Un lavoro di valorizzazione e di integrazione sociale, mappando la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese per farne scoprire la conformazione e le tante potenzialità in chiave di recupero del territorio. Un’iniziativa realizzata per l’Associazione Salam dai richiedenti asilo e rifugiati politici dello Sprar di Martina Franca (Taranto) che hanno collaborato attivamente con associazioni, operatori e cittadini con l’obiettivo di valorizzazione del bene comune.
Come riporta il portale tarantovecchia.org, oggi alle 10:30 presso la Chiesa di Sant’Andrea degli Armeni (Piazza Monteoliveto, in Città Vecchia a Taranto) verrà illustrato il lavoro di quanto fino a oggi realizzato. Intanto sul web circola già un video di presentazione:
Quando le politiche di accoglienza vengono realizzate con spirito di collaborazione e crescita, proprio allora le persone coinvolte nei progetti riescono ad esprimere le loro capacità e a condividere il loro vissuto, superando il dramma che si fa integrazione e produce vantaggi per l’intera comunità locale. La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, nel tratto realizzato in Valle d’Itria, si snoda attraverso trulli e masserie con sentieri sconosciuti immersi nel verde e bellezze nascoste tutte da scoprire.
L’itinerario ciclistico e pedonale attrezzato, lontano dal traffico motorizzato e immerso in una dimensione bucolica, offre paesaggi dove la macchia mediterranea fa da sfondo ai sentieri sterrati: gli 11 chilometri della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese dalla contrada di Figazzano fino alla pineta di Ulmo rappresentano una testimonianza del passato che si proietta verso il futuro, dove la bicicletta rappresenta un mezzo per valorizzare il territorio e vivere un’esperienza totalizzante sulle storiche “vene della Puglia”.
Questa piccola, grande testimonianza conferma che la realizzazione completa della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese – ciclovia entrata nella Legge di Stabilità come percorso cicloturistico da finaziare in via prioritaria – rappresenta un’occasione che la Regione Puglia non può lasciarsi sfuggire: investire nell’economia che gira intorno alla bicicletta è strategico per poter garantire un ritorno sul territorio, destagionalizzando l’offerta e incentivando un turismo responsabile e amico dell’ambiente.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati