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Care aziende di bici, avete un problema

Care aziende di bici, avete un problema

L’industria della bicicletta è un settore bellissimo: è fatta principalmente di persone che lavorano per far divertire e spostare le persone. Le persone che ci lavorano sono veramente appassionate: voglio dire, non so se chi lavora nel mondo delle assicurazioni può metterci la stessa passione.

Il mondo delle aziende di bici ha una cultura propria fatta di feste ed eventi in cui ci si incontra tutti e di quella tipicità del ciclismo: l’unico sport di squadra in cui vince solo uno e tutti gli altri perdono.

Competizione vs. cooperazione care aziende di bici avete un problema

Qualche anno fa mi capitò di essere invitato a visitare un hotel nel trevigiano che voleva diventare un Bike Hotel. La proprietà dell’hotel era la stessa di una nota azienda del mondo bici. Quando feci presente alla proprietà che per ottenere ottimi risultati serviva un itinerario per valorizzarne la posizione e che questo poteva essere un progetto di diverse aziende di bici della provincia di Treviso, la risposta fu “io con quello non ci parlo”.

Il circuito cicloturistico alla fine non si è fatto e l’hotel non è diventato un Bike Hotel, perché lui non parla con gli altri.

E in un settore composto da aziende che non si parlano, l’unica cosa su cui sembrano andare d’accordo è l’antidumping, cioè la necessità di proteggersi dai prezzi troppo bassi della concorrenza sleale straniera.

È che quest’anno i magazzini sono molto più pieni di quanto dovrebbero e i registratori di cassa meno pieni di quanto dovrebbero e questo è un male che sta colpendo (quasi) tutti. Ma non è questo il problema delle aziende di bici: questo è solo il sintomo.

Il problema delle aziende di bici è che in circolazione ci sono troppe biciclette invendute e troppi pochi ciclisti che le possono acquistare: se non aumentano i ciclisti, quelle biciclette invendute resteranno nei magazzini per molto tempo. Questo è il problema.

Qualcuno farà spallucce perché tanto esporta tutto a nababbi in giro per il pianeta (che tanto non mancano mai), ma tutti gli altri – dalla bottega di quartiere alla multinazionale ben impiantata in Italia – hanno di fronte questo scenario.

Vedete, care aziende di bici, i ciclisti nel nostro Paese non aumenteranno con l’ennesima granfondo e neppure per opera dello spirito santo. Perché lo spirito santo non scrive il Codice della Strada e neppure la Legge di Bilancio dello Stato. Perché sì, i ciclisti aumenteranno solamente quando nel Codice della Strada e nella Legge di Bilancio dello Stato ci saranno provvedimenti che ne stimolino e ne incentivino la crescita. Magari già da bambini, per “fidelizzarli” al prodotto da subito.

Se mi avete seguito fin qua vi prego di continuare: il 27 novembre è stato pubblicato l’ultimo rapporto ISFORT (la parte dell’ISTAT che si occupa di mobilità) che dice che in Italia ci si muove sempre di più in macchina e non in bicicletta. Quasi il 30% degli spostamenti sono sotto i 2 km, il 50% è sotto i 10 km, distanze che in molti casi potrebbero essere percorse in bicicletta [➡️qui una sintesi del documento].

E quelli che scelgono la macchina per fare 2 o 3 km invece che la bicicletta sono tutti clienti che mancano all’appello e sono tanti. Tantissimi.

Nel frattempo il governo, caso mai non lo sapeste, ha cancellato gli investimenti previsti dal PNRR (400 milioni di euro).

Le aziende di bici dovrebbero iniziare a chiedersi se davvero valga la pena questa strategia del non parlarsi e magari provare a cooperare invece che a competere e basta. Perché è vero che in bici vince solo uno, ma anche non vincere e starsene lì in mezzo al gruppo e risparmiare fatica scambiando quattro chiacchiere non è male. E anche questa è la cultura del ciclismo.

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Commenti

  1. PIERINA SEGATO ha detto:

    I 400 milioni del PNRR che il Governo ha deciso di cancellare dove sono andati a finire? In quale Commissione parlamentare è stata presa la decisione? Magari se ci date delle email di qualche onorevole che si è impegnato ad azzerrarne il Capitolo, possiamo iniziare a scrivere noi? Grazie.
    Pierina

  2. frrancesco ha detto:

    La cosa più triste è vedere i ciclisti che il sabato e la domenica scorazzano felici per i monti e le strade, in tutti gli altri giorni della settimana in macchina, al massimo motorini vari. Sportivi solo nel fine settimana.

  3. itoando ha detto:

    aggiungo a quanto scritto da Giorgio il 5 dicembre:
    il comune di ValBrembilla non solo ha vietato i sentieri ma, dopo poco meno di 80 anni!!!!, non ha ancora cancellato le scritte del ventennio sul muro dell’acquedotto civico (situato sulla strada da Gerosa a Blello).
    Quindi cosa possiamo aspettarci da costoro?

