Italia primo produttore di bici in Europa: 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021

10 Giugno 2022

L’Italia con oltre 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021 è il primo produttore europeo di biciclette e paese leader della smart mobility. Una crescita trainata dal fenomeno e-Bike e dalla rilocalizzazione della produzione, ovvero il rientro in Italia delle attività produttive dovuto anche alla pandemia, il cosiddetto reshoring. Cresce anche il fatturato dell’intero settore, in aumento del +7,4% rispetto al 2020 a 1,6 miliardi di euro. Sono questi alcuni dei dati salienti contenuti nella seconda edizione della ricerca “Ecosistema della Bicicletta” realizzata da Banca Ifis per fotografare andamento e prospettive di un settore protagonista della transizione sostenibile.

“L’Ecosistema della Bicicletta mette in luce quest’anno due fenomeni rilevanti per l’economia del Paese: l’ascesa del cicloturismo e il reshoring delle attività produttive. Per quanto riguarda il ‘viaggiare dolce’, lo studio rileva aspetti positivi per la sostenibilità, il benessere psico-fisico e l’inclusione, ma anche e soprattutto l’impulso che imprime all’economia, con risvolti immediati sui servizi e il turismo. Anche per questo – in linea con l’obiettivo di Banca Ifis di promuovere la crescita sostenibile dei territori – abbiamo lavorato insieme ad autorevoli stakeholder del settore per mettere a sistema diverse competenze che lavorano per costruire uno sviluppo economico che abbia impatti positivi sull’ambiente e sulle comunità in cui operiamo”, ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis.

Italia produzione bici assemblaggio bikenomics
Italia primo produttore bici in Europa nel 2021 con una quota del 21% e oltre 3,2 milioni di pezzi

Un settore dinamico e resiliente

La ricerca evidenzia un settore particolarmente dinamico e resiliente: nel triennio 2021-2023, infatti, l’incremento nella produzione di biciclette è previsto di oltre il 7% anno su anno. In vetta l’eBike che con un +25% arriva a rappresentare l’11% della produzione (in aumento dal 9% dal 2020). L’Italia si conferma primo produttore europeo con una quota di mercato del 21%, seguito da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi e in crescita del +23% sul 2020.

Ricavi in crescita: +7,4%

L’aumento della domanda ha sostenuto anche i ricavi: +7.4% l’incremento nel 2021 sul 2020 e +7,3% la crescita media annua del fatturato dei produttori attesa nel biennio 2022-2023, alla fine del quale potrebbe superare 1,8 miliardi di euro.

Il comparto italiano della bicicletta è caratterizzato da un alto tasso di innovazione: il 25% dei produttori ha aumentato la quota degli investimenti nel biennio 2020-2021 e un altro 70% li ha mantenuti invariati proseguendo sul percorso dell’innovazione tecnologica.

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La volata del cicloturismo

4.900 percorsi adatti alle due ruote per una lunghezza complessiva di 90.000 km; 4.940 operatori turistici con un’offerta cicloturistica e 4.550 alberghi che mettono a disposizione servizi dedicati alla bicicletta. Sono alcuni dei numeri del cicloturismo italiano approfonditi nella ricerca. Sono 8 milioni gli italiani interessati al cicloturismo, pari a circa il 16% della popolazione maggiorenne. Il Trentino-Alto Adige si dimostra come la regione più matura in termini di offerta turistica, e il Nord-Est la destinazione scelta più frequentemente (32% tra le mete cicloturistiche).

Se, come visto, l’Italia è un paese ricco di percorsi, non necessariamente dedicati, il vero punto di svolta è costituito dalla varietà dell’offerta: non può esserci cicloturismo senza servizi, che sono sempre più richiesti. 9 in totale i servizi usualmente inclusi nei pacchetti turistici e 4 quelli più utilizzati dal cicloturista: noleggio della bicicletta, tour di gruppo, alloggio e copertura assicurativa. Il servizio destinato a crescere di più è la guida turistica. Questo fermento porta il 90% degli operatori turistici italiani a prevedere una crescita dei ricavi da cicloturismo.

La valorizzazione del territorio

Il cicloturismo porta con sé i concetti di sostenibilità, sicurezza, salute e inclusione, attivando circoli virtuosi in grado di valorizzare i territori. Allo stesso tempo, l’elevato costo dell’energia, e l’attenzione verso la sostenibilità potrebbero incentivare l’uso della bicicletta per una vacanza attiva. La maggiore accessibilità alle e-Bike per prezzo, performance e comfort la rendono più abbordabile anche dalle fasce di popolazione meno allenate o meno giovani e incentivano forme di turismo alternativo e più sostenibili come il cicloturismo e la mobilità dolce.

La sostenibilità ambientale

Oltre 2 milioni di tonnellate di inquinamento da anidride carbonica e solforica vengono risparmiate ogni anno in Europa, grazie al “rientro” della produzione di bici, e-Bike e componenti nel vecchio continente. Ogni lavoro ricollocato nell’industria europea della bici porta a un risparmio che va dai 30 ai 50 milioni di tonnellate di emissioni nocive. Dal punto di vista della sostenibilità sociale, per ogni 1.000 bici riconsegnate all’assemblaggio ogni anno in Europa, vengono creati da 3 a 5 posti di lavoro, mentre per ogni 1.000 e-Bike l’intervallo è compreso tra 6 e 9 posti di lavoro.

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Nuove opportunità di lavoro

Il Market Watch di Banca Ifis stima che la fabbricazione di 2,8 biciclette all’anno rientrerà in Europa, con un’accelerazione nel biennio 2022-2023, corrispondente al 18% della produzione totale europea. L’opportunità produttiva porta con sé la necessità di figure professionali con le competenze necessarie, che circa il 30% delle imprese ha attualmente difficoltà a trovare. Di conseguenza, gli imprenditori stanno reagendo: il 24% aumenterà gli investimenti destinati alla formazione del personale.

Investimenti nel settore della bici

In tutta Europa cresce l’interesse dei fondi di investimento verso l’industria della bicicletta: nel 2021 c’è stato un exploit con un +175% nel numero di operazioni di M&A finalizzate e un incremento degli investimenti, anche sui servizi collaterali (da piattaforme di sharing a assicurazioni dedicate, fino al noleggio), che ha posizionato ancora una volta, la bicicletta come protagonista della rivoluzione nella mobilità.

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Commenti

Un commento a "Italia primo produttore di bici in Europa: 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021"

  1. Carlo Vincenzi ha detto:

    Buongiorno Sigg. Italia primo produttore di bici in Europa ???
    Vi scrivo perché credo che dobbiamo modificare quest’articolo, Italia produttore oppure assemblatore ? Visto che importiamo la maggiore parte dei pezzi, telaio dalla Cina, motore di solito Germania, cambio Giapponese … cosa produce l’Italia ?
    Io ho acquistato una bici con pedalata assistita Garelli, con motore Bosch, pensavo di acquistare una bici Italiana con motore tedesco, invece scopro che tutto viene direttamente dalla Cina e la casa madre Garelli come biciletta non esiste, c’é un prestanome a San Marino che fa da importatore, sono rimasto senza parole, immagino le sorprese verificando tutte le altre aziende. Cordiali saluti / Carlo Vincenzi

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