Il mercato delle bici è in crisi: un giorno sì e l’altro pure arrivano notizie di fallimenti, chiusure, licenziamenti, amministrazioni controllate nel settore della bike economy (o bikenomics, come si dice in tutti i paesi tranne l’Italia). È tutta colpa dei prezzi delle biciclette che sono schizzati alle stelle, cioè dell’avidità della filiera, o c’è dell’altro?
Nel video che segue, ho provato a fare un’analisi della situazione, partendo dall’ultimo anno normale del settore bici, il 2019, per ricostruire le tappe che ci hanno portato a questo punto.
Ma al di là delle motivazioni sul perché il mercato delle biciclette sia in recessione, la domanda grande è cosa succederà adesso, quando il mercato si riprenderà, se mai si riprenderà.
Ci sono elementi che giocano a favore ed elementi che giocano a sfavore del settore e che ne determineranno il risultato economico.
Quelli che giocano a sfavore sono i tassi di interessi, i prezzi delle materie prime dettati dalla guerra tra Russia e Ucraina e ora anche in Medio Oriente, l’instabilità di Taiwan e la frammentazione del mercato che non riesce ad assorbire gli shock.
L’elemento che gioca a favore dell’industria della bicicletta è il cambiamento climatico il cui contrasto attirerà ingenti somme di denaro pubblico.
Il problema grosso è che tra l’oggi (in cui le biciclette non si vendono, i tassi di interesse sono molto elevati, i prezzi delle materie prime sono elevati e la guerra minaccia il commercio) e il futuro in cui gli stati investiranno per contrastare il cambiamento climatico c’è un periodo di tempo abbastanza lungo che potrebbe segnare la fine di importanti operatori del settore del ciclo e l’ingresso di altri operatori con modelli di business completamente diversi.
La questione, però, è tutta nelle mani degli operatori stessi e di quanto saranno capaci di farsi sentire nelle sedi istituzionali appropriati per far tornare ad aumentare la domanda di biciclette che dipende principalmente dalla sicurezza sulle strade.
Nel video che trovate sopra ho argomentato di più e più a fondo per capire dove sta andando il settore e quali sono i possibili sviluppi. Se invece vi interessa sapere soltanto quando i prezzi delle biciclette torneranno a scendere, la risposta è “presto”.
E questa non è necessariamente una buona notizia.
Nel 2019 dopo trent’anni di muscolari di varie Marche, comperai la mia prima E-BIKE, una Specialized Carbon Levo, costo 7800,00
a febbraio 2023, stesso passo sempre Carbo Levo, prezzo 9800,00, vedo che ora le E-Bike te le stanno quasi a regalare,
mi dite che c’è la crisi, si ci sarà anche questa crisi, ma ai venditori vorrei dire, capisco che i costi di gestione il personale, gli affitti, ecc, ecc,
ma non vi accontentavate mai, se foste stati un po meno papponi forse non vi lamentereste, e nonostante tutto, continuate a essere papponi, io direi adesso grattatevi la vostra crisi.
Meditate gente, meditate.
Cari Amici, vi seguo e sono un “consumatore” di bici da turismo, tanto per dirne una, sono in pensione e in tre fasi ho pedalato da Bologna Osteria Nuova, Ciclopista del Sole a Hoek van Holland, foce del Reno sul mare del nord.
Via Claudia Augusta, Romantiche Strasse e ciclopistaReno (D). Ho pedalato con bicicletta Vicini di Cesena, la prima bici ha resistito, ma la seconda che ho comprato più leggera nel 2021, in garanzia ha avuto rottura del mozzo ruota posteriore, perno pedali e raggio con cerchione compreso. Allora abbiamo OBSOLENZA anche per le bici, le fanno ancora bici sicure? Anche situazioni come la mia potrebbe frenare le vendite.
Ci vediamo 5-7 aprile 2024.
Con i migliori saluti.
Se è vero che il discorso coinvolge scenari internazionali, il fenomeno Italia è abbastanza peculiare.
Uno dei paesi di maggiore attrattiva dal punto di vista turistico e un particolare fascino per tutto ciò che riguarda la bicicletta e il ciclismo. Grazie al glorioso passato nel ciclismo e il livello altissimo raggiunto dai produttori storici.
Eppure, il ciclismo in Italia è in crisi, è uno dei paesi più pericolosi per quanto riguarda la sicurezza sulla strada e non vi è stato uno sviluppo del settore artigianale. Per dire, negli Stati Uniti esistono scuole dedicate allo formazione di telaisti, e tutto ciò che è italiano nel settore bici spopola. I maggiori tour operator dedicati e i brand di accessoristica hanno nomi italiani.
In Italia invece i ciclisti sono una rottura di scatole e chi va in bici è solo un poveraccio.
