[Aggiornamento 13 maggio 2020: il governo Conte ha approvato il Decreto Rilancio che ha ripristinato gran parte dell’articolo 205 che era stato stralciato in precedenza, tutte le informazioni si trovano a questo link]
[Bonus mobilità e incentivi: come funziona]
Doccia fredda per le città: dall’ultima bozza (versione delle 17:30 dell’11 maggio 2020) del Decreto Rilancio in discussione in Consiglio dei Ministri è sparito l’intero articolo 205 “misure per incentivare la mobilità sostenibile” che conteneva, tra le altre cose, gli incentivi da 500 € all’acquisto di biciclette, biciclette elettriche, segway e monopattini.
La cancellazione dell’articolo 205, oltre a togliere gli incentivi promessi, elimina numerose modifiche al codice della strada che si rendono necessarie per la conversione delle nostre città alla mobilità sostenibile – come aveva richiesto anche l’Anci – in un periodo in cui il trasporto pubblico resta ampiamente inutilizzabile.
In sostituzione, circola una bozza di linee guida firmate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui si pongono dei paletti estremamente rigidi alla realizzazione di interventi per facilitare l’utilizzo delle biciclette in città.
Tra questi spiccano la cancellazione di qualunque possibilità per le città di rilevare le velocità in ambito urbano e l’impossibilità pratica di realizzare case d’arresto avanzate, il controsenso ciclabile e le tanto discusse “bike lane”.
Qualora il Decreto Rilancio dovesse essere approvato in questo modo, sancirebbe la condanna a morte delle città, soprattutto di grandi dimensioni, che si ritroverebbero a gestire milioni di persone orfane dal trasporto pubblico senza la possibilità di realizzare infrastrutture ciclabili di emergenza come sta avvenendo nel resto del mondo.
Questa scelta del Ministero renderebbe l’uso della bicicletta molto pericoloso e costringerebbe milioni di persone a utilizzare l’auto anche laddove non necessario con conseguente aumento del traffico e, quindi dei tempi di percorrenza e dell’inquinamento.
La misura danneggerebbe in particolare gli studenti delle scuole medie e superiori che, non avendo a disposizione un’automobile, dovrebbero necessariamente dipendere da mamma e papà per andare a scuola, mamme e papà che in questo momento tanto difficile preferirebbero sicuramente occupare il proprio tempo in un modo più utile.
Concludendo, non si capisce perché in Italia quando si parla di biciclette gli uffici ministeriali debbano fare sempre tutto il possibile per impedire qualunque forma di cambiamento.
Posso solo dire che abbiamo persone al Governo che fino poco tempo fa erano disoccupati e per opportunità sono entrati in politica senza capirci nulla. E questi ci portino al disastro.
Non me la sentirei di gettare discredito sul governo in generale. In parte è vero quello che dici, ma è anche vero che non riesco a immaginare chi avrebbe saputo gestire meglio questa situazione straordinaria che stiamo vivendo.
Veramente al tg3 delle 12 hanno confermato i bonus per biciclette e monopattini ??? Chi mente???
L’idea di risolvere tutto in fretta e furia disegnando strisce per terra non mi è mai piaciuta.
occorre fare bene e la gatta frettolosa fece i gattini ciechi.
E poi io e anche altri prima eravamo contrari alla separazione del traffico.
nelle città veramente ciclabili Zurigo, la circolazione è promiscua a 30 all’ora e basta.
Ci siamo sbattuti per la mobilità condivisa e adesso invece tutti per le piste ciclabili.
Misteri dell’animo umano.
questa è l’occasione buona per chiedere 30 km ora in tutta la città ovunque per almeno tre mesi poi si vedrà.
E invece vi siete appiattiti su una richiesta di basso profilo di strisce per terra pericolose e caotiche per lasciare che le auto possano impunemente sfrecciare a qualunque velocità e continuare a fare morti.
Siete o non siete i depositari della verità ciclistica? Direi di NO
approvate le piste ciclabili che piacciono tanto a chi in bicicletta non ci è mai andato.
la soluzione è lo spazio condiviso e transitoriamente visto che i mezzi pubblici sono realmente pericolosi accettare che chi arriva da fuori venga con la sua moto o bici elettrica e magari chi arriva in auto si fa l’ultimo miglio col monopattino.