  4. Daniele ha detto:

    Nel 1974,avevo 20 anni, mio padre venendo la mia passione per la bici, mi regalò una Colnago da corsa da ben 500 mila lire! Dopo quasi 50 anni, spenderei almeno 18 milioni (in lire!). Qualcosa non mi torna!
    N. B. Colnago non c’entra…

  5. Massimo Cutrone ha detto:

    Argomento interessante…
    ovviamente il discorso sarebbe ampio e lungo,
    ma per semplificare, prendo ad esempio il paese dove risiedo, PORDENONE.
    Le piste ciclabili, (evidentemente progettate male, velocemente e da uno non del mestiere o perlomeno
    che non usa il mezzo a due ruote) sono dei marciapiedi trasformati in Ciclabili che risultano pericolose, direi inagibili, oltre che male gestite (pulite)
    Poi possiamo anche metterci l’educazione stradale (e anche educazione civica) praticamente assente o rara.
    Aggiungiamo anche il problema dei furti alle biciclette e il quadro è quasi completo.
    Pensandoci bene, io che utilizzo la bicicletta per gli spostamenti (e anche per uso sportivo) probabilmente agli occhi dei “motorizzati” sono visto come un CRETINO !!!!

  6. Giuliano Basei ha detto:

    Santa Klaus portaci almeno tu una speranza!!
    Ma ricordate le parole vero?
    Aveva ragione la Regina Elisabetta!! “Ho vissuto abbastanza a lungo per capire che le cose non restano uguali a lungo”

  7. Lucio Matergia ha detto:

    Secondo me un altro dei problemi da non sottovalutare è anche l’aumento esagerato del prezzo delle biciclette.
    Oggi si tende a presentare su un mercato già saturo nuovi modelli con prezzi da capogiro, e non parlo solo di bici da corsa o mountain bike piuttosto che gravel o a pedalata assistita con dei prezzi che per acquistarle puoi solo ricorrere a finanziarie. Solo in pochi le acquistano perchè padri o madri di famiglia hanno ben altri problemi che spendere almeno 5000,00 € per una bicicletta. Io vado in bici e ne posseggo diverse ma la mia bici da corsa più costosa l’ho acquistata di seconda mano spendendo 800,00 € e quando esco gli altri ciclisti mi guardano in modo strano per non dire che vengo deriso. A me piace pedalare e non fare finanziarie per avere sempre l’ultimo modello.

  8. Polselli antonio ha detto:

    Probabilmente gli estensori del decreto, non usano mai la bici, preferiscono l’auto blu con autista

  9. Marco ha detto:

    SE POSSIEDI UN’ AUTO difficilmente utilizzi una bicicletta per andare al lavoro. In inverno stai al caldo. In estate stai al fresco. Ascolti la radio. Non rischi quasi nulla.Le poche ciclabili e il relativo rischio, nessun incentivo aziendale ( anche solo un posto doccia) fa il resto. Usare la bici per lavoro è una scelta “politica” ben precisa ed in definitiva elitaria. Quindi anche poche bici vendute. Inoltre mercato saturo ( per es. ho 4 biciclette, penso siano sufficienti per anni)

  10. Alessandro ha detto:

    Per noi è stato un dramma il decreto contro i porta bici di Salvini, recentemente passato sotto silenzio: io porto le mie figlie a scuola in bici, per insegnare loro a muoversi in bicicletta, e la possibilità di poter recuperare facilmente le bici in caso di problemi, o cambi di programma (vengono a prenderle i nonni, piove molto, vanno recuperate a metà mattina perché stanno male ecc.) era una questione strategicamente molto importante.
    Va da sé, che la scuola non consente di portare le biciclette dentro la recinzione, per cui l’unica alternativa è lasciarle tutta la notte nel parco retrostante.
    Adesso, grazie a questo scemissimo editto, se mi azzardassi ad usare il porta bici, verrei istantaneamente massacrato dalla Municipale, perché non ho collaudato l’oscuramento dei fari non avendo ottenuto il nullaosta del costruttore dell’auto, e altra burocrazia senza senso, che di fatto dal nulla e per il nulla crea un problema che le persone normali non hanno tempo e soldi per risolvere. Perché questo decreto? Il problema della sicurezza delle strade erano i portabici? Milioni di morti per i portabici che lasciano visibili i fari della macchina?

  11. Antonio Contiero ha detto:

    Sono d’accordo sulla sicurezza io abito per fortuna in una zona dove qualche ciclabile c’è e anche abbastanza lunga e le strade poco trafficate in collina permettono di muoversi con una certa tranquillità, eppure anche qui se devi percorrere un chilometro con traffico ti senti in costante pericolo, per l’automobilista medio non esisti ti sfiorano a 90 100 km orari senza neppure vederti, se disgraziatamente sbandi sei morto. Percorro circa 7000 km. l’anno quasi tutti su ciclabili e fuoristrada direi il 95% privo di auto eppure ho già rischiato più volte di essere investito, schiacciato, tamponato, sbattuto fuori strada senza pietà, sembra il titolo di un film ma ho smesso la bici da corsa da strada già 15 anni fa perché ho paura e prima o poi ti fanno fuori, non rispettano stop, autovelox, in strade rionali viaggiano a cento all’ora come se il mondo circostante non esistesse. Purtroppo questo avviene anche in trentino, con l’unica differenza che per fortuna tutto è ciclabile e chiuso al traffico delle auto … come diceva il sig. Giuseppe la sicurezza allontana dall’uso. Ci vogliono sanzioni esemplari e forse non basterebbero neppure quelle, è un problema di rispetto, di educazione, di civiltà, di apertura. Da dove iniziare? Forse come in trentino dividendo i due flussi in modo che si incontrino il meno possibile.

