Imprenditoria

Ernesto Colnago: 90 anni nel segno della bici [video]

Il Cavalier Ernesto Colnago, classe 1932, compie oggi 90 anni e tutta la sua vita è stata caratterizzata dalla bicicletta: prima come meccanico, poi come costruttore di un marchio che porta il suo nome e che – nonostante la recente acquisizione da parte di un fondo d’investimento arabo – mantiene il suo quartier generale a Cambiago.

Compleanno Ernesto Colnago in Bocconi

L’Università Bocconi incontra Ernesto Colnago

Proprio oggi, in occasione del suo novantesimo compleanno, l’Università Bocconi ha dedicato un evento all’imprenditore Ernesto Colnago, conferendogli anche un riconoscimento per i suoi oltre 70 anni di attività: una mattinata di incontro con gli studenti e con il corpo accademico – e tanti protagonisti della vita politica, sportiva e imprenditoriale dell’Italia – in cui lui ha ripercorso le tappe della sua carriera, raccontando aneddoti e rispondendo alle curiosità dei presenti.

Riflessioni e storie contenute anche nel recente libro-intervista-biografia “Il Maestro e la bicicletta” scritto con il giornalista Marco Pastonesi, tra i moderatori dell’incontro:

Ernesto Colnago e Marco Pastonesi Il Maestro e la bicicletta ciclismo storia made in Italy

Il video integrale dell’evento – trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Università Bocconi – è disponibile qui di seguito [l’intervento di Ernesto Colnago inizia a 01:02:00]:

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Commenti

  1. Avatar giuiiano orlando ha detto:

    Grande personaggio. Sono un giornalista che negli anni ’80 sulla rivista Correre diretta da Marco Marchei, scrissi una corposa intervista che Ernesto gradì moltissimo al punto che quando anni dopo andai per acquistare una bici, me la regalò addirittura. Mi disse: “Sei capitato nel momento giusto. il Beppe (Saronni) ha deciso di produrre bici a suo nome e questa è la sua che avrei dovuto riverniciare, una serie importante, perché Moser con questo modello è andato a battere in Messico il primato dell’ora. Tu hai la statura di Saronni, quindi ti va bene”. Da amatore mi allenavo con la Diego Crippa di Cinisello e con la squadra decidemmo di prendere parte alla Milano-Sanremo degli amatori. Ai piedi del Turchino, giunti stremati nella coda del gruppo, chiedemmo se avrebbero proseguito così. Mi risposero che avrebbero aumentato. Decidemmo di tornare a Milano. Noi viaggiavamo col Polase come energetico. I più forti, ingurgitavano altre alchimie. Qualche anno dopo, venni sbattuto in un fossato dallo spostamento dovuto ad un Tir che viaggiava come un Frecciarossa nella discesa di Varenna. Riportai la bici ad Ernesto che mi diede una mountanbike che uso ancora oggi. Un caro saluto ad un grande amico ed enorme personaggio. Giuliano Orlando

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