Creatività iniziativa non la solita menata della striscetta ciclabile che si interrompe e riparte con le auto che gli sfrecciano a fianco.
Siete una delusione, ciclisti della domenica.
Vi segnalo un mio articolo su arcipelagomilano https://www.arcipelagomilano.org/archives/55908?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20201305
Il titolo lo ha fatto Luca Beltrami Gadola, il mio era più sobrio.
Caro Walter,
Grazie del tuo commento e dell’appellativo “ciclisti della domenica” che avrò il piacere di condividere con il resto del team composto da urbanisti e architetti che ha contribuito a realizzare il Piano Emergenziale della Mobilità Urbana Post-Covid (caso mai ti fosse sfuggito, lo puoi trovare qui: https://www.bikeitalia.it/ebook/piano-emergenziale-della-mobilita-urbana/).
Ho letto il tuo articolo che inneggia al lassez-faire totale, in cui dimostri di non conoscere le basi più elementari di come funzionano i meccanismi di domanda e offerta (se rendi gratuiti i parcheggi, la domanda esplode, ma essendo lo spazio limitato, si creerà ancora più traffico a causa di tutti quelli che saranno convinti di trovare un posto libero, ma non lo troveranno; se togli le ztl avrai auto anche e soprattutto laddove lo spazio serve a distanziare le persone), dimostri di non conoscere la differenza tra velocità massima e velocità media e altre cosucce che per rispetto eviterò di evidenziare.
Come tu dici, non siamo i depositari della verità ciclistica, ma dal momento in cui siamo andati online spingiamo a spron battuto per avere limiti di 30 km/h in tutte le città, ma per saperlo occorre leggere, oltre a scrivere.
In ogni caso, obiettivo raggiunto, hai fatto sapere che hai scritto un articolo e qualcuno lo ha anche letto.
Buone cose.
Posso capire l’incentivo che andava a i Cinesi, ma le piste ciclabili che centra!
Ma una bozza di decreto non può esplicitare Segway. Un marchio non va in un decreto, altrimenti che per motivi molto precisi e mi sa che di mezzi alternativi a quelli proposti da Segway ce ne sono a centinaia…
Qua mi puzza qualcosa.
Una bici costa 100 euro, un kit ruota elettrica con batteria da circa 400w/ora cista 400 euro. Una bici pedalata assistita pronta costa sui 600. Perchè dovete avere 500 euro da quel 1% di italiani che pagano le tasse? Ricordatevi che girare con l’acceleratore (illegale) anzichè pedalando sono 5200 euro di multe fra mancata immatricolazione, mancata assicurazione e mancata patente. La pedalata assistita deve staccare a 25km/h e il motore deve avere potenza massima di 250 Watt. Facessero cassa con tutti quelli, inclusi pedalò multiposti nei parchi, che pensano di farsi moto o auto elettrica a danno delle persone oneste e responsabili.
Maurizio se fossi di Milano verrei da te pure senza bici, scalzo correndo come un maratoneta. Sei sognatore proprio come me! Se approvano questo decreto con l’incentivo mi compro una bici da corsa e vengo da te a pedalate da Roma fino a lì per fare shopping!
Non credo: siccome le strade sono state pensate a uso e consumo delle 4 ruote, per la motorizzazione di massa, se le auto fossero state tutte elettriche ci saremmo trovati davanti più o meno lo stesso piatto di minestra
Sono un cicloturista vintage e da circa 50 anni pedalo e visito l’italia e paesi europei. Sono stato a stoccolma. Li come in quasi tutti i paesi del nord la gente vive di biciclette. Non e’ difficile. In italia non sara’ mai possibile o forse si ma ci vorranno alcuni cambi generazionali. La bici vissuta come stile di vita.
Milano città mondiale per inquinamento, traffico, Lentezza dei mezzi pubblici di superficie, ridicole ed insuff piste ciclabili, insuff verde come arredo urbano, pericolosità negli spostamenti con le biciclette, mancato rispetto degli attraversamenti pedonali, una infinità di barriere architettoniche, mancato rispetto dei posti auto riservati agli invalidi. IN CI VI LI !!