  12. Giorgio ha detto:

    Vogliamo parlare della amministrazioni miopi, come quelle del Comune di Val Brembilla, che senza comunicarlo e dialogare con nessuno ha vietato i sentieri alle Mountain Bike? Follia totale…..

  13. eraldo silba ha detto:

    L’Italia sotto l’aspetto sicurezza stradale è al paleolitico. Ci vorranno svariati cambi generazionali prima di vedere la maggior parte delle persone spostarsi in bici.

  14. luigi ha detto:

    La situazione aziende ciclistiche italiana è esattamente quella di quasi tutto il panorama produttivo fatto di piccole o piccolissime aziende. Poi normalmente in campo ciclistico sono a livello familiare come gestione e proprietà, e fa il paio con la caratteristica tutta italiana che è rimasta al feudalesimo per cui ogni ditta è uno stato a se, e ogni azienda pensa di aver scoperto l’acqua calda e di avere quel quid in più rispetto agli altri. Ma è solo sintomo della nostra ignoranza. Mi piacerebbe sapere quanti di questi costruttori ha mai fatto lui stesso non una gara, ma un viaggio in bici, senza prenotare nulla, o quanti la usano in citta, penso pochi. Ecco la risultante di queste “ignoranze” porta ad avere la mente chiusa al proprio cortile. Non c’è niente che non sia già stato inventato o quasi, la differenza la fa il saper produrre nella maniera più efficiente, la rete di vendita, il saper far rete su tutto l’indotto, quindi bike hotel, bike Hostel (che sarebbero fondamentali) lo spingere le istituzioni a cose fondamentali per l’utilizzo che sono i parcheggi sicuri in ogni punto di interconnessione (stazioni treni, bus,ecc..) spingere l’intermodalità dell’uso della bicicletta con tutti i mezzi pubblici, fondamentale per abbatere l’uso delle auto. Incentivare a partire dalle amministrazioni pubbliche l’uso equipaggiandole con spogliatoi e servizi idonei con l’uso della bicicletta che è a propulsione umana con quello che ne deriva. Ma prima di tutto dobbiamo uscire dalla chiusura della nostra insicurezza e ignoranza.

  15. Cesare ha detto:

    Il prezzo delle biciclette è andato oltre la soglia di spesa attualmente a disposizione per gli italiani. Io mi sono accostato all’idea di andare in bici da corsa nell’agosto 2021: tenevo sotto controllo il sito di un noto marchio di articoli sportivi francese, mi interessava il modello 520 che ovviamente non era disponibile. L’investimento sarebbe stato di una cifra a metà strada tra i 500 ed i 600 euro. Alla fine, a settembre, trovai una bici usata per 250 euro. Ogni tanto vado a vedere cosa costa oggi la stessa bicicletta ed il prezzo ammonta a 989 euro.. Il mio stipendio è lo stesso del 2021 (come lo era nel 20, nel 19, etc etc). Forse il problema è da qualche altra parte.

  16. giuseppe ha detto:

    bah diciamo anche che il mercato, dopo il boom degli incentivi statali dove tutti hanno acquistato bici di ogni tipo, è saturo e ha una prevedibile flessione. le aziende dovrebbero contrarre la produzione del nuovo e concentrarsi in altre direzione, la componentistica, l’innovazione, la sicurezza è un aspetto ovviamente fondamentale nell’ottica anche delle vendite, a roma ad es. molte persone stanno abbandonando la strada per i continui incidenti che si registrano giornalmente.

  17. Maurizio ha detto:

    Concordo con quello letto qui sopra, le aziende pensano che tt in Italia siano Rockfeler ma nn e’cosi’, e la politica nn fa niente per incentivare la mobilità sostenibile. Negli ultimi anni vedo più persone su monopattini elettrici che ovviamente nn servono niente a migliorare le salute fisica e anche pericolosi che gente in bici!

  18. Roberto ha detto:

    Ci sono diverse motivazioni che portano alla situazione descritta nell’articolo.

    Il costo delle bici è troppo alto, per non parlare del gruppo cambio. Sono alle stelle e la gente NON è più nelle condizioni di fare questo tipo di acquisti.

    È molto rischioso andare in bici. Il codice della strada DEVE difendere il più debole e questo non avviene.
    Ci sono paesi in Europa dove le bici hanno la precedenza su tutto e gli automobilisti li rispettano.

