Un messaggio per promuovere la sicurezza stradale di chi pedala si trasforma in un boomerang per la Pagina Social ufficiale della Polizia di Stato, che ha l’avatar dell’Agente Lisa: “Passeggiando in bicicletta, sì ma solo sulle piste ciclabili…”, questo l’incipit del post – poi corretto dopo reiterate proteste e richieste da parte degli utenti – che ha fatto saltare sulla sedia tanti ciclisti urbani. Coloro che ogni giorno utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto – e non di svago – si sono offesi per il contenuto del messaggio che, va detto, si prestava ad essere frainteso. Tant’è che, dopo circa 3 ore di botta-e-risposta – come dimostra l’ampia cronologia dei commenti – l’incipit del post è stato modificato così:
Una parziale retromarcia per il contenuto di un messaggio che non è passato inosservato, amplificando le condivisioni soprattutto da parte di chi aveva qualcosa da ridire: centinaia di commenti sulle bacheche virtuali di associazioni per la ciclabilità – come la pagina di Salvaiciclisti Roma – e di cicloattivisti hanno fatto correggere il tiro a chi gestisce il profilo FB dell’Agente Lisa, che cercando di stemperare le polemiche ha modificato il messaggio sottolineando il fatto che la bici è anche un mezzo di trasporto e rimarcando la necessità di maggiori sicurezze e tutele per chi pedala:
“Passeggiando in bicicletta” voleva essere una citazione e un omaggio alla bella canzone di Riccardo Cocciante su chi pedala, ma invitare subito dopo a farlo “solo sulle piste ciclabili” ha fatto saltare sulla sedia i ciclisti urbani e intermodali che ogni giorno rischiano la vita su strade trafficate e spesso nel tragitto da casa al lavoro non incontrano nemmeno uno straccio di ciclabile degna di questo nome e men che meno una corsia protetta dove poter pedalare in sicurezza.
La polemica scoppiata sui social non si è limitata al solo incipit: il post della Polizia di Stato riportava la notizia di un incidente in cui un pirata della strada – termine improprio ma ormai diventato di uso comune per indicare chi investe qualcuno e non si ferma per prestare soccorso – era un guidatore “ubriaco e senza patente”: una fattispecie di persona che, nell’ampia casistica dell’incidentalità stradale, rappresenta soltanto la punta di un iceberg fatto di migliaia di persone che ogni anno causano incidenti da sobri e con tutti i punti sulla patente. In molti si sono domandati: “Perché non sottolineare il fatto che l’eccessiva velocità dei mezzi a motore è la prima causa d’incidente?”.
La raccomandazione finale del post dell’Agente Lisa invita chi assiste a un incidente a memorizzare più particolari possibili, per poter essere utile in fase di indagine: “Insomma se vedete un incidente per favore annotate tutti i particolari che potete, come targa, colore e tipo del mezzo e tutto quello che potete fornire”. Ma la conclusione “Cerchiamo di darci una mano ;)” con tanto di emoticon che fa l’occhiolino, francamente, l’avremmo evitata: qui come nel resto della conversazione.
Dietro un incidente ci sono spesso morti, feriti e sofferenze e le “faccine” nelle risposte – anche se si tratta di post su FB – proprio no, non era il caso di metterle.
(Ringrazio Jacopo Michi per la segnalazione)
Ma, a prescindere dello stato in cui versa la pista ciclabile? Ce ne sono che sono più’ pericolose di quello che sarebbe pedalare in strada……..