Mobilità

Padova: ciclista multato perché non teneva la destra

Padova: ciclista multato perché non teneva la destra. A Bikeitalia è arrivata la segnalazione di questo verbale di violazione al Codice della Strada firmato da due agenti della Polizia Locale di Padova: per la privacy abbiamo omesso tutti i dati identificativi, compresi quelli del multato e del responsabile solidale del sinistro stradale (ex Art 196 Cds). Però questo verbale, che riproduciamo di seguito, può essere interessante per una serie di riflessioni sul tema della sicurezza stradale dei ciclisti.

Ciclista multato perché non teneva la destra a Padova

L’obbligo di tenere la destra

L’art. 143 del Codice della Strada dispone che: “I veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera. 2. I veicoli sprovvisti di motore e gli animali devono essere tenuti il più vicino possibile al margine destro della carreggiata”.

Dunque in Italia tale regola vige anche per chi procede in bicicletta, che deve dunque stare quanto più possibile vicino al margine destro della carreggiata. Da questo ne deriva che, in caso di collisione con un altro veicolo, se i rilievi indicano che la distanza dal margine destro poteva essere minore di quella in cui è avvenuto l’impatto per chi pedala può scattare la multa, come in effetti è avvenuto a Padova.

Allenamento mirato
[Immagine di repertorio | Un ciclista che pedala al centro della carreggiata]

La norma che impone di tenere strettamente la destra, in realtà, non costituisce un elemento di maggiore sicurezza per chi pedala ma, anzi, mettendolo ai margini della carreggiata lo rende ancora meno visibile e più vulnerabile, facile bersaglio dell’automobilista indisciplinato di turno che lo sorpassa all’ultimo senza notarlo e/o che non compie una manovra lasciando il giusto spazio laterale (distanza minima che ancora oggi non è normata nel Codice della Strada, ndr).

Pedalare sul margine destro è davvero più sicuro?

Come scriviamo in un articolo con 8 consigli per andare in bici in sicurezza, uno riguarda proprio il pedalare in carreggiata:

Sebbene a primo acchito si potrebbe pensare che pedalare “rifugiati” sul lato destro della carreggiata sia più sicuro, non è esattamente così. Occorre invece lasciare almeno un metro di distanza tra la propria traiettoria ed il marciapiede (o guardrail) per conservare un margine di manovra a destra per evitare le automobili che sopraggiungono da dietro in velocità.

Gli automobilisti hanno infatti la cattiva abitudine di occupare tutto lo spazio della carreggiata a loro disposizione: se date loro 3, 4, 5 metri di larghezza per sorpassarvi, quelli si prenderanno. Ridurre al minimo questa distanza fa sì quindi che il sorpasso sia una manovra consapevole, studiata, e non inconscia. Un’auto in marcia che intravede un ciclista in carreggiata è infatti più propensa a rallentare, scansarsi ed effettuare un sorpasso “consapevole”; se invece lo intravede nell’estremo di essa è più probabile che non moderi nemmeno la velocità pensando di avere tutto lo spazio a disposizione per il sorpasso.

[8 consigli per andare in bici in sicurezza]

Approfondimento giuridico sul tema

Un altro contributo interessante sul tema è presente sul blog dell’Associazione Salvaiciclisti Roma, in un articolo dell’avvocata Sabrina Grisoli che spiega l’obbligo di tenere la destra in bici con un approfondimento giuridico sul tema, ma indica anche un’importante deroga al principio, contenuta proprio nello stesso articolo 143 del Codice della Strada al comma 7: “All’interno dei centri abitati, salvo diversa segnalazione, quando una carreggiata è a due o più corsie per senso di marcia, si deve percorrere la corsia libera più a destra; la corsia o le corsie di sinistra sono riservate al sorpasso. Tuttavia i conducenti, qualunque sia l’intensità del traffico, possono impegnare la corsia più opportuna in relazione alla direzione che essi intendono prendere alla successiva intersezione…”.

Il caso del ciclista multato a Padova perché non teneva strettamente la destra è solo un esempio.

L’aggiornamento del Codice della Strada con norme che tutelino maggiormente in concreto chi pedala è una necessità.

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Commenti

  1. Avatar FRANCESCO BERARDI ha detto:

    Quando il margine destro è molto più dissestato del resto della carreggiata, è molto difficile oltre che estremamente pericoloso tenersi “il più vicino possibile al margine destro della carreggiata” con una bici. Personalmente in tale evenienza mi tengo il più vicino possibile alla parte dissestata della carreggiata. Spero che la mia possa essere considerata una corretta interpretazione del C.S. dettata dal buonsenso e che lo stesso la pensino gli agenti di polizia.
    Nel caso invece di strada con carreggiata correttamente asfaltata ma con margine destro delimitato da muri, marciapiedi o siepi molto vicini al limite della stessa, mi pare necessario distanziarsi di almeno 50 cm al fine di evitare un eventuale contatto che farebbe rimbalzare il ciclista in centro strada.

  2. Avatar Florin SAVELIU ha detto:

    “Tenuto conto degli ingombri dei ciclisti e dei velocipedi, nonche’ dello spazio per l’equilibrio e di un opportuno franco laterale libero da ostacoli, la larghezza minima della corsia ciclabile, comprese le strisce di margine, e’ pari ad 1,50 m; tale larghezza e’ riducibile ad 1,25 m nel caso in cui si tratti di due corsie contigue…”
    https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2000/09/26/000G0315/sg
    Capo II art.7

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