    I ciclisti che non rispettano il codice della strada meritano una bella multa ed il sequestro della bici, ma la stessa cosa deve avvenire anche per gli automobilisti

  19. Claudio ha detto:

    Sicuramente in Italia abbiano una cultura del ciclismo in generale sotto la media della media, sicuramente lo stato non aiuta, ma è vero che per acquistare una bici ora ci vuole un rene e così i ricambi, e intendiamoci parlo da appassionato di mountainbike che fino allo scorso anno possedeva tre bici e ora due, ma oggi comprare un copertone per l’enduro mi ci fa pensare più volte visti i costi, e per fortuna mi faccio tutta la manutenzione in casa……

  20. Idelmo ha detto:

    1bici,prezzi alti.2le auto non frenano per le bici,se ne fregano ,tanto non ti ritirano la patente.3piste cicl,che sono tutto fuorché cicl.3ciclab,dove i pedoni si sentono padroni , cioè senza rispetto 4genitori che non seguono i bambini piccoli,5 innamorati con cuffie,pattini e mano nella mano,e fischia tu,6col cagnolino a spasso e sei metri di guinzaglio.Non avrei finito ma sono stanco ,stanco anche di arrabbiarmi,e così in ciclabile non ci vado quasi più.Preferisco la strada,mi arrabbio di meno.Quando torno a casa sono più rilassato, finché va’.Dovevo dirle ste cose . Ciao e grazie .Yd

  21. Marco ha detto:

    il problema fondamentale di questo mondo è uno solo…….. le bici costano come una vettura…….. meno di 2 mesi fa sono entrato in un negozio e ho chiesto un preventivo per una bici per mio figlio di 11 anni…….. morale……. a mio figlio ho regalato la mia bici perché per il preventivo che mi hanno fatto ci potevo comprare una moto. Ormai qui in Italia pensiamo di essere come a Montecarlo non contando che le famiglie sono ridotte come nel Burundi ( intendo a reddito ).
    Non servono leggi del codice della strada, quelle ci sono già, basta il buonsenso di chi si mette in bici. Qui si ha bisogno di rendere più accessibili a tutti questi meravigliosi mezzi.

  22. Giuliano ha detto:

    Uso la bici prevalentemente per fare sport. Ma come commenta un utente, sopra non voglio fare il Pantani. Perciò ti basta una bici decente ma se vai in un negozio ti senti proporre mezzi spesso da 3000 euro in su. Molte persone oggi non possono permettersi cifre del genere e si rischia che rinunciano specie se sono all’inizio.
    Altro argomento: nella bella stagione qualche volta preferisco la bici (20 Km AR) per andare a lavoro. Ma è una battaglia vera e propria (permettetemi di dirlo), a volte mi è capitato di salvarmi perché per con la bici, dopo anni ho esperienza e sviluppi un certo intuito nel vedere un pericolo. Ma è sempre più un rischioso.

  23. Mauro ha detto:

    Se si vuole sensibilizzare la popolazione all’utilizzo della bicicletta, secondo me andrebbero incentivati i dipendenti che la utilizzano per recarsi al lavoro.

  24. Alessandro ha detto:

    Le Aziende da quello che posso constatare, ormai si sono fossilizzati a produrre solo biciclette per benestanti e non hanno compreso che c’è una grandissima maggioranza sportiva che non vuole credersi Pantani o Brumotti ma vogliono fare sport o passeggiate.
    Click👇

    https://www.ticinonotizie.it/101-hybrid-bike-lo-strano-paradosso-di-un-brevetto-italiano-e-soprattutto-magentino/?fbclid=IwAR2O0AmuN0S5RVAylIKIJsgdZXZhoSRsahiOmLthXNDKK7LprtXbSVYxWTE

  25. Roberto ha detto:

    Ci sono molti universi nel ciclismo ..non tutti pedalano per i watt con tabelle stando attenti al grammo in più e a quello in meno ..non tutti pedalano con l abbigliamento attillato e la mantellina ma molti quasi tutti la userebbero per recarsi al lavoro o a fare compere se si sentissero sicuri, supportati e non percepissero quel fastidio , a volte vero e proprio odio, che porta al pericolo, questo spesso circola nella mente dei motorizzati frutto di una cultura decennale autocentrica , una cultura nella quale chiunque non ha un mezzo a motore è di fatto uno sfigato : velocità, ubiquità, dominio della strada tutti concetti estranei anni luce alla bicicletta. Le aziende hanno pensato quindi di far diventare in alcuni casi la bicicletta vero e proprio oggetto di lusso, di nicchia con valori assolutamente fuori di ogni ragionevole proporzione: se non possiamo avere 100 persone che pedalano e ne abbiamo solo 10 rivolgeremo pubblicità e affinamento vari a quei 10 i prezzi sono solo una conseguenza , esistono sempre altri lidi dove acquistare bici normali a buon mercato ..

  26. Luigi ha detto:

    Oltre alle bici che hanno raggiunto prezzi da’ capogiro, ci mancano anche le piste ciclabili dove potersi allenare senza rimetterci la vita.

