La pressione in sella è uno dei punti chiave di una visita biomeccanica professionale, dato che va a valutare il punto di contatto con la parte del corpo più delicata del ciclista e che spesso presenta più problemi. Mi occupo di visite biomeccaniche dal 2015 e più di 900 ciclisti sono passati nel nostro Bikeitalia LAB di Monza e, dati alla mano, più della metà riportava dei problemi in sella. In questo articolo andremo a vedere in che modo si distribuisce la pressione in sella del ciclista.
L’analisi della pressione in sella
Per analizzare la pressione in sella serve un sensore di pressione apposito, che deve essere calzato sopra la sella e che permette di valutare in tempo reale come si sviluppa il contatto a diverse cadenze, intensità e posizioni.
Il diagramma della pressione in sella ha un disegno come questo:
Una volta effettuata l’analisi, sono principalmente 4 i valori che un biomeccanico professionista (quindi che sia in possesso di una laurea in scienze motorie o fisioterapia) deve analizzare:
- Area di appoggio: misurata in centimetri quadrati ci da l’indicazione di quanta sella effettivamente il ciclista sta utilizzando e ci permette di capire se i problemi in sella sono dovuti a un’eccessiva concentrazione della pressione sui tessuti molli perineali;
- Distribuzione: in linea di massima gli studi affermano che il ciclista deve scaricare il 75% della pressione sulla parte posteriore della sella e al massimo il 25% sulla parte anteriore. Inoltre l’appoggio tra le due tuberosità ischiatiche dovrebbe essere equivalente;
- Distanza ischiatica reale: (le tuberosità ischiatiche sono quei mirini che vedete nella foto in alto), con il sensore è possibile valutare la distanza ischiatica reale per capire se, per esempio, la larghezza della sella è consona o meno alla pelvi del ciclista;
- Intermittenza del contatto: nello studio “Effect of Oscillation on Perineal Pressure in Cyclists: Implications for Micro-Trauma” (Sexual Medicine Journal, 2018), dei soggetti sani sono stati sottoposti a questo test di appoggio in sella in 3 diverse condizioni: Pressione costante – Pressione con sobbalzi sulla sella – Pressione con sobbalzi in sella e reggisella ammortizzato. È stato visto che l’incidenza dell’addormentamento e sull’influenza del nervo pudendo era maggiore nel caso in cui la pressione era della medesima entità ma erano aumentati i sobbalzi. I micro-traumi sulla sella quindi possono condurre più facilmente ad addormentamento rispetto a una pressione mantenuta costante nel tempo;
Una volta effettuata questa valutazione il biomeccanico potrà procedere alla regolazione della sella e alla successiva rivalutazione per verificare la bontà delle regolazioni.
È possibile anche valutare l’appoggio in maniera tridimensionale per avere un quadro più completo della pressione:
Per approfondire il tema potete seguire il video qui sotto, dove spiego per filo e per segno come eseguire la rilevazione e come leggere i dati:
Effettuare una valutazione
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