Bici

La Linea Bianca (e altre strategie motivazionali)

Ci pedalo sopra ora dopo ora.

Chilometro dopo chilometro.

Paese dopo Paese.

Con la pioggia.

Con il freddo.

Con il caldo.

Con il vento.

La guardo e lei è sempre lì.

È lì a tracciarmi il percorso. A indicarmi la via che devo seguire.

Qualche volta è un po’ più sbiadita, qualche volta è interrotta, qualche volta brilla e luccica come se avesse tanti diamanti stampati sopra.

Di giorno e di notte è sempre lei ed è sempre bella.

Sembra sia lì a proteggermi mentre pedalo, per questo mi metto sempre alla sua destra quando è possibile, perché mi dà un senso di sicurezza.

Mi protegge dalle macchine che sfrecciano sulla strada.

O almeno voglio credere che lo faccia.

La guardo spesso e nei momenti di stanchezza maggiore inizio a parlarle, come fosse un’amica. Perché in fondo per me lo è.

È sempre lì a tenermi compagnia, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.

Non mi abbandona mai.

E quindi la guardo e le racconto cosa sto facendo, perché amo pedalare, cosa mi ha portato a sfidare i miei limiti.

Le parlo, le sorrido e ogni tanto la inzuppo con le mie lacrime.

È un’amica speciale che mi accompagna per i miei lunghi viaggi in giro per il mondo, ma non solo.

Mi accompagna anche nei miei allenamenti sulle strade di casa.

È sempre con me.

E me la immagino che attraversa tutto il mondo e tutte le storie che potrebbe raccontare se potesse parlare.

Chissà quante cose ha visto e sentito la Linea Bianca.

Paola Gianotti

Chissà quante persone le sono passate sopra.

Quanti animali l’hanno attraversata, annusata, fatto compagnia.

Chissà quanti pellegrini sono stati con lei per tantissimo tempo.

Ha un sacco di amici e io mi sento parte delle sue amicizie. E quando non ne posso più di stare in sella la guardo e sento che mi dà forza.

Mi dà forza quando sono molto stanca, quando vorrei mollare, quando devo distrarmi dalla difficoltà di quello che sto vivendo.

La Linea Bianca per me è un gioco, un gioco mentale che mi sono inventata nei momenti più difficili che ho vissuto durante il giro del mondo in bici. Quando avevo il vento contro e dovevo pedalare per centinaia di chilometri e quando volevo prendere la bici e buttarla in qualche fiume dalla stanchezza.

Linea Bianca Paola Gianotti

Ma la Linea Bianca è un gioco mentale che utilizzo anche a casa, nei momenti di difficoltà. È un modo per spostare l’attenzione da una difficoltà a qualcos’altro.

Quando ci troviamo di fronte a un ostacolo tendiamo a focalizzarci su quello che sta succedendo, non ne capiamo il motivo, ci arrabbiamo, consumiamo energie e risorse preziose. Questo non ci aiuta a trovare la soluzione e ad uscire dal momento di difficoltà, anzi.

Riuscire ad avere una propria Linea Bianca per spostare l’attenzione dal problema a qualcos’altro è molto importante, soprattutto oggi dove viviamo tanti momenti di difficoltà dettati dalla pandemia e tante situazioni non volute da noi ma in cui ci ritroviamo per forza di cose.

E allora dobbiamo riuscire a capire qual è la nostra Linea Bianca. Per qualcuno potrebbe essere prendere la bici e dedicare un giorno completamente a sé stesso e al proprio mezzo preferito e per qualcun altro potrebbe essere regalarsi un pomeriggio con i propri figli o comprarsi una vaschetta di gelato e divorarsela con il partner o la migliore amica.

Quando non sono sulla strada a pedalare la mia Linea Bianca sono i boschi intorno a casa. Un paio di ore in mezzo al verde mi fanno sempre vedere tutto ciò che sto vivendo con maggiore lucidità, che ci siano piccole o grandi difficoltà.

E invece quando sono in bici e voglio mollare ho lei, la mia Linea Bianca, che mi guarda e mi dice: “Sei più forte di quello che credi, spingi sui pedali che ogni chilometro in più è un chilometro in meno!”

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Commenti

  1. Avatar Massimiliano Ramoni ha detto:

    Grazie Paola per questa interessante riflessione e stimolo per essere resilienti nelle uscite lunghe :-)

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