  27. Giampietro ha detto:

    Se i produttori di biciclette abbassassero i prezzi invece di fare i morti di fame di voler straguadagnarci sopra ci sarebbero più ciclisti in circolazione.
    Spero ci sia ancora meno gente che compra biciclette così che siano costretti ad abbassare i prezzi.

  28. Ivano ha detto:

    Non è stato menzionato un altro problema, che non è da poco e che contribuisce notevolmente all’accumulo nei magazzini di bici invendute : i prezzi. Oggi, una bici “discreta” ha un costo pari al quello di uno scooter. Ho una bici da corsa e, in questi giorni, ho fatto un giro di negozi di e-mtb per variare i percorsi ma i costi sono proibitivi, impossimili. Per il tipo di bici che ho chiesto mi sono stati sparati prezzi che vanno tra le 4.000 $ a 6.000 $, per una qualità media, altrimenti chiedono molto di più, fino a 8.000, 10.000 euro. Se non cambiano politica commerciale, ciao bici.

  29. Cristiano ha detto:

    Buonasera a tutti, io vivo in provincia di Biella, da noi mancano completamente le piste ciclabili,io abito a 8 km dal lavoro e sarei più che contento di spostarmi in bici,a mio avviso invece di incentivare solo le auto elettriche le amministrazioni dovrebbe puntare anche su questo tipo di mobilità,creando piste ciclabili ovunque,servirebbero sia per gli spostamenti giornalieri che per passeggiate in bici con i figli.

  30. Stefano Oppici ha detto:

    avete sollevato un problema che in Italia è il problema.
    la capacità di lavorare in gruppo e l incapacità di capire la forza del gruppo.
    Però agli “arrivati” non si possono chiedere bagni di umiltà, non li capirebbero.
    Teniamo forze ed energie per aiutare le nuove generazioni

  31. Alessandro ha detto:

    brava Alexia !!!! è esattamente così! hanno sfregiato i posti dove viviamo! per tacere del resto che è tutto secondo gli stessi principi…

  32. Nicola De Falco ha detto:

    se noi tutti torni il buon senso civico dal pedone al camionista in strada ci sarebbe più civiltà la bicicletta e benessere ma purtroppo ci sono i gruppi che sembrano i padroni della strada basta percorrere la ciclabile Imperia Sanremo il sabato e domenica ci sono anche i bambini in giro fanatici del cronometro godetevi la passeggiata non la prestazione

  33. Roberto Poma ha detto:

    Consiglio visto che l’italia non e’ per le regole che non le rispettano nemmeno i ciclisti e visto che siamo in europa tanto amata spostatevi a vivere in paesi piu ciclistici e dove le regole vengono rispettate da tutti e dici tutti senno’ son dolori.

  34. Massimo ha detto:

    Il governo pensa più a investimenti inutili e insostenibili ( tipo ponte sullo stretto tanto per capirci) che non alla bicicletta, alle piste ciclabili e alla mobilità sostenibile. Siamo governati da vere aquile!

  35. Moreno ha detto:

    infatti tutto vero ,io che vado in bici da più di 50 anni la usavo anche per lavoro oltre per lo sport ,non c’è più il ricambio sportivo tra i giovani le strade sono un rischio troppo elevato .quando parti per gli allenamenti non sai se fai ritorno non c’è più la cultura in Italia. poi una cosa che non va più bene sono i prezzi delle bici le aziende hanno fatto fior di quatrini durante la epidemia ora è tutto fermo

  36. Giancarlo ha detto:

    magari se non rubassero la bicicletta ogni volta che vai in città….magari certificare il possesso del mezzo?pene severe x i ladri?

  37. Schiattì Giordano ha detto:

    Se ci fosse la tranquillità di andare in posto , fare quello che si deve fare e poi tornare con la propria bici sarebbe raddoppiato il numero di utenti.
    Attualmente se è un viaggio con sosta io non mi fido a lasciare la bici, anche se incatenata.
    Senza contare che vengono rubate anche in garage.
    Inoltre le cattive abitudini degli automobilisti (vedi telefonini) rendono pericolose le tratte su strada.

  38. Alexia ha detto:

    troppi incidenti di ciclisti, molti stanno tornando alle quattro ruote! Manca la volontà statale di dare un freno all’uso dell’auto, come a dire: se la fermo come incasso? E allora viva la stupidità perché l’auto forse, lo Stato dimentica, quanto in realtà sia a debito tra incidenti causati, decessi, costi di manutenzione strade, aria inquinata e tanta, tantissima prepotenza civile e, particolare poco noto ai disattenti (molti) che le auto costringono le persone e i bambini a non vivere più all’aperto!

  39. Marco ha detto:

    Fino 5-6 anni fa’ con 3500 euro prendevi una bella MTB ed eri pronto gara, dai 5000 ai 7000 le top di gamma. i prezzi dopo il COVID sono raddoppiati… non serve un pnrr serve smettere di prender per i fondelli la gente. 60 70 euro un copertone MTB, ma siamo fuori di testa? e lo stesso vale per le BDC, solo che come manutenzione costano molto molto meno. 4000 5000 per una MTB usata, montata con gli stessi componenti che pero’ nel 2020 compravo nuova. Riempite pure i magazzini adesso.