Vergognoso.
vedete il valore che c’è in un scooter da 125. motore trasmissione raffreddamento ad acqua telaio carene fanaleria freni ABS bluetooth da 3500 euro poi guardate una bici elettrica a 3500/5000
puoi trovare 5000 persone da fregare poi la festa è finita
I soldi non si stampano di notte e molti costruttori hanno pensato di poter trasformare una economia tradizionalmente povera in un gran business. Ma una bici e’ una bici e quante Dogma pensi di poter vendere? Tra bravi artigiani che ti mettono su una bici su misura senza svenarti e produttori con altra filosofia e prodotti decorosi (Decathlon, ma si sa, la moda…) bisogna aver visioni fantastiche di mercato per proporre bici che costano come una Ducati…
per far riprendere il mercato occorre abbassare i prezzi e tutelare/incentivare la gente che usa la bicicletta.
Io ho 8 bici e mi sposto esclusivamente in bici.
Mi era presa voglia di cambiarne un paio (bcd e mtb) ma con i prezzi attuali tengo quelle che ho e per quello che mi riguarda i costruttori possono anche chiudere.
le biciclette ormai costano come una moto, secondo voi chi le compra? mi tengo la mia canyon pagata 600€ usata 4 anni fa..
C’è un detto ( chi troppo vuole nulla stringe) in periodi di vacche magre chi spende per una qualsiasi bicicletta lasciando perdere quella da corsa dai 1000 1600, quelle da corsa poi non ne parliamo dai 1800 ai 15.000
era bella logica che dopo vari anni di prosperità,avvenisse la crisi…vi rendete conto che una bici costa più di una macchina… è assurdo
molto interessante… tutti possiamo dormire meglio ora
Purtroppo, anche chi ha intenzione di cambiare bici per le piu’ disparate esigenze personali, si reca dal rivenditore e la risposta tipica e’ non so quando sara’ disponibile, di che colore sara’ se arriva e quali saranno le taglie. Questo e’ deludente per un cliente. Allora bisognerebbe girare la domanda ai produttori che pubblicizzano bici vedi la gravel Specialized Turbo Creo 2 e gruppi gravel come lo Shimano Grx 1×12 che poi non sono disponibili dai rivenditori. E” un mercato poco funzionale!
Dorian, cosa c’entra la tua risposta con l’articolo? solo per fare vedere che puoi permetterti di spendere certe cifre?
Come ciclofficina Riciclo di Legnano constatiamo che vi sono molte bici inutilizzate nelle cantine, nei garage ,etc.
Poi la bicicletta è un mezzo che , nonostante la scarsa manutenzione che vi viene dedicata , ha vita piuttosto lunga. C’è chi a 70 anni gira ancora con la “sportiva” che gli è stata regalata da adolescente .
Di auto nel frattempo ne ha cambiate un bel pò !
Questo parlando di ciclisti urbani e non ” sportivi “.
Se guardiamo al futuro le E-Bike stanno crescendo molto e stanno formando un nuovo mercato .
La sicurezza sulle strade è il vero problema . Nella nostra cittadina nonostante i ripetuti appelli , articoli , lettere ai giornali ed un Sindaco che si presenta agli eventi spesso in bici , non si chiudono le strade scolastiche al traffico automobilistico .
Abbiamo 11.000 studenti su 60.000 abitanti .
ho comperato a Selvazzano dentro nel padovano da Gianni una Turbo Levo della Specialized, pagandola scontata circa 5500 euri…i migliori soldi spesi della mia vita:
mi ci sono fatto il lago di Garda tutta l’isola d’Elba e la zona della Liguria tra Rapallo e Portofino…un’estate bellissima che ancora continua ad Ottobre
ciao Andra,
perdonami ma personalmente non credo che “vi sarà l’ingresso di nuove realtà più umane, più intelligenti e più oneste”.
La realtà mi dice che nelle aziende che producono biciclette di fascia medio-alta sono entrati i fondi d’investimento che, se da un lato sfruttano il loro know how sul lato commerciale, dall’altro sono tesi al massimo risultato economico (come è giusto che sia nella loro visione).
vds Pinarello, uno per tutti, ma l’interesse riguarda anche altri marchi prestigiosi.
Quindi io mi aspetto molto marketing di impatto, un po’ più di ricerca e sviluppo, prezzi che dovranno riflettere queste dinamiche e, temo, la fine dei piccoli rivenditori che hanno anche l’officina , schiacciati dai grandi gdo della bicicletta (sportler ed altri monomarca) che possono comprare a prezzi più competitivi ed una gestione più fluida di magazzino per la presenza di più punti di vendita.
Quondi temo che sul lato “umano e onesta’ ” non ci sia futuro mentre sul lato intelligenza (a loro favore) ci sarà spazio.
Poi della pioggia di denaro che arriverà a favore del cambiamento climatico… beh, in Italia l’attuale governo per il momento ha ridotto le risorse che avevano pensato di destinare alla modalità “lenta”…e questo, lo dico con rammarico, non è un buon viatico per il futuro.
ciao a tutti.
Stefano
la paga media in Italia è sui 1400/ 1500 € già non si riesce a vivere come si può pensare di acquistare una bici a questo prezzo. poi ce la manutenzione e non costa poco.
più che daccordo con te.Hanno puntato tutto sulle bici elitarie ed ora che la gente non se le può permettere si chiedono perchè? Stanchi di essere spremuti cari produttori.
Non ho visto il video, comunque questi sono anni frenetici, i secondi anni ‘20, ci saranno realtà lungimiranti che falliranno per troppo anticipo sui tempi, altre che falliranno per errori di progettazione e management, ed altre che la spunteranno, e magari riusciranno a consolidarsi nel tempo divenendo marchi riconosciuti. Certamente la questione delle infrastrutture è cruciale, altrimenti il mercato rimane limitato, ma siamo lentissimi nel progettarle e realizzarle purtroppo. Ci arriveremo, ma ci vorranno almeno 10 anni (ottimista) per potere usufruire di una rete capillare e usabile come concreta alternativa ad altri mezzi di trasporto. Se avessi 10 anni direi, ma che me ne frega a me la userò quando ne avrò 20! Invece comincio a essere grandicello, e allora sono più impaziente. Allora sai che faccio? Uso l’auto anche per andare dal fruttivendolo sotto casa.
Quando c’è stata la stagione dei bonus, un sacco di gente ha pensato di approfittare. Ora c’è un altrettanto sacco di gente che vende la bici acquistata allora, e spesso la bici è ancora incartata. Il fatto è che, non migliorando sostanzialmente la ciclabilità nelle città, anche chi pensava di poterla usare, ci ha rinunciato per non correre rischio di lasciarci le penne.
E ora il bonus non c’è neanche più…
Anche chi si può permettere di spendere da 15 a 20 mila euro per la bici , se è intelligente non lo fa. Infatti i prezzi sono eccessivamente alti e la bicicletta diventa un mezzo d’elite. Andrà a finire che i magazzini dei rivenditori e delle aziende rimarranno pieni e i prezzi crolleranno (torneranno umani), pena , la fine dell’attuale mercato della bici e l’ingresso di nuove realtà più umane più intelligenti più oneste.
I produttori di bici e l’associazione del ciclo non hanno aperto bocca a proposito del taglio dei fondi alle ciclovie perché sono tutti di destra e hanno preferito tacere piuttosto di contestare il governo e di ammettere che questo governo sta facendo le peggiori politiche per il loro settore
è chiaro che andava a finire cosi….dopo il covid i prezzi sono schizzati alle stelle delle bici e degli accessori….la richiesta in quel periodo è aumentata e ci hanno speculato tutti….bici da 5 mila euro in su……e pretendi che la gente normale le compri ???? ma dove sta il valore di tutti quei soldi per una bicicletta che con 20mila euro compri una macchina……..ora se le tengono nei magazzini……..
il doppio freno a disco anteriore con abs l’albero di trasmissione, ruote larghe 40mm (a 30 gia’ ci siamo), e si risalva il settore.
le bici costano tanto é vero ma é anche vero che il ciclista italiano mira sempre ad avere il top anche se le capacità non sempre sono al livello del mezzo(io sono il classico esempio😉)é anche vero che gli stipendi sono fermi agli anni 90 ma i prezzi no. questo vale in tutto i settori purtroppo…
Non so se è vero che il ciclista italiano vuole sempre il top. Il ciclista italiano vuole anche la bici per andare a fare la spesa, per andare al lavoro, per andare in vacanza. Se non usciamo dalla logica della bicicletta come articolo sportivo e non iniziamo a trattarla come mezzo di trasporto, non andremo molto lontano.
C’è poco da lamentarsi perché la testa di certi personaggi pensa piuttosto a bruciare soldi per seguire la moda ed è giusto allora che i prezzi salgano. Vado in bici “seriamente” da 18 anni e non ho MAI comprato una bici nuova solo usate al max 500€ (in tutto 3 bici, 1^ in alluminio e le due in carbonio che poi man mano ho sempre rivenduto). Accessori tutti comprati su aliexpress* o su mercatini dell’usato, compreso un ottimo casco Met mips pagato 40€…
Se uno vuole riesce a risparmiare.
*=I completi cinesi dureranno si e no 3 anni però costano a dir tanto (comprandoli fuori stagione) 20-25€.
a parte le ruote da 26, obsolete, i componenti della mia stumpjumper del 2012 valgono ancora molto più delle fetecchie che vengono montate ora come primo equipaggiamento. per avere una bici almeno decente su spende più del doppio rispetto a 10 anni fa. Andate a quel paese, ritorno a fare trekking
Oltre al costo iniziale troppo alto, la complessità della parte meccanica, e la estrema delicatezza dei telai leggeri, costringe il ciclista a dipendere dai meccanici specializzati. Ricordiamoci che la bici è la macchina più bella, e non deve assomigliare ad una moto.
