Il sindaco di Milano Beppe Sala dichiara pubblicamente che Milano a 30 km/h e le pedonalizzazioni davanti alle scuole non sono una priorità. La dichiarazione, rilasciata ai giornalisti a margine di un incontro elettorale a Milano a sostegno di un candidato della coalizione a trazione Pd, è stata ripresa dal quotidiano digitale Affari Italiani.
“Sala: non è tempo per una Milano a 30 km/h”
Nell’articolo dal titolo “Sala: non è tempo per una Milano a 30 all’ora“, la frase riportata nell’incipit recita così: “Non credo sia tempo di decisioni così assolute come la pedonalizzazione davanti alle scuole, come qualcuno chiede”. Proseguendo poi con: “Ricordo che abbiamo 500 scuole, che facciamo, pedonalizziamo 500 vie? Come nemmeno è certamente tempo di tutta la città a 30 all’ora. Le cose si fanno un passo alla volta”.
Queste parole del primo cittadino di Milano sono state pronunciate venerdì 16 settembre 2022, proprio all’inizio della Settimana Europea della Mobilità ma soprattutto a ridosso della lettera aperta di molte Associazioni e realtà attive per la mobilità sostenibile che chiedevano a Beppe Sala un netto cambio di passo per accelerare il percorso verso “La città delle persone“, per le Strade Scolastiche e Milano Città 30.
In questa stessa lettera le Associazioni chiedevano al sindaco di non sostenere più in alcun modo il Milano Monza Motor Show: evento che per le prime due edizioni ha ricevuto non soltanto il patrocinio del Comune di Milano, ma anche la concessione di spazi pubblici pedonali a canone agevolato (80% di sconto, ndr) per poter esporre autovetture trasformando Piazza del Duomo in un autosalone a cielo aperto.
Parigi, Londra… e Milano?
Le parole del sindaco Sala, invece, vanno in controtendenza rispetto a quanto stanno facendo città come Parigi e Londra, dove la diffusione delle Strade Scolastiche e l’abbassamento del limite di velocità a 30 km/h sono considerate buone pratiche da mettere al primo posto nelle azioni di mobilità. E considerate tali anche dalla C40, organizzazione di cui Sala è vicepresidente, come ricordavano le Associazioni nella lettera aperta: “La singola azione più efficace che le grandi città possono intraprendere per affrontare il cambiamento climatico riducendo le disuguaglianze e le povertà è quella di prioritizzare i bisogno di pedoni e ciclisti riducendo lo spazio per le automobili”.
Sembra davvero molto lontano il tempo in cui Beppe Sala conferiva l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza civica della città di Milano, alla Massa Marmocchi. Eppure avveniva il 7 dicembre del 2019, come documentano questo articolo e questa immagine:
E oggi, a quasi tre anni di distanza, l’uscita di Sala che mette un freno alle pedonalizzazioni davanti alle scuole e rinvia a data da destinarsi l’introduzione del limite di velocità di 30 km/h in città rappresenta un brusco segnale di stop sulla strada verso la mobilità sostenibile.
Lunedì 19 settembre 2022 Clean Cities ha pubblicato un comunicato sulla vicenda e il coordinatore italiano della campagna Claudio Magliulo ha fatto un tweet in cui riporta il video delle parole del sindaco Beppe Sala e, come risposta, le richieste fatte dalle Associazioni per una Milano a 30 km/h e con le strade pedonalizzate davanti a tutte le scuole:
Caro sindaco @BeppeSala, ti sbagli: è proprio il momento giusto per fare le #stradescolastiche e portare il limite di velocità a 30 km/h per rendere tutta la città sicura per tutti.
— Claudio Magliulo (@ClaudioMagliulo) September 19, 2022
Milano *può* e *deve* essere la #CittaDellePersone. https://t.co/DUdAGXrxkV pic.twitter.com/XK0puinm7z
Penso che non sia tanto un problema di 50 o 30 all’ora, quanto piuttosto di piste ciclabili protette.
Bisogna dare priorità alla mobilità sostenibile creando piste ciclabili sicure in quanto protette e privilegiate rispetto ai mezzi a motore, e riducendo gli accessi alla città ai soli residenti nelle zone di residenza ed ai mezzi di approvvigionamento dei negozi.
Ciao Francesco,
è sicuramente importante costruire infrastrutture in sede propria, ma non può essere l’unica soluzione da applicare a tutta la città.
Le ciclabili protette sono più utili sulle strade di scorrimento e nelle zone periferiche ed extraurbane, dove le velocità dei mezzi a motore sono superiori.
La città metropolitana di Milano, infatti, ha un piano di rete ciclabile chiamato Cambio che risponde a questa esigenza.
Come dici tu, però, aggiungere infrastrutture non basta: bisogna disincentivare il traffico motorizzato.
Oltretutto, costruire ciclabili separate in tutta la città sarebbe operativamente ed economicamente impossibile.
Ridurre la velocità a 30 km/h in città migliora la sicurezza e la qualità della vita non solo per chi si muove in bici, a piedi e in monopattino, ma per tutti gli utenti della strada. Crediamo che a Milano, dove nel 2021 ci sono stati 6000 incidenti con feriti e 32 morti, questa sia una priorità.
Se sei interessato ad approfondire questo punto di vista posso consigliare questo intervento dell’arch. Paolo Gandolfi sulla sicurezza stradale: VIDEO
Delusione totale su tutti i fronti caro Sindaco, a cominciare da forestami
Il vero problema di questi “amministratori” una volta arrivati al potere è che rispondono a logiche che nulla hanno a che vedere con vero il benessere delle persone.
A (parziale) discolpa di Sala (seppure non sia il mio sindaco) dico per che amministrare una città come Milano ci vuole del fegato… Ma contraddirsi così… è da ipocriti! Mi resta solo da sperare che si sia trattato di un lapsus.
Un passettino per volta, un mantra che sento anche nella mia città. Sempre troppo democratici questi sindaci, lenti e con una velocità di azione degna di un bradipo assonnato