Mobilità

Pedalate in Faccia | Milano: auto private e costi pubblici

Il Comune di Milano scopre di avere un buco di bilancio di 80 milioni di euro. La cifra quasi coincide con i maggiori costi – 70 milioni – generati dall’entrata in servizio della nuova linea di metropolitana M4. Questa coincidenza non è solo apparente, ma evidenzia una questione più di fondo: il trasporto pubblico di qualità costa, costa molto, e se una città decide di dotarsene deve poi impegnarsi a non sprecare quella spesa.

citta delle auto milano
Traffico auto in una strada di Milano (immagine di repertorio)

Sarebbe come se qualcuno, dopo aver acquistato un impianto di depurazione dell’acqua del rubinetto, continuasse poi a comprare l’acqua minerale al supermercato: la stessa cosa fa una città che investe moltissimo nel trasporto pubblico e, contemporaneamente, consente a chi vuole di comportarsi come vuole, cioè di occupare, legalmente e illegalmente, tutti gli spazi pubblici disponibili con le proprie automobili.

Quella città non solo butta nel cesso quello che spende ma genera ulteriori costi.

Basti pensare a tram e autobus lasciati in mezzo al traffico o bloccati dalla sosta in doppia fila che avanzano con velocità poco più che pedonale, e che per questo hanno costi elevatissimi e offrono servizi scadenti e non competitivi con l’uso dell’auto; tanto che lo stesso Comune di Milano ha recentemente pensato di ridurli per risparmiare e rientrare dal buco, aprendo la strada al proprio definitivo suicidio.

Milano: auto e trasporto pubblico

In altri e più chiari termini: se Milano vuole permettersi di avere un livello di trasporto pubblico ‘europeo’ deve scegliere tra l’attuale andazzo, che fa esplodere i costi e che richiederebbe di realizzare altre 3 linee sotterranee per lasciarle poi mezze vuote, ovvero l’adozione di regole finalmente rigorose sull’uso degli spazi, a cominciare dalla abolizione del ‘sacro diritto’ al parcheggio che tutto invade, legalmente e non, e da una rigorosa preferenziazione del trasporto pubblico di superficie (si deve poi anche capire come farsi restituire dall’azienda di trasporto ATM i risparmi nei costi di esercizio ottenuti grazie alla maggiore di velocità commerciale…).

Che il problema sia lì lo dimostra un dato banale: il livello di motorizzazione, che a Milano è doppio rispetto alle altre capitali con cui vorrebbe competere.

Esempi che stanno lì a dirci che un altro mondo non solo è possibile, ma anche molto, molto più desiderabile; anche per le tasche dei contribuenti.

Commenti

  1. Avatar stex ha detto:

    Ormai la direzione è questa, gli eletti sono quello che sono e hanno già reso ben evidenti le “loro” imbarazzanti priorità, tipo alzare il limite all’uso del maggior mezzo di evasione fiscale.. figurarsi quanto possa loro interessare il futuro delle persone “normali”.
    Oramai leggere certi articoli è diventata una sofferenza inutile.

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