Brevi esempi su come perdere clienti. Con o senza crisi

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Sperando che il buon Pinzuti non mi citi per questioni di copy, faccio pubblica ammenda dicendo che ‘sto pezzo è nato sulla scorta di uno suo. Su questa sorta di assist mi sono affiorati alla mente una manciata di episodi vissuti in quel set da commedia all’italiana che talvolta sono i negozi di biciclette. E che, diciamolo pure, sono robe che quando non sconfinano nell’autolesionismo degno del miglior Tafazzi entrano di diritto nell’Olimpo di come, tra maleducazione e indisponiblità e cafonerie varie, ci si esclude dal mercato con le proprie mani.
Apriamo subito con un must:

1) Cercavo un pezzo, non ricordo più quale. Il negoziante, non particolarmente entusiasta, fa: “Ehhh, non l’ho. Ma se vuoi te lo faccio arrivare. Però lo dovrei ordinare, magari lo inserisco tra i nuovi arrivi. Certo che se giri online ti dico subito che con i prezzi sul WEB non siamo concorrenziali”. Onesto, ma perché una dolorosa autocastrazione? Sul WEB non avevo neanche cercato, l’ho fatto e l’ho comprato, appunto, online.

2) Cercavo dei pneus, nella fattispecie i Vittoria Randonneur. Bianchi. Non ci sono, ma si possono ordinare. Solo che, cercando di dirottarmi su altri prodotti più performanti, il commesso comincia a parlare di scorrevolezza e leggerezza. Dico no, capisco tutto, ma non mi interessano, voglio i Randonneur. Nonostante fossi cliente conosciuto di fronte alla mia ostinazione quasi sbotta: “Boh, ma sei sicuro di andarci in bicicletta tu?”. Io si, lui invece non dovrebbe fare il commesso e andrebbe cacciato.

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3) “Se la facciamo la facciamo bellina”. Anni fa (molti, ahimé) scelgo un telaio, ma non sono granché esperto. Il sivende ha l’aria del consigliere che sa il fatto suo e dice la frase dell’inizio. Faccio domande almeno sui colori del nastro, sulla sella, sui cavi. La risposta è sempre la stessa: “Vedrai che esce molto bellina”. La ritiro con un’accozzaglia di cose che esteticamente fanno a pugni: sella larga con inserti gialli, cavi bianchi, nastro nero a puntini rossi. Un milione (di lire), Troppo per un albero di Natale. Mea culpa per l’inesperienza giovanile. Ma non mi ha rivisto.

4) Cercavo dei cerchi nuovi, profilo basso e canale anodizzato rosso. Li vedo appesi in negozio: sono loro, proprio come li cercavo. “Vorrei allestire delle ruote con quei cerchi e con i mozzi che ho. Quanto mi verrebbe a costare il lavoro?”. Il commesso/meccanico – annoiatissimo – non guarda neanche la bici e risponde come se mi stesse facendo un piacere: “Mah, bisogna vedere…se sono 32 o 36 fori…non so, bisogna vedere…”. L’ho lasciato che ancora sbadigliava. Buonanotte.

5) Decido per regalare una rinfrescata alla specialissima dai tubi stellari. Compro sul web gran parte delle cose. Le guaine però, mosso da spirito solidale per chi, oggi, tiene faticosamente la claire aperta, le voglio far montare al mecca di fiducia. Le voglio così e cosà. La bici resta ferma una vita. Vabbé. Quando la vado a ritirare ha delle raccapriccianti guaine da MTB spesse come la spirale della doccia, lasciate lunghe e con i capiguaina stonati. Sa di roba avanzata e invenduta e costa pure un botto. Mi lamento (tanto) ma è inutile.

6) Anno nuovo bici nuova. Scelgo una certa marca e un certo modello. “Ma è il modello dello scorso anno” dice il venditore. Lo so, ma mi piace e voglio quello e dovresti anche prodigarti per farmelo avere. Invece no: ha altre bici “migliori” da propormi con le quali “non c’è paragone”, Le mostra con insistenza fastidiosa: “Non dirmi che non ti piace”, “Questa dovrebbe andarti bene anche come taglia, prova a salirci”, “Con quest’altra fai un’altra figura”, “Quella marca che dici tu non è quella di un tempo: la qualità è scesa”, “Ma vuoi mettere?”, “Perché non ti piace? Sai quante ne ho venduto?”. Ok, ma non una di più.

A voi completare la casistica, se vi va. Resta un dubbio.
Si capisce la crisi, si capisce la concorrenza del web e dei grandi empori dello sport. Ma perché farsi del male da soli?

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Commenti

  1. Avatar Giuseppe Cadeddu ha detto:

    Grazie a tutti per i commenti illuminanti circa l’argomento.
    Ne aggiungo uno dell’ultim’ora: 3 ragazze vano a comprare 3 MTB di buona gamma perchè intenzionate a intraprendere un’attività nelle intenzioni “seria”. Il patron del negozio ventennale che fa? Vende 3 telai pari misura nonostante le quote antropometriche fossero, ovvio, diverse perchè “tanto basta regolare la sella e l’altezza maubrio”. Bravo! Ha guadagnato soldi nell’immmediato e perso clienti futuri. Disonesto non solo per i soldi. perchè una postura sbagliata può far danni di interesse medico. Da denuncia. O quasi. Intanto è a quota -3 clienti + potenziali.

  2. Avatar Marco ha detto:

    Tempo fa andai in un negozio aperto da poco vicino a casa, avevo un problemino al movimento centrale.
    La mia bici non è di una marca eccelsa, ma neanche da supermercato, ma questo posso permettermi di spendere.
    Sta di fatto che una volta visto il problema, mi fa: “io le mani su questa roba non le metto. ti consiglio di comprare una bici nuova.”.
    Cambio ciclista e sistemo il problema a “basso costo”. Questo ciclista ha vinto un nuovo cliente.
    2 mesi dopo il negozio che si è riufiutato di sistemarmi il problema ha chiuso.

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