In Sardegna, il Comune di Capoterra torna al centro delle polemiche per una grave situazione di pericolo segnalata da cittadini e associazioni locali: la pista ciclabile nella zona di Santa Vittoria viene utilizzata dai cacciatori come un vero e proprio sentiero di tiro nelle giornate venatorie. Il tutto a pochi passi da civili abitazioni, serre, un rifugio per animali, un maneggio, un ponte veicolare e – appunto – la stessa pista ciclabile.
Cacciatori sparano sulla ciclabile
La denuncia arriva direttamente da chi ha vissuto momenti di paura a causa dei colpi esplosi a distanza ravvicinata, come riporta la testata locale Casteddu Online. Secondo le segnalazioni, in più di un’occasione i pallini dei proiettili hanno raggiunto le strutture circostanti. Provocando danni materiali ma, soprattutto, mettendo in pericolo la vita di residenti, ciclisti e animali. Le Istituzioni locali al momento non hanno dato “nessuna risposta”, lamentano i cittadini, nonostante le ripetute richieste di intervento per garantire la sicurezza pubblica.
Un problema annoso
La problematica non è nuova – poco prima di Natale 2024 si è sfiorata la tragedia – ma continua a essere ignorata. In una segnalazione ufficiale inviata a ottobre scorso al Comune di Capoterra, alcuni residenti hanno chiesto l’installazione immediata di cartelli di “Divieto di caccia” e l’avvio di misure di controllo per far rispettare il divieto. Il rischio è evidente: la pista ciclabile è frequentata anche da bambini e da gruppi a cavallo, aumentando il pericolo di incidenti gravi.
“Un’attività venatoria irresponsabile”
A prendere posizione sulla vicenda è stata anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Susanna Cherchi, che ha definito inaccettabile quanto accaduto: “Condanno con fermezza l’inaccettabile episodio avvenuto a Capoterra, dove cacciatori hanno sparato in prossimità della pista ciclabile, mettendo in pericolo residenti, ciclisti e animali. È inaccettabile che un’area frequentata da famiglie e bambini diventi teatro di un’attività venatoria irresponsabile. Chiedo un intervento immediato delle autorità competenti affinché venga istituito un divieto di caccia chiaro e rigorosamente rispettato. La sicurezza pubblica deve essere una priorità assoluta: non possiamo aspettare che accada una tragedia prima di agire”.
L’appello alla responsabilità è chiaro: è necessario un intervento immediato per evitare che la situazione degeneri e per garantire che la pista ciclabile e le aree circostanti rimangano spazi sicuri per tutti.
La normativa vigente non tutela le ciclabili
Attualmente la normativa vieta di sparare a meno di 150 metri dalle abitazioni con fucili a canna liscia e a una distanza maggiore con altre armi. È inoltre proibito trasportare armi cariche o non custodite entro 100 metri dalle abitazioni e 50 metri dalle strade carrozzabili non poderali o interpoderali. Tuttavia, questa regolamentazione non tiene conto dei percorsi ciclabili e degli itinerari escursionistici, che sono frequentati da numerosi utenti durante tutto l’anno.
La richiesta di FIAB
La FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha da tempo sollecitato il Governo a rivedere le normative venatorie per garantire una convivenza sicura tra cacciatori e cittadini che fruiscono del territorio per attività ricreative. Considerando l’investimento di risorse pubbliche nella realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali, è fondamentale che le leggi sulla caccia siano aggiornate per includere anche questi percorsi e garantire la sicurezza di tutti gli utenti.
L’immagine di apertura è stata scaricata da pixabay.com
In mancanza di selvaggina vanno bene anche i ciclisti, persone che vanno a cavallo e magari anche persone che passeggiano. Ma io dico ai cacciatori oltre al porto d’armi dovrebbero fargli un elettroencefalogramma. In piazza Duomo a Milano non c’è divieto di caccia quindi qualche cacciatore pensa di cacciare dato che adesso si può sparare a tutto quello che si muove, che ci fanno tutti questi piccioni che volano.