A parte Emilia Romagna e qualcosa nel Veneto la bici non ha mai preso più di tanto. Se si vuole pedalare a 50 euro si trova ottimo usato e non c’è bisogno di aspettare lo Stato. DIAMOCI DA FARE!
Paolo Pinzuti, penso tu abbia scritto troppo in fretta. Fosse così purtroppo questa pagina perderà un lettore. Aspettiamo il decreto.
Sono d’accordo con tutti, siamo gestiti da tardigradi che pur di guadagnare, sacrificano gli organi respiratori degli altri.
“Ama il prossimo tuo come te stesso”…i politici amano se stessi in funzione delle tasche piene, ma se ne accorgeranno, il pianeta soffoca.
L’uso di biciclette, monopattini ed affini in citta’ densamente popolate porterebbe ad un abbattimento di traffico, inquinamento e spesso anche tempi di percorrenza, ma abbatterebbe anche i costi per manutenzione auto e parcheggi ed altro. Ma quando qualcosa costa poco e risolve il problema c’e’ sempre qualcuno che cerca di eliminarla, altrimenti si abbatte il fatturato, mentre questo per definizione deve sempre crescere.
Ma e normale che finisse così altrimenti gli immanicati dei trasporti pubblici la.benzina cosa guadagnano
Tutto questo per favorire il consumo del petrolio
I 500 euro arriveranno non arriveranno, questo non si sa, è certo che le ciclabili cominciano a vedersi, perciò facciamo in modo che non rimangano delle strutture provvisorie ma vengano integrate nelle arterie della nostra magnifica Città.
Io e altre persone, sabato mattina, andremo in bici in C.So Buenos Aires a fare shopping per dimostrare che non siamo il nemico ma anzi una risorsa.
Provate a chiedere ai commercianti di via Dante, Corso Vittorio Emanuele o Piazza Castello, C.so Como, se vogliono tornare al frenetico traffico di prima.
Il commercio al dettaglio ne ha solo da trarre vantaggi dal ridurre traffico e incentivare mobilità alternativa e soprattutto lenta e sicura.
Immaginate C.So Buenos Aires chiusa al traffico, con tutti quei negozi e quei locali e non dimentichiamo ben tre stazioni metropolitane, diventerebbe un’attrattiva turistica unica nel suo genere.
Sogno ad occhi aperti? Può darsi ma in altre parti della città ha funzionato e anche del mondo.
Condivido la frustrazione di Franco, francesco e del signore sdraiato, perché per un attimo ci avevo creduto anch’io, soprattutto quando ho visto realizzare la ciclabile in C.so Buenos Aires.
Ma quando sabato sono andato li per fare shopping in bici e constatando che nessuno aveva raccolto il mio invito a ritrovarsi per far comprendere che noi siamo una risorsa x il commercio e non un ostacolo, bhè…ho capito che abbiamo perso ancora, ancora e ancora. Quando cancelleranno le strisce dall’asfalto e si tornerà alla solita routine nessuno parlerà mai + di ciclabili e avremmo perso l’unica occasione per il cambiamento.
Sabato sarò ancora li ma credo che oramai saremo invisibili, soverchiati dal traffico caotico delle automobili.
The end.
condivido
SONO D’ACCORDO TANTE PAROLE E BASTA!!!!!!
cancellando gli incentivi alle bici , ecc (mobiòità sostenibile)dimostriamo di essere un paese molto , molto , molto ….civile e avanzato?!
Fase 2, fase 2… sinonimo di fase “liberi tutti”. Tutto torna come prima, anche i nostri polmoni e i nostri nervi, se non peggio. I mezzi pubblici diventano “pericolosi” perché una parte di chi li usa crede di essere a una sagra paesana e perché i conducenti non indossano la mascherina? Non fa nulla: tutti in macchina, ricircolo dell’aria inserito (coi filtri belli sporchi perché non li cambia nessuno), e via!!! E la bicicletta, che in questo frangente avrebbe potuto davvero dare una mano anche a chi non vuol saperne di usarla non serve più, cancellata con un bel colpo di spugna
La cancellazione dall’ultima bozza non vuol dire che l’incentivo non venga poi inserito nella versione definitiva o in un decreto a parte.
Non avevo dubbi sul fatto che andava a finire cosi. L’ho sempre sostenuto e lo dico ancora che siamo governati da un branco di scimmie