Prezzi alle stelle,sono tutti fuori di testa,ho visto bici vendute a 9.990,00 euro..anche ridicoli e poi per la fissa delle innovazioni hanno persino stravolto il design originale della bici,alcune sembrano ragni.Peggio per loro,se le tengano.
I prezzi che ho visto a Misano vanno in una direzione opposta. ormai una bicicletta costa più di una moto.
La mia bici di 10 anni fa costava la metà del modello di oggi e a parte i freni a disco non è migliore in nulla.
La posso tenere ancora a lungo fino a quando non scenderanno i prezzi al livello dei nostri stipendi/pensioni.
buongiorno a tutti, vi faccio una complessa ed esauriente indagine di mercato e marketing:
LE BICI COSTANO TROPPO! Per non parlare di abbigliamento e attrezzatura connessa, 300 euro per un completino, i caschi costano più di quelli da moto, 100 euro per un paio di guantini, per andare in bicicletta bisogna essere parenti dell’emiro del Qatar, è pazzesco.
Purtroppo la sicurezza delle strade è pessima e anche gli anziani che prima pedalavano nel mio paese ora sono tutti in SUV economiche e/o di lusso a scapito di tutti
purtroppo è scappata la mano un po’ a tutti produttori venditori acquirenti nessuno escluso la moda del di più ha fatto danni ora recuperare non sarà facile e x certe spese folli nessuno si dimentichi che alla fine solo il pedalare può portare a benefici
Effettivamente hanno applicato il vecchio motto ” Pan per oggi e fame per domani” hanno abusato durante il boom con prezzi esagerati e ora molti sono destinati a chiudere, spero rimangano solo piccoli produttori di qualità a prezzi umani, altrimenti sistemo la mia vecchia 26″ e mi compro na moto
Secondo me la colpa è anche del consumatore finale cioè noi che compriamo perché c’è ancora tantissima gente che crede che più costa e più è ottimo il prodotto ed è sbagliato, bisogna fermarsi per un periodo finché capiscano che bisogna cambiare il modo di vendere altrimenti non si va più avanti.
Quali notizie?
Credo che la filiera abbia perso, dal post COVID, il senso della misura. I prezzi di vendita delle bici, di qualsiasi tipo, sono, a dir poco, incoerenti. Basta non comprare fintanto che il rapporto qualità prezzo tornerà equilibrato.
Il mercato si adegua alla attuale situazione geo politica e di prezzo di mercato. Se il mercato si ferma i prezzi sono sicuramente alti e non giustificano le recenti novità di quasi tutti i produttori. Sara sempre il mercato a definire i prezzi. In ogni caso una bici non può costare come una utilitaria, è come arrampicarsi sugli specchi. Poi i ciclisti sono una specie particolare e valutano il grammo in meno forse un poco troppo, e pagano e pagano …..
Una bici non può costare come un auto.
Dall’acciaio all’alluminio, poi al carbonio sempre più sofisticato e leggero .
Uguale dicasi per la componentistica da meccanico a si wireless e poi totalmente wireless .
Ora ritornano all’alluminio e componentistica basic .
Non puoi servire per primo caviale e per secondo pane e pomodoro .
Moltissimi destinato al fallimento .
i prezzi delle biciclette sono eccessivi e finiti i bonus del governo la gente non compra più a quei prezzi.
Dovremmo essere felici che le biciclette costino più di uno scooter? E strapparci le vesti se i prezzi calano?
La verità è solo una….i prezzi folli che hanno raggiunto le bici e che, in nessun caso, hanno una giustificazione valida. Ci sono grandi marchi che hanno trainato il mercato delle bici al rialzo dei prezzi in una corsa vergognosa ed ora sono in grandissima difficoltà….nomi non ne voglio fare, ma ci sono produttori che vendono a 10mila euro che, a dire tanto, potrebbero costare 4mila euro….è allucinante e ben gli sta ! La cosa ancor più vergognosa sono le riviste ed i media specializzati che tentano di trovare le giustificazioni a questi comportamenti….ma la spiegazione è solo una…l’avidità dei produttori di guadagnare sempre di più…senza ritegno. Ora è giusto che paghino alla grande.
Per anni hanno pensato che i ciclisti, essendo dei voglini, avrebbero bevuto tutto e c’è stata una corsa a chi aumentava di più e questo è il risultato. Qualcuno mi spieghi perché un copertone tubeless costa quanto una ruota della mia macchina
Le notizie che arrivano sulle nuove norme scoraggiano glu acquirenti.