Mobilità

A Roma ci sono 330 km di ciclabili (ma 100 km sono vialetti nei parchi)

A Roma ci sono 330 km di ciclabili (ma 100 km sono vialetti nei parchi)

Ieri l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè in un convegno organizzato da Sinistra Italiana a Testaccio ha parlato tra le altre cose di ciclabilità a Roma, ribadendo il fatto che non ha mai spostato una ciclabile sul marciapiede (a futura memoria ho pubblicato il video di un estratto del suo intervento sul gruppo Facebook Salvaiciclisti Roma e lo ripropongo qui).

Proprio qui su Bikeitalia qualche giorno fa avevo scritto un articolo che annunciava l’intenzione dell’amministrazione di intervenire su un tratto della ciclabile Gregorio VII, spostandola parzialmente sul marciapiede. Annuncio che peraltro era stato dato dall’assessore ai Lavori Pubblici e alla Mobilità del XIII Municipio Salvatore Petracca in un post su Facebook datato 20 giugno 2022: messaggio che riportava l’esito di un incontro avuto con l’assessore Patanè sui problemi del quartiere e anche sullo spostamento della ciclabile di Gregorio VII: “La scorsa settimana insieme a Sabrina Giuseppetti Presidente Municipio XIII abbiamo incontrato Eugenio Patanè assessore alla Mobilità per concordare le priorità da affrontare nel nostro Municipio , un percorso express Casalotti-Battistini , il Parking Cornelia e tra queste la sistemazione della ciclabile Gregorio VII iniziando dalla ricollocazione sul marciapiede per il tratto Piazza Carpegna Piazza Pio XI e lo studio di modifica del percorso fino alla Galleria Pasa. Un primo passo per correggere un progetto studiato ed attuato frettolosamente”, questo il testo completo scritto dall’assessore Petracca.

Post FB assessore Salvatore Petracca

In questo post l’assessore Patanè era taggato e ha anche messo un bel like. Quindi appare lecito domandarsi – in assenza di altri riscontri – se la ciclabile di Via Gregorio VII nel tratto compreso tra Piazza Carpegna e Piazza Pio XI da bike lane monodirezionale in carreggiata (ambo i lati) sarà spostata su uno spazio ricavato dall’ampio marciapiede di destra (in direzione centro) diventando bidirezionale. Perché fino a prova contraria è questo ciò che risulta in base alle prese di posizione pubbliche sul tema.

Anzi: invito a condividere il progetto di revisione della ciclabile Gregorio VII appena possibile e metto a disposizione fin da subito uno spazio su Bikeitalia per illustrarlo con dovizia di particolari ai lettori.

Peraltro a me risulta – non solo da quanto scrive l’assessore Petracca ma anche da quanto confermatomi da fonti ben informate – che per la revisione della ciclabile di Gregorio VII nel tratto compreso tra Piazza Pio XI e la Stazione San Pietro è allo studio una soluzione per spostarla verso il centro, accanto alla preferenziale (in stile Ciclabile Aventino, per capirsi): più che di una revisione, in questo caso, si tratterebbe dunque di un rifacimento completo delle bike lane realizzate dalla giunta precedente. Ma in assenza di ulteriori riscontri questa è soltanto un’ipotesi: accreditata, ma pur sempre un’ipotesi di revisione.

Bici nei parchi
Bici nel vialetto di un parco pubblico (foto di repertorio)

Un altro elemento emerso ieri dall’incontro pubblico con l’assessore Patanè è che a Roma su 5.700 chilometri di strade ci sono 330 chilometri di “ciclabili” (le virgolette sono d’obbligo perché in questa macrocategoria c’è di tutto: dalla ciclopedonale sul marciapiede alla bike lane su strada, dalla ciclabile separata in sede propria al percorso sterrato nel verde) ma ben 100 sono costituiti dai vialetti nei parchi.

Ecco: a mio avviso continuare a conteggiare questi 100 chilometri nella rete ciclabile di Roma è un errore concettuale. Per esempio è “grazie” a questo sistema che Villa Pamphili – dove non c’è neanche un metro di percorso realizzato per le bici – risulta innervato di ciclabili, proprio perché sono stati considerati tali tutti i vialetti che l’attraversano. Solo sulla carta.

Infine, a Roma le ciclabili e le ciclopedonali in promiscuo sul marciapiede (e che fanno a zig-zag da un lato all’altro della strada) ci sono già e sono proprio quelle che dovrebbero essere oggetto di una profonda revisione. E penso alla ciclabile di Via Cristoforo Colombo che, per come è stata concepita, andrebbe completamente smantellata e realizzata di nuovo come reale corridoio ciclabile per collegare Roma con Ostia pedalando in sicurezza.

Se vogliamo realmente portare più persone a usare la bici a Roma dobbiamo metterle nelle giuste condizioni per farlo.

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Commenti

  1. totale ha detto:

    SICUREZZA STRADALE 2022 ad maiora semper. 
    Brividi e rabbia. Tanta rabbia e nessun commento. 
    ACI-ISTAT:INCIDENTALITÀ STRADALE
    PRIMO SEMESTRE 2022
    AUMENTANO
    INCIDENTI (+24,7%)
     MORTI (+15,3%) E FERITI (+25,7%)
    Gennaio-giugno 2022:
    81.437 incidenti1.450 morti108.996 feriti 
    Ogni giorno: 450 incidenti, 8 morti e 602 feriti 
      (si dice che ROMA contribuisce con 172 morti: vero?)
    Una volta c’era o non c ‘era la “Pista ciclabile” (art. 3.2.39 del Nuovo Codice della Strada-NCdS) sulla carreggiata, sotto al marciapiede; non c’erano equivoci: lo capivano anche i neonati. La maggior parte dei ciclisti (0,3- 0,4% della mobilità totale) preferiva il marciapiede. La mobilità TPL era oltre il 50% del totale (la invidiata rete tranviaria romana!). Ridotti gli inquinamenti e i rumori. La pista ciclabile Nomentana, prevista sulla carreggiata da Porta Pia a piazza Sempione per i Campionati del mondo di Calcio, venne ignorata/dimenticata. Il PQC_Piano Quadro Ciclabilità prevedeva sviluppo e novità in tempi brevi (es.: entro il 2013 il GRAC-Grande Raccordo Anulare Ciclabile sulla carreggiata, lasciando le Ville ai bambini e ai loro accompagnatori), medi e oltre, venne ignorato/inserito nel Nuovo PGTU, e dimenticato. La mobilità Tpl crolla a poco più del 10% mentre la mobilità veicoli privati raggiunge oltre il 70% del totale. La “corsia” (art. 3.2.12 del NCdS) si arricchisce di 2 carte: la 3.2.12 bis (“corsia ciclabile”, larghezza massima cm. 94, tombini compresi) e la 3.3.12 ter (“corsia ciclabile riservata”, a doppio senso, ecc. …..). Ha inizio il gioco delle 3 carte della ciclabilità. Anche Lei e Paolo giocate con quelle 3 carte. Per la carta di Paolo: – non esiste la ridicola velocità commerciale del Tpl romano principalmente perchè, a Roma, è “sconosciuta” la esistenza di UNA vera, efficiente, efficace e concorrenziale “corsia riservata” ai bus pubblici; – non esiste la regolare citata “pista ciclabile” sulla carreggiata, sotto al marciapiede perchè la riserva al parcheggio “H24x365gg” dei veicoli privati. La sua carta, Direttore, ignora gli oltre 24 km di area riservata alle oltre 8.000 fermate dei bus pubblici che “H24x365gg.” vengono occupate abusivamente e a rotazione (N. 3 turni di 8 ore) da oltre 150.000 veicoli da multare, da sottrarre N. 2 punti dalle patenti dei loro conducenti; da rimuovere una percentuale (colpirne uno per educarne 100). La carta del Sindaco e dell’Assessore alla Mobilità (quest’ultimo da oltre 20anni nei Palazzi; usava i bus; ha sempre ignorato e ignora il tsunamico fenomeno delle citate 8.000 fermate) vince accontentando Paolo e ringraziando il Suo silenzio, Direttore.

    Vito Nicola De Russis

  2. Paolo ha detto:

    caro Direttore, nel mio quotidiano percorso per andare al lavoro, da prati fiscali a prati, ho la fortuna e il privilegio di attraversare sia villa Ada che villa Borghese pedalando serenamente proprio sui viali dei predetti parchi. Percorso, peraltro ” strategico” perchè è nel mio caso il più breve, che trovo assolutamente preferibile, non foss’altro per la salubrità dell’aria e l’assenza di rumore, agli altri tratti di vere e proprie ciclabili che pure ogni tanto percorro. Pertanto, a mio avviso, “continuare a conteggiare questi 100 chilometri nella rete ciclabile di Roma” non è affatto un errore concettuale. Tali percorsi hanno, inoltre, il pregio di non sottrarre spazio alle carreggiate e/o di ridurre ulteriormente i parcheggi di cui c’è sin troppo bisogno.

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Gentile Paolo,

      il fatto che i vialetti delle ville storiche siano aperti al passaggio delle bici è un bene, ci mancherebbe: ma averle considerate “ciclabili” includendole nella rete ciclabile di Roma con un tratto di penna e lasciandole disconnesse dalla viabilità principale è una furbata che aumenta artatamente i chilometri di ciclabili a Roma. Senza contare il fatto che dal tramonto all’alba luoghi come Villa Ada sono chiusi dunque non si tratta di percorsi ciclabili sempre fruibili.

      Sulla questione parcheggi, invece, non siamo affatto d’acccordo: sono i parcheggi auto su strada, spesso gratuiti, che sottraggono spazio pubblico a marciapiedi e potenziali ciclabili e favoriscono la mobilità privata motorizzata, che invece andrebbe disincentivata.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

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