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“Perché su Bikeitalia non parlate solo di biciclette?”

“Perché su Bikeitalia non parlate solo di biciclette?”

A breve Bikeitalia festeggerà il proprio 9° compleanno.

Chi ci segue da tempo avrà notato che sotto il nome della testata è presente dal primo giorno la scritta “trasformiamo l’Italia in un Paese ciclabile”.

Molti ritengono che il motivo di questo desiderio sia dovuto alla nostra passione per l’oggetto bicicletta, a quel magnifico strumento che è in grado di trasformare le calorie umane in movimento e divertimento. Ma la ragione è un po’ più complessa.

Qualcuno più saggio di me un tempo disse che la bicicletta è una soluzione semplice a una serie di problemi complessi che riguardano, facendo un esempio non esaustivo, i seguenti temi:

  • cambiamenti climatici (perché pedalare non comporta emissioni di CO2);
  • malattie cardiovascolari (perché pedalare aiuta il cuore);
  • dipendenza dagli idrocarburi (perché la bicicletta non funziona con la benzina);
  • efficienza urbana (perché se più persone usano la bici si riduce il traffico);
  • inclusione sociale (perché andare in bici è gratis e democratico);
  • sviluppo delle economie locali (perché il cicloturismo porta denaro fuori dai soliti percorsi turistici);
  • sviluppo motorio (perché i bambini hanno bisogno di utilizzare il proprio corpo);
  • autostima (perché dopo aver superato una salita in bicicletta ci si sente soddisfatti di se);
  • lotta alla depressione e altre malattie psicologiche (perché che pedala produce endorfine);
  • qualità dell’aria (perché ogni bici in più è un auto in meno);
  • etc.

Un atto semplice come il pedalare ha quindi ricadute di natura sanitaria, economica, ambientale, urbanistica, sociale, politica, energetica, etc.

Per questo nel selezionare i temi che entrano o non entrano su queste pagine digitali stiamo molto attenti a voler presentare una soluzione ai problemi della contemporaneità che tutti noi viviamo. Pertanto raramente leggerete un nostro articolo dedicato a Van der Poel o al prossimo fenomeno del mondo del pedale: perché, per quanto una fuga verso il traguardo possa essere appassionante, questa non creerà alcun miglioramento della vita di nessuno.

È chiaro che per affrontare con competenza determinati temi servono competenze e Bikeitalia può avvalersi di un team composto da laureati in: Scienze internazionali e diplomatiche, Scienze del Lavoro, Servizi sociali, Urbanistica, Scienze Motorie, Lettere, Fisioterapia, Pedagogia, Teologia, Lingue e culture orientali, Economia internazionale e Scienze della Comunicazione.

Complessivamente parliamo 9 lingue che ci sono utili per confrontare tra loro le diverse fonti e valutare cosa sia credibile oppure no.

Cerchiamo di capirci, nessuno di noi è così ingenuo da credere che la bicicletta sia in grado da sola di risolvere tutti i problemi sopra elencati, ma siamo anche consapevoli che senza la bicicletta difficilmente riusciremo a fare un solo passo avanti nella loro soluzione. La bicicletta è un ingrediente della ricetta per un mondo e una società migliore senza il quale difficilmente potremo ottenerlo.

Sento il bisogno di scrivere queste righe perché ogni volta che pubblichiamo un articolo che parla di politiche energetiche, di geopolitica, di strategie industriali, di tensioni sociali, arriva sempre e puntualmente il commento di chi chiede “perché non vi occupate semplicemente di biciclette?”.

La risposta è che se da un lato non ce ne frega niente di parlare solo di pedali, deragliatori, ruote libere e cerchi in carbonio da 2000 €, dall’altro lato abbiamo una cultura sufficientemente ampia da poter mettere in correlazione fenomeni tra loro apparentemente scollegati.

Quindi la risposta migliore a chi chiede “perché non vi occupate semplicemente di biciclette?” è: “perché non siamo capaci”.

Non siamo capaci di pensare a compartimenti stagni, di far finta che una pedalata sia solo una pedalata e che questa sia svincolata dal diritto alla mobilità, all’inclusione, alla sicurezza e a tutto il resto.

Dal momento della fondazione della testata giornalistica abbiamo deciso di evitare a ogni costo la superficialità che non deve essere confusa con la leggerezza.

Spero non vi dia fastidio.

E se vi dà fastidio, andate a farvi una pedalata.

Commenti

  1. Avatar Andrea ha detto:

    Pensare che io invece leggendovi a volte mi dico “ci vorrebbero altri articoli su mobilità, politica, ecc.”!
    Quindi concordo assolutamente, l’ambiente bicicletta è immenso, non si può scrivere tutto e ci sono già mille siti che parlano SOLO esclusivamente di biciclette inteso come oggetto, voi invece avete scelto di differenziarvi e di prendere l’oggetto bicicletta come uno strumento che serve all’essere umano per conseguire uno scopo, non lo scopo stesso come i suddetti siti. E quindi si apre il mondo della mobilità, che è vastissimo e soprattutto sono poche le testate che ne parlano con le competenze necessarie. E’ ovvio che non si può far contenti tutti, voi avete preso la vostra strada, coerente e ben delineata, andate avanti così, è per questo che vi leggiamo! Le vittorie di Van Der Poel le lasciamo volentieri a bicidastrada.it! ;)

  2. Avatar giuseppe ha detto:

    Vivo a Trieste da oltre un anno, non sono un esperto ma constato che qui la situazione è “poco” vicina al ciclista
    la città è piena di salite (e discese) e anche se il traffico è modesto, io combatto con automobilisti e guidatori di bus.
    Non c’é una grande cultura della bici da città e tutto è relegato al weekend fuoriporta
    Infine l’attuale sindaco promette molto ma fa di tutto per dividere i cittadini che in gran parte esigono diritti e doveri.
    Sarà una mia impressione ma aspetto Vostri commenti
    Potete pubblicare la mia e.mail [email protected]

  3. Avatar Sandro ha detto:

    Concordo pienamente. Tutto è correlato. Anche noi nella nostra vita abbiamo altri interessi e altri impegni nella vita. La bici è un aspetto che aiuta tutto il resto.

  4. Avatar Raffaele ha detto:

    Non può dare fastidio parlare anche del contesto in cui si pedala, soprattutto in questo periodo storico di “ritorno al futuro” con l’Europa ripiombata nel 1939!
    Anzi coglierei l’occasione per raccontare di Bartali che trasportava i documenti della resistenza infilati nel telaio della bicicletta e che fatica rispetto ai mezzi odierni ultratecnologici!?!!!!…. giusto trasmettere l’onda sonora che ci avvolge mentre pedaliamo in qualsiasi contesto …a prescindere?‍♀️?‍♂️?✋✋✋???

  5. Avatar Ozzy ha detto:

    Amen, fratello

  6. Avatar Jules Albini ha detto:

    Paolo…. Bikeitalia tutta… siete immensi !!! Questa è la risposta che andava data, né più né meno!

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Grazie, ma non esageriamo: facciamo solo ciò che riteniamo giusto.

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