  40. Lamaglianera ha detto:

    PG sicuramente è uno che vive in una metropoli come Milano, Torino, Roma o Napoli dove 10 km vogliono dire spostarsi da un quartiere all’altro.
    Nel resto d’Italia spostarsi di 10 km vuol dire andare nel paese vicino.
    Aggiungo che a parte la Pianura Padana il resto d’Italia è montagna o collina.
    Poi vedete voi.

  41. Jise alberto ha detto:

    in effetti,concordo con te..-..caro autore,..pero scusa..me pare che se molti scelgono la macchina..anche per spostamenti brevi,. possa essere anche percge da piu sicurezza,. e coperta in cado di pioghia e freddo,..ci si puo trasportare un sacco di robba. e trasportate piu persone..(di contro firse il trivare parcgeggio..tealascuando il fatto che inquini o no. )-.(sarebve da dare una classifica di quante elettruche..ed ibride..ci sono in curcolaxione..)-..in ultimo..le w-biche..anche se eletyriche..anche se possono aiutare a fare piu km a menk fatuxa…rimane il fatto che oltre ad avere costi medio alti(. anche piu di uns macchina .)-di solito..hanno un certo peso..da cinsiderare,. se si scarica la batteria. ,in breve..sobo per petcirsi medio brevi..e nel periodo..che non piove ecc..possono essere molto utili..(molte bici..elettriche..non fiescono ad..aiutare in forti salite. ..e non tutte resistono alla pioggia..)-…sarebbe utile..se a ogni benzinaio,ci fosse anche la possibilta di ricaricare la batteria ,..per cui..pare..che per ampliare l’uso dei mezzi elettrici,..dia neccessario manovre a accordi del governo,..per facilitarne l’uso..

  42. Vale ha detto:

    io sono una di quelle che in bici non va perché non mi sento sicura. Giro a piedi o con i mezzi pubblici

  43. ANGELO DEL VERME ha detto:

    Andare in strada con la bici è diventato pericoloso, io da appassionato ciclista da oltre 30 anni non ho mai portato le mie figlie in bici in strada.

  44. Massimo Magnani ha detto:

    Piste ciclabili più sicure potrebbero dare fiducia a potenziali ciclisti che temono di essere falciati anche con uscite brevi da 2 a 10 km.

  45. Emiliano ha detto:

    spostamento sotto 10km sono passeggiatina… ma tutti si possono permettere auto da 15000 euro e più?

  46. Alberto ha detto:

    il problema è uno solo che i produttori se sono montato la testa,quando c’è stato il boom e Poi succede come sempre a la Italiana la gente dice basta non mi frega più.

  47. Richi ha detto:

    finalmente qualcuno che ragiona , x carità io avevo un olimpia carbone e lo cambiata con una olimpya hammer a giugno però dove ne la presa indietro è ancora da vendere e io 4000 euro li ho dovuti tirare fuori mi pare esagerati i prezzi e se la gente non compra nuovo e meno usato un motivo c’è ragionando in lire
    15000 per una MTB e-bike ci si comprava una bella macchina se non lo capiscono ci sarà tanta gente a casa purtroppo la MTB è vita x i boschi le strade troppo pericolose x non c’è cultura dei ciclisti anche se chi viaggia in coppia o altro è da fucilare

  48. Roberto ha detto:

    La cultura imperante non aiuterà l’uso della bici (anzi!!), e l’andamento dei flussi di moneta verso il portafogli del “normale” lavoratore nemmeno.
    Che sappiano salvarsi da soli (visto che non si parlano tra di loro) o si facciano salvare da quei pochi nababbi a cui sono indirizzati i loro “gioielli” (che poi almeno quelli veri di oro e diamanti, quelli non perdono valore!).
    Per il resto, due pedali una catena e due ruote la felicità la danno ugualmente anche se vintage (alla faccia dei loro magazzini pieni)

  49. Franco ha detto:

    Il problema è stato centrato in pieno: costi eccessivi e strade invivibili per i ciclisti. Biciclette che costano troppo con soluzioni costose che ai ciclisti amatoriali non interessano: allora cosa si fa, non si cambia la bici e la si tiene per anni.
    Per non parlare del costo degli accessori e dell’abbigliamento.

  50. Giulio ha detto:

    Forse è anche una questione di target. Da molti anni tutti i giorni lavorativi faccio circa 1,5 ore di bici. E non mi sento un target per il mercato italiano. Potrei essere un buon acquirente, tuttavia il mercato sempre molto concentrato nel proporre bici e accessori solo per lo sport. Bici nere, giacche nere, guanti neri. Bici leggerissime, senza parafanghi, senza luci, senza cavalletta, abbigliamento invisibilissimo. Purtroppo spesso mi devo rivolgere ad altri mercati sia nella produzione che nella vendita. E non credo per una mia scelta deliberata, ma per un mercato che non mi fa sentire interessante. Non mi fa sentire cliente. Ho l’idea che il mercato italiano preferisca di gran lunga chi sfreccia la domenica vestito di nero che deve urlare per segnalare il suo passaggio perché il campanello… Pesa troppo.

