Mobilità

Decreto Rilancio, le associazioni: “Clamoroso voltafaccia del governo in tema mobilità”

Decreto Rilancio, le associazioni: “Clamoroso voltafaccia del governo in tema mobilità”

[Aggiornamento 13 maggio 2020: il governo Conte ha approvato il Decreto Rilancio che ha ripristinato gran parte dell’articolo 205 che era stato stralciato in precedenza, tutte le informazioni si trovano a questo link]

Il Coordinamento di Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti* alla luce dei contenuti dell’ultima bozza del “Decreto Rilancio” – in cui risulta stralciata la parte dell’articolo 205 dedicato alle misure in favore della mobilità sostenibile – esprime forte disappunto in una lettera aperta indirizzata al governo, perché quello che è stato tolto è “essenziale per garantire la sicurezza e la salute in questa fase di transizione ​in cambio una serie di ulteriori e più stringenti vincoli normativi spudoratamente spacciati per agevolare la mobilità in bicicletta proposti dal Mit”, scrivono in una nota​.

In attesa dell’approvazione del Decreto Rilancio – che doveva essere licenziato entro fine aprile ed è già slittato quasi fino a metà maggio – il dietrofront del governo italiano sulla mobilità sostenibile appare in netta controtendenza rispetto a quanto stanno facendo praticamente ovunque all’estero: “Mentre il resto d’Europa – prosegue il comunicato – punta sulla mobilità sostenibile in maniera decisa e stanzia fondi ingenti per la messa in sicurezza di pedoni e ciclisti, il DL Rilancio assume l’approccio inverso: niente più ​bike lane ​, niente più linee di arresto protette agli incroci e i mobility manager di enti e aziende restano le figure ininfluenti come sono tuttora”.

Se le aspettative, inizialmente, erano molto alte viste le aperture manifestate pubblicamente dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli per la mobilità sostenibile, le mancate modifiche al Codice della Strada – chieste a più riprese dall’Anci e indispensabili per poter ridisegnare la viabilità nel post Covid-19 – lasciano le città in balìa di una mobilità vecchia, inquinante e autocentrica e non forniscono i giusti strumenti legislativi per poter dare un nuovo corso alla circolazione urbana.

In particolare sono le Città Metropolitane (Roma, Torino, Milano, Bologna, Napoli) a trovarsi con il cerino in mano visto che – a causa della crisi presente e soprattutto futura del trasporto pubblico – avevano già imbastito lavori e modifiche della viabilità “procedendo speditamente – anche sulla base delle promesse del Governo – alla costruzione della Rete Ciclabile d’Emergenza” mentre adesso “si trovano sole di fronte all’emergenza ad affrontare il clamoroso voltafaccia del governo in tema mobilità”​.

Intanto l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran esprime la sua preoccupazione in un tweet a caldo:

Che cosa resterà di tutti gli annunci di queste settimane? “Se, di tutte le roboanti promesse, alla fine rimarrà ​solo un incentivo all’acquisto di biciclette e monopattini​, come sembra dalle indiscrezioni che leggiamo sui giornali,​ e delle inaccettabili ‘linee guida sperimentali per la mobilità ciclabile’ spacciate dal Ministero come soluzione ma che addirittura mettono fuori legge gli interventi stradali per le bici che i Comuni realizzano già da tempo, avremo assistito all’ennesima presa in giro di chi chiede ai cittadini di spostarsi in bici ma non dà il quadro normativo e le risorse necessarie a farlo per davvero”, denunciano le associazioni firmatarie della lettera aperta.

Se davvero dal Decreto Rilancio dovesse essere espunta tutta la parte sulla mobilità sostenibile, come nell’ultima bozza in discussione, in assenza di modifiche urgenti e sostanziali al Codice della Strada, l’incolumità di chi si muove a piedi, in bicicletta e con la micromobilità elettrica non potrà essere garantita: “Il messaggio del Governo appare chiaro più che mai: andate a piedi, in bicicletta e usate la micromobilità, ​ma fatelo a vostro rischio e pericolo​”, conclude il Coordinamento Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti.

*I firmatari della lettera aperta: Alleanza Mobilità Dolce Bike4city A.p.s. Bikeitalia.it Bike to school Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento Cittadini per l’aria Onlus – Comitato Torino Respira Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico della città di Torino Consulta Comunale della Bicicletta di Bologna Ecoborgo Campidoglio – Torino FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Fridays For Future – Milano Fridays For Future – Como Famiglie senz’auto Fondazione Michele Scarponi Onlus Genitori Antismog Associazione hub.MAT – Olbia Italian Cycling Embassy Legambici – Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS Legambiente Onlus Massa Marmocchi – Milano Milano Bicycle Coalition ASD Napoli Pedala Kyoto Club Rete Vivinstrada – Associazioni per la cultura e prevenzione stradale Salvaiciclisti Roma A.p.s.  Salvaiciclisti Bologna A.p.s.

Commenti

  1. Marco Pelassa ha detto:

    Buongiorno, forse adesso capirete che bisogna fare informazione in maniera corretta per essere autorevoli; è’ necessario attendere i documenti ufficiali per poter commentare, criticare o proporre, si può leggere sopra di persone pronte ad iniziative sproporzionate che ora possiamo tranquillamente definire inutili se non dannose.… Il nostro impegno deve essere volto a migliorare le cose e non a dividere, fomentare o acuire il disagio. Spero vogliate ricevere questa critica per quanto ha di positivo, se non cominciamo prima noi gli altri non lo faranno di sicuro. Un cittadino pedalatore.

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Buonasera Marco,

      su Bikeitalia.it abbiamo pubblicato la notizia e sollevato il tema della cancellazione dell’articolo 205 sulla mobilità sostenibile, espunto dall’ultima bozza in circolazione – lunedì 11 maggio alle ore 17:30 – e, al momento in cui scrivo questo commento (mercoledì 13 maggio, h 16:04), il Decreto Rilancio non è stato ancora approvato e le novità che filtrano sulla re-introduzione dell’articolo confermano che era stato stralciato quando ne abbiamo dato notizia. Con numerose altre realtà attive nella mobilità sostenibile e nella sicurezza stradale abbiamo sottolineato il fatto che senza modifiche sostanziali al Codice della Strada i Comuni che stanno realizzando la Rete di Mobilità di Emergenza incontreranno molti più problemi e dunque è necessario ripristinare l’articolo 205 nella sua integrità, senza revisioni al ribasso. Quando il Decreto Rilancio sarà approvato ne daremo notizia ai nostri lettori: l’iniziativa portata avanti dalle associazioni non era a mio avviso sproporzionata e ho la presunzione di credere che proprio grazie a questo “pressing” sulle Istituzioni l’articolo sulla mobilità sostenibile (precedentemente stralciato) sarà re-introdotto nel testo del Decreto Rilancio.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  2. Marco Fardelli ha detto:

    Si potrebbe avere il testo della lettera per mandarne migliaia di copie al Ministero, firmandole ciascuno con il proprio nome? Questo dietro front è scandaloso ed oltraggioso per tutti i giorni si impegna a fare della bicicletta un mezzo per muoversi in città e fuori e non un semplice mezzo di divertimento. Grazie in anticipo. Marco

I commenti non vanno online in automatico ma vengono prima letti e moderati dalla redazione: la loro pubblicazione di norma avviene nei giorni feriali tra le 9 e le 18.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *