Perché a Roma vogliono spostare le ciclabili sul marciapiede? Le corsie ciclabili, realizzate dalla giunta guidata da Virginia Raggi come soluzione transitoria per aumentare i percorsi per le bici in tempo di pandemia, sono state messe sotto la lente d’ingrandimento dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè. Dopo un’analisi della situazione, essendo state evidenziate delle criticità in alcuni tratti, la soluzione proposta è stata di cancellare le bike lane dalla carreggiata e spostarle sul marciapiede. A partire dalla prima della lista, quella di Via Gregorio VII.
Una soluzione che va nella direzione opposta a un sano sviluppo della mobilità in bicicletta: ma vediamo come e perché si è arrivati a questo punto.

Come riporta l’Agenzia Nova in un articolo del 20 giugno: “A breve partiranno i lavori di revisione del primo tratto del percorso da piazza Carpegna a piazza Pio XI: il progetto, già definitivo, prevede lo spostamento della pista sul marciapiede di destra in direzione centro. Qui le biciclette circoleranno in entrambi i sensi di marcia. Sarà ripristinato lo spazio originario della carreggiata dedicata alle auto e risistemati gli stalli per la sosta”. Dunque saranno rimessi i parcheggi auto a bordo strada, come chiedevano alcuni residenti e commercianti contrari alla ciclabile.
La ciclabile sul marciapiede
In pratica le due corsie ciclabili monodirezionali ambo i lati su carreggiata della Ciclabile Gregorio VII saranno trasformate in una ciclabile bidirezionale realizzata sul marciapiede solo sul lato destro in direzione centro, un’azione che ha come principale obiettivo quello di ripristinare i parcheggi auto a bordo strada proprio su quel lato, tornando alla situazione di settembre 2020 (prima della realizzazione della corsia ciclabile, ndr).


Questo provvedimento annunciato è figlio di una visione miope e anacronistica della mobilità urbana: privilegiare gli spazi per le auto a discapito della mobilità leggera (a piedi e in bicicletta, ma anche in monopattino) relegando il flusso delle biciclette sul marciapiede significa creare le condizioni per aumentare ulteriormente il traffico motorizzato sulle strade e il conflitto di utenza tra persone a piedi e in bicicletta che devono contendersi uno spazio spesso esiguo e anche promiscuo. Una follia che nel 2022 non doveva essere neanche pensata e invece a Roma hanno intenzione di realizzarla. Non mi stupirei se questa “buona pratica” finisse anche in una prossima puntata della rubrica di Bikeitalia “Pedalate in Faccia“.
Ritorno al passato
D’altra parte, fin dagli Anni Novanta, praticamente tutte le infrastrutture per far muovere le persone in bici a Roma sono state pensate e realizzate come ciclopedonali sul marciapiede e/o spostate dove arrecavano meno fastidio possibile alle automobili in transito e in sosta: la tanto decantata Ciclabile del Tevere corre per buona parte sulle banchine del fiume (ed è inutilizzabile quando finisce sottacqua in autunno/inverno e tra giugno e settembre per larghi tratti centrali a causa delle bancarelle dell’Estate Romana, che ci si ostina a non voler spostare sull’altra sponda, ndr).
La Ciclabile Colombo è uno spezzatino ciclopedonale che fa a zig-zag da un lato all’altro e non occupa nemmeno un metro di carreggiata: è tutta ricavata sul marciapiede, gli incroci con la viabilità principale sono pericolosi e ci sono stati diversi investimenti mortali, uno proprio nei pressi della Regione Lazio.

