Il settore delle cargo bike sta crescendo: le vendite aumentano a doppia cifra in Europa e le potenzialità di questo tipo di mezzi sono oggetto di progetti comunitari e ricerca.
Una domanda che spesso viene posta è “cosa succederebbe se sostituissimo i furgoni con le cargo bike?” Ma finora nessuno si era ancora posto la domanda inversa: “Che cosa succederebbe se prendessimo un’azienda che ha fondato il proprio business sull’uso esclusivo di cargo bike e sostituissimo i loro mezzi con dei furgoni?”
Nel contesto dello studio “The promise of Low-Carbon Freight”, pubblicato dalla ONG Possible e redatto in collaborazione tra l’Università di Westminster e l’azienda di ciclologistica PedalMe, questa domanda ha generato uno spunto di ricerca.
Nicolas Collignon, PhD in scienze cognitive computazionali e corriere presso PedalMe, ha raccolto un campione di 928 giri di consegna effettuati in 98 giorni tra giugno 2020 e febbraio 2021, esclusivamente su cargo bike a pedalata assistita.Queste tratte hanno impiegato le bici per 1.680 ore e 16.450 km, con una velocità media comprensiva delle fermate in consegna di 10 km/h.
La simulazione: in furgone si fa prima?
Attraverso il software di statistica Rstudio, i ricercatori hanno potuto ipotizzare uno scenario alternativo sulla base delle caratteristiche dei furgoni utilizzati a Londra.
La simulazione ha dato un esito chiaro: effettuando le stesse consegne con dei furgoni, i mezzi viaggerebbero per 9.950 km in più e impiegherebbero 1.097 ore in più.
La velocità calcolata per un furgone comprese le fermate è di 6 km/h, che nella simulazione permette di effettuare 4 consegne all’ora contro le 7 delle cargo bike.
La capacità di carico dei furgoni, calcolata nella simulazione come un vantaggio in fase di ritiro, non si traduce in una efficienza maggiore in fase di consegna.
In aree urbane congestionate dal traffico, anche la velocità massima di un furgone è inutile rispetto alla velocità media di una bicicletta: i furgoni devono percorrere tragitti più lunghi e contorti per aggirare le limitazioni del traffico, perdono tempo in coda e perdono tempo a cercare parcheggio, per poi obbligare il corriere a percorrere tratti a piedi.
Che impatto avrebbe questa ipotetica conversione della flotta di PedalMe sull’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra? Calcolando l’energia necessaria alla ricarica delle e-cargo bike e all’alimentazione dei corrieri, nell’esperimento di 98 giorni le emissioni di CO2 aumenterebbero di 3.972 kg. Se l’intera flotta di PedalMe fosse convertita a furgoni diesel per un anno, si immetterebbero nell’atmosfera 14,5 tonnellate di CO2 in più.
Il modello di PedalMe, come quelli di altre società di ciclologistica in Europa e in Italia, funziona perchè utilizza il mezzo di trasporto più adatto al contesto e allo scopo: un furgone, progettato per andare a velocità sostenuta su autostrade e strade di scorrimento, si adatta male ai centri urbani. Le cargo bike, più agili e versatili in città, possono alleggerire il lavoro dei furgoni, ottimizzare la catena logistica e creare nuove opportunità di business e impiego.
Ciao Milo,
le cargo bike utilizzate da PedalMe sono delle Urban Arrow Cargo XL, capacità massima cassonata di 570 l.
Per la modellazione è stato utilizzato un furgone di capienza pari a 5 volte la bici cargo.
La capacità di carico del furgone non risulta vantaggiosa per la produttività in città: più che caricare tanto, conta essere veloci in consegna.
Sarebbe fondamentale su questo articolo specificare che furgone e che bici cargo. Un iveco o un talento? un bullit da 200 litri o un triciclo da 1500litri . Penso sia un dato sostanziale.