L’annuncio è stato pronunciato ai microfoni di Radio Cusano Campus: la sindaca di Roma Virginia Raggi ha dichiarato che per la Fase 2 il Campidoglio – sul fronte della mobilità – sta pensando ad incentivare gli spostamenti in bicicletta, con le ebike e con la micromobilità elettrica: “Dobbiamo scoraggiare il traffico privato perché, con il trasporto pubblico che dovrà limitare le presenze, rischiamo di essere invasi dalle auto”, ha sottolineato la prima cittadina di Roma alla web radio dell’ateneo Niccolò Cusano.

Un’apertura, di fatto, alla Rete di Mobilità di Emergenza/Transizione proposta nei giorni scorsi dal mondo delle associazioni anche nel corso di una partecipata seduta in videoconferenza della Commissione Capitolina Mobilità presieduta da Enrico Stefàno, che poi aveva riportato in un lungo post su Facebook le posizioni emerse nel corso del dibattito.
La sindaca di Roma è dunque sulla stessa linea del primo cittadino di Milano Giuseppe Sala che si era già espresso in questo senso: il pericolo che, con la Fase 2, ci sia un’ondata di traffico motorizzato “di ritorno” è un qualcosa da scongiurare, per evitare picchi ingestibili di congestione stradale che creerebbero code interminabili in entrata/uscita dalle città come in una perenne ora di punta, complice anche il fatto che molti cittadini avranno timore ad utilizzare il trasporto pubblico (peraltro con posti limitati per garantire la giusta distanza fisica anti-contagio).

Le indicazioni per realizzare a basso costo e con efficacia una Rete di Mobilità di Emergenza – che include le corsie ciclabili – sono contenute nel manuale d’uso che abbiamo pubblicato su Bikeitalia: si tratta di una pubblicazione realizzata da tre architetti esperti di mobilità chiamati a raccolta da Bikenomist – Valerio Montieri, Matteo Dondé, Paolo Gandolfi – con la collaborazione di Gabriele Sangalli e la supervisione di Paolo Pinzuti.
Virginia Raggi, dopo aver lodato il comportamento della maggioranza dei romani che in questi giorni di lockdown hanno rispettato i divieti, si è soffermata sulla Fase 2: “Dal 4 maggio non sarà un liberi tutti. Le parole d’ordine sono gradualità e prudenza per non ricadere nuovamente in una fase di contagio”.
E sulla mobilità ha avanzato una riflessione: “Stando tutti a casa i dati di traffico sono crollati. Ora, nella ripresa dobbiamo evitare che le nostre città siano invase dalle auto e stiamo lavorando su alcune direttrici comuni: privilegiare il trasporto attraverso bici e monopattini. Stiamo realizzando corsie ciclabili, stiamo pensando di dedicare le controlaterali delle strade grandi alla ciclabilità. Vogliamo incentivare la mobilità dolce anche incentivando l’acquisto di bici elettriche”.
La priorità, nella Fase 2 di ripartenza, secondo la sindaca di Roma dev’essere di disincentivare il traffico motorizzato privato: “Dobbiamo scoraggiare il traffico privato perché, con il trasporto pubblico che dovrà limitare le presenze, rischiamo di essere invasi dalle auto. Per i mezzi pubblici, stiamo programmando dei contapasseggeri, stiamo lavorando con le compagnie telefoniche per avere in maniera anonima dei dati di traffico e aumentare le corse sulle linee più frequentate. Le mascherine devono essere reperibili sul mercato e faccio un appello alle imprese del Lazio che si stanno riconvertendo per aiutarci a produrre mascherine nella nostra Regione”.

Il tempo stringe, la Fase 2 si avvicina: ci auguriamo che questi giorni che ci separano dalla riapertura vengano utilizzati proficuamente dagli uffici tecnici di Roma Capitale per procedere “presto e bene” alla realizzazione di interventi urgenti e rapidi per poter ripartire con una mobilità più a misura di persona, dando alle biciclette e alla micromobilità il giusto spazio anche sulle strade della Capitale.
Oggi ho visto un video, mostrare 2 poliziotti della municipale multare x 550 euro un ciclista che a suo dire stava Lavorando, effettuando una consegna a domicilio, dico “a suo dire” x il beneficio del dubbio perchè il ciclista mostrava la sacca con pizze e altro.
Trovo tutto questo inquietante, perchè se fosse vero, sarebbe un abuso bello e buono e determinerebbe una situazione da stato di polizia, per non dire di peggio.
Dallo stemma sull’auto della polizia era evidente che si trattava della regione Lombardia.
Spero che le parti diano una spiegazione plausibile x l’accaduto altrimenti sarebbe molto grave, e svilirebbe la fiducia che già vacilla nelle istituzioni di controllo sul territorio.