  51. Mauro Cappelli ha detto:

    Condivido il tutto poi se ci mettiamo la sicurezza stradale ecco che in bici non va molta gente. Conosco tanti genitori che non fanno andare in bici i figli x paura di incidenti è meglio uno sport lontano dalla strada, è qui che tutti costruttori venditori associazioni enti dovrebbero fare pressione x la sicurezza e educazione stradale partendo dalla scuola primaria xchè il governo a il dovere di tutelare chi si sposta con la bici o per lavoro o x divertimento con norme e leggi molto severe come sono in altri paesi dell’ Europa provato di persona alla PBP 2024.
    Saluti. Mauro Capelli

  52. Michelangelo ha detto:

    Buongiorno,vista la crisi, perché le aziende produttrici non smaltiscono le giacenze proponendo prezzi molto scontati?cosi svuotano i magazzini ,e,recuperano un po di liquidità da reinvestire in nuovi progetti.Anche perché se è tutto fermo,quando, (ci si augura quanto prima)il mercato riprendera’,quelle bici risulteranno “obsolete”quindi da svendere,e,rimettendoci….GIUSTO?La stessa domanda,me la pongo nel mercato delle auto….Qualcuno,mi sa dare una risposta,(CREDIBILE,e,OBBIETTIVA)?GRAZIE!

  53. Fabio ha detto:

    É assolutamente inevitabile collaborare per arrivare a creare le ciclabili come la Vento che costituirebbero la dorsale su cui fare convergere le altre ciclabili. Queste dorsali sarebbero il punto di partenza per una rete nello stesso ruolo che ha avuto l’ autostrada del sole per per la rete autostradale.

  54. Hdhhdd ha detto:

    sono Veneto 💯 e di gente come quella ne è piena in veneto… na vergogna

  55. Nicola ha detto:

    Hai parlato di tutto ma non dei prezzi folli delle bici Questi signori pensano di poter vendere biciclette ancora a 5/6/7/8/10000 euro?La cuccagna e finita.Riflettete signori .Forse il.periodo.in cui si entrava in un negozio di bici e ti guardavano come se più che una bici gli chiedessi un audemar piguet forse è finito.Mi auguro che si rendano conto che così fanno male per primo a loro .Una moto 1200 cc BMW e none t top di gamma costa 12000 euro.Tanto quanto una bici.Direi che c’è qualcosa che non va . saluti.

  56. Mario ha detto:

    Un grande problema dei magazzini più pieni di quello che dovrebbero e le casse più vuote è il prezzo delle bici che è sempre più alto, bisognerebbe rivedere i listini.

  57. Giuseppe ha detto:

    GP
    amare constatazioni di una realtà che evidentemente chi segue il settore conosce bene. Da praticante posso solo aggiungere che anche un buon codice della strada, per quanto ben fatto, rischia di arrivare solo….dopo. Non so se è già così. Ma forse sarebbe il caso di partire a monte, per esempio dalle scuole guida, ad insegnare che la strada, per lavoro o per svago, è un mezzo di condivisione delle esigenze dei suoi utenti e non deve mai essere considerato strumento di affermazione della propria supremazia. Grazie per l’attenzione.

  58. GIUSEPPE ha detto:

    e provare a diminuire il prezzo delle bici?

  59. Mauro DP ha detto:

    Vero, ma questa situazione è causata da una serie di fattori, a Bergamo ci sono dei punti ciclabili che non sono meno pericolosi della strada, e comunque c’è da lavorare sulla cultura del ciclista, si vedono in giro pochissime biciclette con le borse sul portapacchi che è un ottima soluzione. MDP

  60. Marco ha detto:

    e’ inutile dirlo, l Italia non e’ un paese per ciclisti, ciclabili inesistenti e automobilisti che non vedono l ora di tirarti sotto. e se parli di ciclismo salta sempre fuori il discorso che i ciclisti sono tutti dopati. personalmente quando prendo la bici da corsa faccio quasi sempre strade di montagna dove il traffico si azzera, almeno evito di essere stirato!

  61. Roberta ha detto:

    Nel nostro Paese manca una vera e propria cultura della mobilità sostenibile e si fa pochissimo per favorirla. Nella scuola in cui insegno, il Comune ha vietato l’installazione di una rastrelliera per le bici nel vasto cortile perché… costituisce un pericolo per gli alunni.
    Non ho parole! Continuiamo a trasportarli in auto e a intasare le strade.

  62. Fabio ha detto:

    secondo il problema sono i prezzi delle bici sono lievitati negli ultimi 2 anni troppo care

  63. Osvaldo ha detto:

    condivido anche se nonostante le difficoltà ,continuo a spostarmi in bici.

