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Visioni a Catena a Bologna: la bicicletta è donna

Bici, arti visive ed emancipazione femminile: sono questi i tre ingredienti principali dal festival “Visioni a Catena” ospitato da Dynamo Velostazione a Bologna e che si svolgerà dal 18 al 20 luglio 2019. Tre giorni densi di incontri e proiezioni sul valore della bicicletta come mezzo versatile, comunitario, ecologico: strumento capace di accorciare le distanze e scoprire i territori che si attraversano, facendo incontrare culture e linguaggi. Un’idea nata dalla collaborazione con la casa di distribuzione cinematografica Rodaggio Film e dalla volontà di proporre film italiani e stranieri – mai proiettati in Italia – dedicati alla cultura della bicicletta.

Questa prima edizione del festival è dedicata alle donne: la bicicletta è stato ed è un potente mezzo di emancipazione femminile, come dimostrano i materiali selezionati per la rassegna. Film, illustrazioni e personaggi che raccontano un universo fatto di imprese sportive, esperienze sociali e politiche in cui la bici ha avuto un ruolo fondamentale (scarica il programma completo). Già nel 1896 Susan B. Anthony, pioniera statunitense dei diritti civili, diceva: “Penso che la bici abbia fatto per l’emancipazione delle donne di più di ogni altra cosa al mondo. Dà alle donne la sensazione di libertà e di completa autonomia. Gioisco ogni volta che vedo in giro una donna pedalare… immagine senza ostacoli della libera femminilità”.

“Biciclette, femminile plurale”: sarà questo il panel che aprirà la tre giorni, giovedì 18 luglio alle ore 18. Si confronteranno alcune tra le donne più rappresentative del mondo culturale e attivo di Bologna: la Presidente della Commissione Consiliare Pari Opportunità Roberta Li Calzi; Giusella Finocchiaro, Presidente della Fondazione del Monte; la Vicepresidente della Comunità Islamica di Bologna Rassmea Salah; Simona Larghetti, Presidente della Consulta Comunale della Bicicletta e patron dell’iniziativa; la curatrice e critica d’arte Fabiola Naldi e Chiara Aliverti di Cospe Onlus.

La regista Antonella Bianco presenterà il documentario “Voglio una ruota” – ormai in dirittura d’arrivo – realizzato grazie a una campagna di crowdfunding: storie di atlete in bicicletta, emergenti e affermate, che pedalano spesso in contesti e condizioni difficili. Bikeitalia ha raggiunto telefonicamente Roberta Amadeo, co-protagonista del film, ex presidentessa AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e campionessa nazionale di handbike:

“Sono stata contattata su Facebook per partecipare a questo progetto e ho dato da subito la mia disponibilità. Con la mia handbike ho un rapporto simbiotico: ci parlo, la pulisco. Ho anche imparato ad aggiustarla: quando mi alleno porto con me tutto l’occorrente per le riparazioni, dalla semplice foratura a inconvenienti ciclomeccanici più complessi”, ci racconta Roberta dal ritiro della Nazionale.

Nello sport quanta strada c’è ancora da percorrere per raggiungere la parità di genere? “Come per tutte le cose – continua Roberta – per accorciare la strada bisogna agire dai due estremi: le donne devono credere di più in sé stesse, devono provarci e aumentare di numero nella pratica… Prendiamocela la strada!”.

E le gare di handbike? “Le donne sono sempre poche: mi spinge una forte passione, in bicicletta vai a una velocità che ti permette di apprezzare di più dove sei: la strada, i paesaggi, la natura”.

Visioni a Catena è un progetto a cura di Simona Larghetti, Silva Fedrigo e Jonathan Ferramola per Salvaiciclisti Bologna, con il contributo di Fondazione del Monte e Dynamo Velostazione, realizzato con la collaborazione di Rodaggio Film (casa di distribuzione cinematografica che promuove film dedicati alla cultura delle due ruote, del viaggio e dell’outdoor) ed il supporto di Cinemambiente di Torino, che ha selezionato i cortometraggi che apriranno le proiezioni.

Sarà proiettato in anteprima italiana il documentario AfghanCycles, frutto di 4 anni di lavoro, che racconta i pericoli e le lotte che ogni giorno le ragazze afghane devono affrontare per poter esercitare il proprio diritto di andare in bicicletta. L’altra pellicola scelta è Ovarian Psycos, già presentato al Milano Film Festival ma mai proiettato altrove in Italia: la storia di un’agguerrita “bicycle brigade” femminista che si fa spazio nella dura realtà delle comunità ispanoamericane dell’Eastside di Los Angeles.

Il tema del viaggio femminile in bici, in solitaria, sarà esplorato dalla cicloviaggiatrice Darinka Montico che, una pedalata dopo l’altra, ha demolito gli stereotipi sulle donne che viaggiano in totale autonomia: lei è la prova vivente che “si può fare”. Ci sarà anche la mostra dell’illustratrice Eleonora Antonioni, autrice che ha selezionato 30 ritratti di 30 cicliste incontrate nel traffico di città italiane e straniere, creazioni che custodiscono altrettante micro-storie di donne che hanno deciso di spostarsi in bicicletta. Le illustrazioni, autografate, saranno disponibili per l’acquisto e il ricavato sarà devoluto in beneficenza a Bicycle Relief, una ONG specializzata in programmi di distribuzione di biciclette su vasta scala per facilitare la mobilità delle categorie più deboli e combattere la povertà nei Paesi in via di sviluppo

Infine a chiusura del festival, sabato 20 luglio a partire dalle ore 18 ci sarà la “Clito Ride”: una pedalata femminista, colorata ed inclusiva, per riaffermare la perfetta coerenza tra tutela dei diritti delle donne e soggettività LGBT*QI+ e il diritto di muoversi in strada in modo sicuro, sostenibile, accessibile ed ecologico. Le organizzatrici fanno sapere che si tratterà di: “Una grande festa a pedali, a cui sono invitate le donne e soggettività LGBT*QI+ di tutte le culture e comunità, e tutt* coloro che le sostengono”.

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