La CicloPatavina: ecco la Bicipolitana di Padova

La CicloPatavina: ecco la Bicipolitana di Padova

Come rendere Padova una città più a misura di bicicletta? Attraverso una serie di azioni mirate e sinergiche, che siano in grado di ridisegnare in pochi anni la mobilità cittadina dando più spazi e più sicurezza a chi pedala e promuovendo la ciclabilità a tutti i livelli. La CicloPatavina, il progetto per il biciplan del Comune di Padova, sta entrando nel vivo e pochi giorni fa al primo tavolo tecnico con esperti, cittadini e associazioni è stato illustrato il documento contenente le linee guida dettagliate che delineeranno l’azione dell’amministrazione dal 2018 al 2022 per la sua realizzazione.

Il progetto reca la firma dell’architetto Alberto Marescotti, si pone l’obiettivo di rendere ciclabile ogni strada urbana e si sviluppa nel solco della Legge Quadro della Mobilità Ciclistica: la bicicletta deve essere considerata un mezzo di trasporto e la sua presenze sulla strada, oltre ad essere percepita come normale, va incentivata attraverso un Piano per la ciclabilità, opere stradali per ciclisti e azioni per sviluppare la diffusione delle bici sul territorio comunale.

Al primo punto c’è la rete stradale complessiva di Padova, che è di 950 chilometri e su cui mediamente si registra un ciclista ferito ogni giorno: di questa rete sono circa 500 i chilometri di strade che hanno caratteristiche residenziali, dunque che non necessitano di alcun intervento particolare per i ciclisti. Con un mix di gestione e realizzazione di infrastrutture leggere è possibile rendere accessibili in sicurezza, in bicicletta, tutte queste vie.

La mappa delle ciclabili di Padova (2017)

Per quanto riguarda invece gli itinerari riservati alle bici il punto di partenza è rappresentato dalla rete ciclistica padovana che al 2017 è di 168 chilometri (realizzati in circa 30 anni): l’obiettivo è di arrivare a 300 chilometri entro il 2030, un target “sufficientemente ragionevole” come viene riportato nel documento prodotto dal settore opere infrastrutturali, manutenzioni e arredo urbano patavino.

“Usare la bicicletta deve diventare una cosa normale”, indica un altro punto del documento: riuscire ad avere 100mila biciclette al giorno sulle strade di Padova grazie alle azioni sinergiche per la mobilità a pedali raddoppierà le circa 50mila biciclette che ogni giorno si muovono per le strade della città, per 3 volte, per 3-4 chilometri ogni volta (dal momento che ogni padovano ha una bicicletta a disposizione e contando anche gli studenti universitari e i pendolari). Avere il 30 per cento dei padovani che usano la bicicletta quotidianamente significa eliminare dalle strade circa 100mila spostamenti su automobile su quasi 1 milione, ogni giorno.

Per rendere le strade più sicure per tutti un sistema efficace ed economico è rappresentato dalla moderazione del traffico, con elementi strutturali che dettano le condizioni e le modalità di transito: restringimenti, chicane, piastre rialzate e segnaletica; zone 30 km/h e Ztl (Zona a traffico limitato); senso unico eccetto bici (doppio senso dei ciclisti su strade a senso unico per i veicoli a motore).

La mappa delle ciclabili nel centro storico di Padova

In un’ottica di ampliamento della ciclabilità su tutta la rete viaria cittadina, la realizzazione infrastrutturale di cicloitinerari attrezzati e contrassegnati da un colore e da una funzione – prendendo come modello la Bicipolitana di Pesaro – va portata avanti con costanza e regolarità: l’offerta di itinerari ciclabili è oggi di 168 chilometri, dovrà essere di 222 al 2022 fino ad arrivare a 300 nel 2030. Per implementare un sistema ciclopolitano bisogna dare un’identità visiva ai percorsi: riconoscimento delle varie tipologie (business – relax – scuola); numerazione, nome, provenienza e mappatura degli itinerari principali; segnaletica dedicata per ciclisti; incentivi e servizi.

L’uso quotidiano e regolare della bici oggi è dettato soprattutto da due ordini di motivi: la scelta o la necessità. Le azioni da intraprendere per lo sviluppo della ciclabilità devono far emergere un terzo elemento: la normalità. Per farlo occorre creare consapevolezza della convenienza economica e sanitaria; rendere flessibili gli orari di lavoro/scuola; prevedere incentivi economici per l’acquisto di bici; promuovere bike sharing, servizi di noleggio e manutenzione bici; fare formazione, dare informazioni e pubblicizzare la ciclabilità con campagne mirate di marketing; rendere il trasporto pubblico locale accessibile e complementare all’uso della bici.

Sul fronte economico, la stima dell’investimento necessario in base alle azioni previste da qui al 2022 nel documento presentato al primo tavolo tecnico viene così quantificata: 34 chilometri di assi attrezzati (8 chilometri/anno) per 2 milioni di euro/anno; 222 chilometri di strade ciclabili (60 chilometri/anno) per 1 milione di euro/anno; 70 mila biciclette (5.000 biciclette/anno) per 250 mila euro/anno.

Intanto il 2 marzo scorso il Comune di Padova ha pubblicato il bando per assegnare il servizio di bike sharing a flusso libero: il numero di bici in condivisione autorizzate sul territorio patavino è pari a 6.000, i soggetti interessati potranno inviare la propria offerta entro il 3 aprile 2018. Un altro tassello per la ciclabilità in città: i tempi dell’ordinanza anti-bici dell’ex sindaco Massimo Bitonci sembrano davvero lontani.

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