosi parador dove gli automobilisti si fermano per scattare foto ricordo. Per i ciclisti che possono beneficiare di una vista continua il discorso è differente, ma suggeriamo comunque di fermarsi di tanto in tanto per riprendere fiato.
Lasciata Masca ci attende l’ultima fatica della giornata: una dolce salita intervallata da una discesina che ci farà guadagnare 200 metri di altitudine fino ad arrivare al paese di Las Portelas dove inizia l’ultima lunga discesa. Una cavalcata di 15 km in cui lasciarsi alle spalle 800 metri di altitudine per poi tuffarsi nuovamente nell’oceano. Non prima però di aver visitato El Palmar, il cui nome ci ricorda dei boschi di palme che crescevano un tempo in questa zona che, però, furono sostituiti da campi di cereali. Il vulcano che sovrasta il paese ha un aspetto estremamente suggestivo, quasi mistico.
Nelle giornate prive di vento, chi ha ancora energia può effettuare una deviazione verso ovest per visitare il Faro di Punta de Teno, un luogo affascinante e dal sapore vulcanico, dove i più fortunati potrebbero avvistare dei delfini. La strada per arrivarci è in generale poco trafficata ed è interdetta alle auto private nel fine settimana. Questa allungatoia aggiunge 30 km circa al percorso e ben pochi metri di dislivello anche grazie alle suggestive gallerie che sono state create per accedere a quello che è il punto più occidentale dell’isola di Tenerife.
Il tratto da Buenavista (da non perdere il centro storico) a Garachico è un falsopiano che mantiene la vista dell’Oceano alla sinistra e offre la possibilità di chiudere la giornata con una pedalata agile e defaticante, attraversando distese di bananeti che sembra sorgano direttamente dall’oceano. Gli appassionati di architettura possono fermarsi a Los Silos la cui piazza centrale è di particolare pregio e testimonia i fasti passati di una località in cui si concentrarono grandi tesori.
Arrivati finalmente a Garachico, consigliamo di fermarvi contemplare la spettacolare violenza delle onde in prossimità del Balneario Caleton, magari mentre si sorseggia una cervezita nel bar locale per reintegrare i liquidi e i sali minerali perduti.
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