  64. OS ha detto:

    L’altro problema è il prezzo di vendita delle biciclette di gamma medio alta. Se tre anni fa una buona bici la pagavi 5 mila euro oggi la paghi dagli 8 ai 10 mila! per non parlare dei top di gamma che vanno sui 15 mila!! Per tutto quanto detto nell’articolo concordo pienamente e aggiungerei il problema della sicurezza per i ciclisti: non siamo tutelati, chi si muove sulle nostre strade non è sufficientemente prudente ed educato. Sulla bici possiamo montare luci e radar, o telecamere, ma per certi automobilisti siamo invisibili!

  65. Lorenzo Baroni ha detto:

    sono per andare a fare spinning in palestra

  66. Loris ha detto:

    buongiorno. da ciclista per passione e ciclista per scelta , la bici la uso tutti giorni per spostarmi nel mio paese, avendo la fortuna di abitare dove per i spstamenti quotidiani non ci sono grossi dislivelli da superare. purtroppo conosco gente che potrebbero usare la bici almeno in estate, che usano l’auto per spostarsi per poco… Riguardo i prezzi delle E-Bike mi chiedo se veramente valgono così tanto.. sono stato in un negozio dalle mie parti per farmi un’idea del mercato e riguardo all’usato mi è stata proposta una E-Bike con 500 km, ex noleggio , a metà prezzo rispetto al listino di questa primavera. Ho l’impressione che parlino di Euro come fossero noccioline. Buona Giornata.

  67. GIOVANNI NICOLI' ha detto:

    Serve una vera rete qualificata, sicura estesa e ben manutenzionata di piste ciclabili.
    I costi delle biciclette e delle e- bike sono assurdi, basta confrontarli con quelli delle moto a scoppio o di quelle elettriche, o addirittura con i costi delle automobili.
    Si vende spesso più l’immagine, il marchio o il prodotto di moda che la vera tecnologia.
    Manca un’educazione ciclistica, o alla mobilità sostenibile, in tutti gli ambiti sociali e in tutte le età.
    Il settore non decollerà se non ci si metterà tutti in rete socio – politica, pianificando gli interventi e tutte le diverse attività: produzione, vendita, noleggio, assistenza, piste riservate, trasporto in treno e bus con le bici, bike hotel, sistema turistico recettivo etc…
    Vi sono già esperienze e realizzazioni esemplari sia in Italia e di più all’estero che possono costituire riferimento.
    Serve impegno, convinzione e buona volontà. Ringrazio per il vostro impegno. Sono da anni cicloturista insieme ad alcuni appassionati amici, pratica che svolgiamo egregiamente con mezzi vecchi, molto semplici, economici e comunque sicuri e funzionali. Grazie per il vostro impegno per l’evoluzione del settore.

  68. Massimo ha detto:

    Caro Amico mio hai una visione della dimensione ciclistica che mi piace e mi rispecchia moltissimo, ciao a l prossimo articolo

  69. CARMELO GARIPOLI ha detto:

    Se veramente si vuole incrementare l uso della bici lo Stato non deve limitarsi a dare incentivi per l acquisto di bici ma piuttosto puntare sulle infrastrutture.

  70. Roberto ha detto:

    Modena come tantissime altre piccole e medie città dovrebbero trasformarsi, difficile costruire ciclabili sicure su infrastrutture preesistenti, ma trasformare la viabilità delle auto il più possibile a una corsia a senso unico lasciando l’altra come ciclabile èil mio auspicio. 30 anni fa scrissi alla giunta Pighi di prevedere ciclabili coperte, risposta “targhe alterne”????? beh in Svezia le hanno fatte e con i pannelli fotovoltaici. Gli esempi virtuosi, i modelli da copiare sono ovunque ma non c’è alcuna volontà politica. Quando viaggi in auto blu con la scorta con stipendi a 4 zeri, non hai alcun contato con la realtà, facciamoli pedalare il lunedì a Roma……

  71. Giacomo ha detto:

    Buongiorno.come appassionato e come operatore del settore da parecchio tempo. andrebbero rivisti i prezzi bici e ricambi ormai alla follia

  72. Flip ha detto:

    Io penso invece che una una bicicletta buona costi quanto un automobile ma chi volete prendere in giro.Nei magazzini ci rimarranno per molto se non riguardate i prezzi.

  73. Alberto ha detto:

    i signori costruttori compravano telai in oriente a pochi euro mettevano un loro adesivo rivendevano

    a trenta volte tanto dove’ tutta questa tecnologia per far pagare 16000 euro una bici ora tenetevi i magazzini pieni che i gonzi son finiti

  74. Franco ha detto:

    il mercato delle bicicletta ha prezzi stellari, si parla di 3 /4 Mila euro, costano come uno scooter o una moto, forse abbassando un po’ i prezzi si venderebbe di più.

  75. AF ha detto:

    quale iniziativa propone per cooperare?

  76. PG ha detto:

    Il 50% sotto i 10 km è un dato davvero impressionante

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