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La strategia per la ciclabilità 2017-2020 in Olanda

La strategia per la ciclabilità 2017-2020 in Olanda

Perché la bicicletta è così poco diffusa in Italia, mentre è uno dei principali mezzi di trasporto in Olanda? La risposta è complessa, anche se è facile trovare chi sostiene apoditticamente una particolare motivazione: “Paesi Bassi: basta il nome”; “è un problema di cultura”; “eh, la FIAT”; “la politica!”.

Non vorremmo, in questo articolo, addentrarci in questo dibattito. Più modestamente, vorremmo presentare un documento pubblicato recentemente in Olanda: la Bicycle Agenda 2017-2020. Si tratta di un documento che rappresenta allo stesso tempo un risultato positivo del lavoro svolto negli anni scorsi, e uno strumento di lavoro per i prossimi anni. La speranza è che questa analisi della Bicycle Agenda olandese possa aiutarci a capire come far assomigliare un po’ più l’Italia all’Olanda, dove in fondo non si vive per niente male.

Che cos’è la Bicycle Agenda 2017-2020?

bicycle agenda

Si tratta di un documento diviso in varie parti. All’inizio vengono presentati i contributi benèfici dell’uso della bici per la società olandese.
Dati questi vantaggi, si individua un obiettivo generale: aumentare del 20% il numero di chilometri pedalati dagli olandesi entro il 2020.
Questo obiettivo così generico rischierebbe di restare solo inchiostro sulla carta: per questo viene suddiviso in 8 obiettivi specifici e più facilmente misurabili.
In particolare poi i membri della Bicycle Agenda vengono chiamati a svolgere 7 precisi compiti per facilitare il raggiungimento degli 8 obiettivi.

Chi c’è dietro?

Questo è uno dei punti più importanti. La Bicycle Agenda infatti ha il sostegno di un grande numero di enti pubblici e privati, che si sono impegnati a collaborare per raggiungere il target individuato. Ecco una lista non completa:

• VNG (associazione delle municipalità olandesi)
• IPO (autorità provinciali)
• Vervoerregio (trasporto regionale)
• Enti di gestione delle acque (particolarmente importanti in un paese ricco di canali come i Paesi Bassi)
• Ministero delle Infrastrutture e dell’Ambiente
• Federazione delle aziende di mobilità olandesi
• Ferrovie olandesi
• Associazione dei produttori e importatori di mezzi di trasporto
• Varie associazioni private relative a ciclismo, ambiente, sicurezza stradale
• Enti di studio come CROW Fietsberaad e altri
• In collaborazione con la Dutch Cycling Embassy e altri enti

È chiaro che queste idee godono di un enorme sostegno trasversale. Cosa per niente scontata. Anche fra chi è a favore della mobilità nuova ci sono spesso divisioni. In Olanda, almeno per questo chiaro obiettivo, sono tutti d’accordo. È per questo che scrivevamo che questa Bicycle Agenda 2017-2020 rappresenta, oltre a uno strumento di lavoro per i prossimi anni, anche un risultato positivo già raggiunto, e cioè la diffusa consapevolezza, a tutti i livelli di governo e non solo, dell’importanza dell’uso della bici.

Per una società “vitale”

Chi segue Bikeitalia regolarmente conosce già i vari benefìci della bicicletta per l’economia: dalle ridotte spese sanitare alla maggiore produttività dei lavoratori, alle entrate dovute al cicloturismo. Anche la Bicycle Agenda 2017-2020 vi accenna brevemente. Ciò che colpisce però è l’insistenza su un concetto meno ben definito come la vitalità del paese. I tre obiettivi finali, per i quali aumentare l’uso della bici, sono: “dei Paesi Bassi vitali con cittadini vitali”; “città vitali in regioni urbane vitali”; “aree rurali vitali”.

La bici viene vista prima di tutto come un mezzo per unire la società, al di là delle differenze di reddito o di posizione geografica. È per questo che si vuole realizzare un aumento del 20% dei chilometri pedalati annualmente nei Paesi Bassi, entro il 2020.

Gli 8 obiettivi specifici

Per raggiungere questi obiettivi macroscopici, bisognerà lavorare su 8 aree specifiche:

1) I Paesi Bassi devono diventare il principale paese ciclistico al mondo
2) Più spazio per le bici in città
3) Aumentare la qualità delle ciclovie regionali più importanti
4) Ottimizzare la transizione fra bici e altri mezzi di trasporto
5) Promozione dell’uso della bici verso target ben definiti
6) Riduzione del numero di ciclisti feriti o uccisi
7) Riduzione del numero di furti
8) Aumento della conoscenza dei dati relativi all’uso della bici

In un prossimo articolo esamineremo nel dettaglio questi 8 obiettivi, che costituiscono il cuore della Bicycle Agenda 2017-2020.

I 7 compiti

Il raggiungimento degli obiettivi è demandato all’azione coordinata di tutti i membri sostenitori della Bicycle Agenda. Esiste però un Leadership team che ha definito 7 compiti a questo necessari:

1) Assicurarsi del costante impegno da parte di tutte le organizzazioni coinvolte
2) Organizzare annualmente una “tavola rotonda della bici” nazionale, in cui queste organizzazioni possano incontrarsi, discutere dei risultati raggiunti, e se necessario aggiustare il tiro
3) Spronare le organizzazioni ad impegnarsi in prima persona per informare, stimolare e incoraggiare altre organizzazioni
4) Porre particolare attenzione allo sfruttare specifiche opportunità e al rimuovere ostacoli per la bici nell’ambito di tutte le attività delle organizzazioni
5) Far aumentare il livello di attenzione nei confronti della bici all’interno degli enti pubblici
6) Sfruttare tutte le opportunità possibili per aumentare il budget destinato alla promozione dell’uso della bici
7) Imparare dalle esperienze pregresse, diffondere la conoscenza, e rafforzare ciò che ha avuto successo.

Con questo articolo abbiamo voluto illustrare il metodo di lavoro usato dai vari enti interessati a promuovere l’uso della bici nei Paesi Bassi. Dati i risultati ottenuti finora, può essere un buono spunto di riflessione per capire cosa possiamo copiare, e cosa va adattato alla realtà italiana.

Commenti

  1. italo ha detto:

    Purtroppo in Olanda, io vivo al confine con il Belgio, prima nel Brabante ora nel Limburgo, il problema più grosso sono i furti. Infatti anche legando la bici a pali o rastrellieri, se appena è una bici decente, puoi stare sicuro che viene rubata. E la Polizia, sia statale che urbana non riesce, o non vuole, a fare nulla.

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