Ciclabile Gregorio VII
Ecco: adesso il tandem Gualtieri-Patanè riporterà le due corsie ciclabili realizzate su carreggiata in Via Gregorio VII (sottraendo spazio utilizzato dalle auto in doppia fila, ndr) sul marciapiede: d’altra parte in una città con un tasso di motorizzazione prossimo al 70% gli interessi di chi deve parcheggiare vengono prima di chi, nonostante tutto, si ostina ad andare in bicicletta in una giungla urbana fatta a misura di quattro ruote. Con buona pace delle belle parole spese nei convegni e negli incontri istituzionali a favore della mobilità sostenibile.
Roma riparte: in che direzione?
La Ciclabile Gregorio VII, nel tratto compreso tra Piazza Carpegna e Piazza Pio XI, sarà dunque spostata dalla carreggiata al marciapiede: una notizia che stride ancor di più se paragonata agli annunci e alle promesse delle “magnifiche sorti e progressive” della mobilità capitolina, come quelle fatte proprio oggi 24 giugno 2022 dall’assessore Patanè (dal minuto 55:15) e dal sindaco Gualtieri (da 03:31:35) al convegno “Roma riparte. La città si connette. Innovazione, sostenibilità, infrastrutture” all’Auditorium Parco della Musica:
Per chi pedala a Roma è difficile non fare un confronto, spesso impietoso, tra le promesse di ciclabilità annunciate nei convegni istituzionali e le effettive realizzazioni sulle strade, con cui ci si incontra/scontra ogni giorno in bici: la distanza è spesso abissale, il divario tra aspettative e realtà appare incolmabile.
La sensazione è che si predichi bene ma si razzoli male: se davvero Roma vuole dare una svolta alla mobilità e mettere un freno al traffico, ampliare la Ztl che attualmente copre solo lo 0,4% del territorio comunale, creare una solida rete di corsie preferenziali, rilanciare la “cura del ferro” (cosa di cui sento parlare da decenni, sempre ai convegni di cui sopra) e attuare serie politiche di disincentivo per l’abuso dell’auto privata cominciare con lo spostare una corsia ciclabile dalla carreggiata al marciapiede per ampliare lo spazio destinato a chi usa l’auto è un qualcosa che va contro tutto questo.
Intanto in questi primi 6 mesi di attività la Giunta Capitolina ha presentato al MIMS 15 nuove ciclabili per complessivi 54 chilometri e 14 milioni di euro di spesa, da realizzare attingendo dai fondi del PNRR: staremo a vedere se saranno fatte secondo le logiche illustrate nei convegni – cioè con standard infrastrutturali moderni ed europei – oppure in continuità con la maggior parte delle ciclabili/ciclopedonali già presenti a Roma.
Come a dire: belle le politiche per lo sviluppo della mobilità sostenibile da presentare con le slide ai convegni, però non togliamo il posto auto sotto casa ai cittadini romani. E pazienza se chi si muove in bicicletta si troverà ancora una volta – come prima e più di prima – a percorrere pezzi di ciclabile sul marciapiede. Roma riparte: ma per andare dove?
Scusatemi ma io sono d’accordo.
Premetto che uso la bicicletta per recarmi al lavoro, da prati fiscali a prati, ma ritengo che ove possibile le ciclabili vadano ricavate senza sottrarre parcheggi o spazi alla circolazione di altri veicoli. In via dei prati fiscali avrebbero dovuto, ad esempio, ricavare la ciclabile dalle aiole centrali, sarebbe stata più sicura, più ombreggiata e non avrebbe ridotto nè la carreggiata nè il numero dei parcheggi. Non bisogna dimenticare che nell’utilizzare il suolo pubblico è sempre necessario bilanciare interessi contrapposti e quindi, laddove si possono realizzare interessi meritevoli (come quelli di chi vuole una sicura via ciclabile) senza sacrificarne altri ( come quelli di chi vuole trovare un parcheggio per la propria auto) è, a mio avviso, corretto se non doveroso, procedere in tal senso. Buona via a tutti.
Ma il mondo dei ciclisti romani resta inerte? Neanche una manifestazione?
Come rispose mio padre quando io scoprii a 7 anni che a Roma c’è la metropolitana: la metropolitana a Roma viene da nessuna parte a ti porta da nessuna parte… Stessa cosa è e sarà con le ciclabili :-(
Un bel passo indietro direi…. coraggio Capitale…
Che profonda amarezza ?
Quindi questi “personaggi” invece di togliere spazio alle auto private, tolgono spazio ai pedoni? Negli ultimi due anni hanno tolto i marciapiedi alle persone per farci stare tavoli dei ristoranti bancarelle ecc. e adesso via lo spazio dei pedoni in favore delle ciclabili perché altrimenti le auto private non passano, se non è involuzione questa…
Del resto ho votato M5S per poi trovarmi brunetta al governo, cosa potrei aspettarmi?