Correva l’anno 2000 a Roma e all’Anagnina, periferia Sud, veniva inaugurato il primo negozio Ikea della Capitale: una novità per la città, un megastore a pochi passi da Cinecittà e appena fuori dal Grande Raccordo Anulare che ha modificato le abitudini di acquisto di una larga fetta di cittadini. Ma, a distanza di 16 anni, resta un luogo difficilmente raggiungibile in bici: nonostante i recenti lavori di ristrutturazione che nel 2011 hanno ammodernato l’area espositiva e incrementato i servizi. All’esterno ci sono 1.200 posti auto e neppure uno stallo per le bici.
La settimana scorsa su Bikeitalia abbiamo raccontato la visita in bicicletta all’Ikea di Carugate e l’argomento è stato molto commentato e condiviso dai nostri lettori: per questo abbiamo deciso di vedere come funziona la mobilità e la ciclabilità intorno agli altri negozi del marchio presenti in Italia e così, dopo Milano-Carugate ci spostiamo a Roma-Anagnina.
Per chi arriva dal centro di Roma percorrendo via Tuscolana pedalare fino al Grande Raccordo Anulare non presenta difficoltà insormontabili: bisogna prestare molta attenzione alle auto in doppia fila (e all’apertura improvvisa degli sportelli) così come al traffico motorizzato e agli incroci, ma sono tutte cose che un ciclista urbano affronta quasi quotidianamente. Lo scoglio più grande per raggiungere l’Ikea Anagnina in bici è rappresentato dagli ultimi 2 chilometri del percorso: quando via Tuscolana si allarga fino a diventare una sorta di autostrada.
La vicinanza con il Grande Raccordo Anulare moltiplica gli svincoli, i cavalcavia e gli incroci: chi pedala in direzione fuori Roma non può farlo in sicurezza come dimostrano plasticamente le immagini.
Una volta superato il cavalcavia del Raccordo ci s’immette in via Anagnina e si vede il negozio Ikea che si trova esattamente dalla parte opposta della carreggiata e per raggiungerlo bisogna andare avanti fino al punto d’inversione di marcia e poi tornare indietro, il tutto in un contesto stradale totalmente a misura di motori e con il limite di velocità di 60 km/h.
Arrivati finalmente dal “lato giusto” della strada ci si avvicina al negozio: si può fare tutto il giro per entrare dall’ingresso delle auto, oppure immettersi sul marciapiede dal guard-rail divelto (forse dall’urto di un’auto guidata a forte velocità?) e poi accedere nell’area parcheggio da un varco pedonale nella recinzione per raggiungere poi l’entrata dell’Ikea Anagnina.
Nell’area antistante l’ingresso c’è una sorta di piazzetta con panchine, cestini per l’immondizia realizzati con i colori del marchio e tutt’intorno ben 1.200 posti auto tra coperti e scoperti. Mancano gli stalli per le biciclette: ci sono indicazioni per tutti, tranne per chi viene in bici.
Sul sito di Ikea Anagnina non viene fatta alcuna menzione alla bicicletta come mezzo di trasporto nella sezione “come raggiungerci”: a parte l’automobile ci sono una serie di mezzi pubblici che raggiungono la zona commerciale e la fermata della metropolitana “Anagnina” dista meno di 2 chilometri. Eppure in questi 16 anni nulla è cambiato e non c’è traccia di corridoi sicuri e segnalati per poter raggiungere l’area pedalando senza dover affrontare strade pericolose dove le auto sfrecciano veloci. E così raggiungere l’Ikea Anagnina in bicicletta è un’odissea.
Ci sono mariti e fidanzati che vorrebbero che l’ikea non fosse raggiungibile neanche in auto, e voi vi lamentate perchè non e raggiungibile in bicicletta?
L’ Ikea di San Giuliano Milanese è raggiungibile percorrendo circa 5 km di strada provinciale che collega il negozio alla cittadina, limite 70 km/h, carreggiata stretta e nessuna pista ciclabile, percorrerla di giorno in bici è fattibile, anche se non proprio una bella esperienza, farlo dopo il tramonto è un vero azzardo data l’assenza totale di illuminazione. Arrivati alla meta si trova la solita rastrelliera “a scolapiatti”. In tre anni che abito qua ci sarò stato venti volte, e mai ho visto una bici legata a quella cosa inutile.
Nel precedente articolo avevo commentato dicendo che io vado spesso all’Ikea di Porta di Roma in bicicletta, lo faccio ormai da diversi anni.
E’ un percorso fattibile, se fatto in orari di giorno, solo non saprei dire per gli stalli delle bici (ma dentro la piazza pedonale del centro commerciale ce ne sono diversi) perché io ci vado con la Brompton, la chiudo e me la porto dentro.
Se volete mi offro per scrivervi un dettagliato articolo.
Si a Porta di Roma siamo più fortunati basta evitare di passare da via di Settebagni (alto scorrimento macchine a 80 km/h si rischia sul serio) consiglio arrivare da Via di Vigne Nuove o Via Carmelo Bene. :)
Non biasimo le scelte dell’Ikea di non avere spazi o indicazioni per le bici. Se ti vuoi bene non è un posto da raggiungere in bici. Forse la vacanza in Danimarca mi ha fatto male, perché mi è aumentato il senso di insicurezza a circolare per le nostre strade. Ma comunque andare su una strada a ridosso dello svincolo del raccordo, senza uno straccio di corsia dedicata, e dove quello che va più piano ti svernicia, per me è da pazzi.
Il problema è che il codice della strada è la legge meno applicata dello stato Italiano, se non per fare cassa con le multe su infrazioni insignificanti. Mi fa specie come neanche assoc. quali familiari vittime della strada , non si rivolgano alla corte europea dei diritti dell’uomo, per chiedere il rispetto del diritto fondamentale di liberta di mobilità in sicurezza.