Londra propone di bandire i camion con “punti ciechi”
La dinamica dell’incidente che ha portato alla morte di Franco Rindone a Milano venerdì non è chiara. Franco, con la sua bici, è stato travolto da un camion in corrispondenza di un cantiere per la metro di Milano. È molto probabile che il cosiddetto “punto cieco” del camion abbia giocato un ruolo.
Al di là delle ipotesi e delle valutazioni del comportamento di ciclista e autista, la considerazione più importante da fare è che non si devono mettere mezzi così diversi in potenziale conflitto fra loro. Non è possibile continuare con un modello di mobilità che prevede la pena di morte per ogni errore o distrazione.
E i mezzi per evitare questo potenziale conflitto ci sono. No, non stiamo parlando dell’eliminazione delle bici dalle strade con cantieri, come proposto dall’assessora alla sicurezza del comune di Milano Carmela Rozza. Basterebbe copiare soluzioni già esistenti. Prime fra tutte le case avanzate e i semafori dedicati, utili sempre. Poi, nelle strade interessate da cantieri, una seria riprogettazione della mobilità che tenga conto delle necessità dei ciclisti: ad Amsterdam le ciclabili provvisorie attorno ai cantieri sono di qualità altissima.
Fatto questo, ci sono ulteriori misure da adottare per quanto riguarda i camion stessi. Perché arrendersi semplicemente di fronto al fatto che hanno questi punti ciechi? Non è necessario che sia così. Il problema dei cantieri stradali e del conflitto fra camion e ciclisti è tragicamente noto a Londra, città in perenne espansione e ricostruzione edilizia. Negli ultimi anni decine di ciclisti sono stati investiti da autoarticolati, e quasi sempre i punti ciechi, insieme ad altri fattori, hanno giocato un ruolo.
Ma invece di accettare la cosa come inevitabile, si sta decidendo di vietare dalle strade di Londra i mezzi con punti ciechi troppo ampi. E non si tratta semplicemente di aumentare il numero di specchietti. I mezzi di nuova generazione infatti sono dotati di cabine progettate in modo da permettere all’autista di vedere direttamente una parte molto maggiore dello spazio attorno a sé. Transport for London (l’agenzia per la mobilità della capitale britannica) ha proposto di elaborare un sistema di rating per gli autocarri, da zero a cinque stelle, assegnate proprio in funzione della visibilità diretta dello spazio attorno a sé da parte degli autisti.
Nell’immagine qui sotto si nota chiaramente la maggiore visibilità offerta all’autista da un camion di nuova generazione (sotto) rispetto a uno di vecchio tipo (sopra), come quelli che dovrebbero essere banditi a Londra a partire dal 2020.
I camion con zero stelle non potranno circolare per le strade di Londra dopo il 2020. Quelli con meno di tre stelle saranno vietati a partire dal 2024. Si tratta per il momento solo di una proposta di TFL che deve essere ancora adottata ufficialmente. Sono orizzonti temporali che cercano di conciliare la necessità di sicurezza con la necessità di dare alle aziende attive nel settore il tempo per realizzare questi ingenti investimenti.
Ripetiamo: questa è una misura utile e necessaria, ma che va inserita in un contesto più ampio, che preveda l’attenta progettazione della mobilità in città tenendo conto delle esigenze degli utenti più deboli. Anche e soprattutto in caso di cantieri stradali.
E nel frattempo? Ci sono altre misure che si possono prendere, come ad esempio la formazione: in Inghilterra a numerosi autisti di camion è stato fatto provare cosa vuol dire spostarsi in bicicletta in città; e numerosi ciclisti sono stati fatti sedere al posto di guida dei camion (fermi, ovviamente) per rendersi conto dei vari punti ciechi esistenti. Un’idea pragmatica che stimola anche l’empatia e la comprensione reciproca. Sentimenti che sarebbe bello si diffondessero lungo le nostre strade; in attesa di questo, meglio adottare soluzioni tecniche comprovate: non c’è bisogno di inventare nulla di nuovo, né di bandire le bici dalle strade con cantieri.
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Giusto provvedimento. E’ assurdo che al giorno d’oggi con sensori di parcheggio e telecamere su moltissime auto, i camion che girano sulle nostre strade abbiano ancora degli “angoli ciechi”.