Dopo aver valutato l’idea iniziale e averla analizzata attraverso un business plan, è tempo di passare dalla teoria alla pratica, realizzando il primo step: trovare la location per il proprio negozio. In questo articolo vedremo come valutare e trovare la location ideale per la propria attività.
Indice
• Caratteristiche fondamentali
• Quanti metri quadri sono necessari?
• Open space o diviso?
• Quante vetrine servono?
• Impianti e agibilità a norma
• Iter procedurale
• Concludendo
Caratteristiche fondamentali
Quali sono le caratteristiche fondamentali che deve avere un immobile commerciale per diventare un negozio di bici Eccone alcune:
• Metratura calpestabile adeguata;
• Vetrine fronte strada;
• Agibilità e impianti a norma;
• Illuminazione naturale sufficiente;
Ci sono poi alcuni aspetti che invece possiamo definire secondari:
• Posizione in strada ad alto traffico veicolare oppure in centro storico ZTL;
• Disponibilità di parcheggio per auto;
• Vicinanza di stazioni ferroviarie o autobus;
• Presenza di antifurto, aria condizionata, riscaldamento;
• Porta blindata o serrande;
• Finiture;
Vediamo ora nel dettaglio come definire ciascun punto.
Quanti metri quadri sono necessari?
È la prima domanda che chiunque voglia aprire un negozio di bici si pone. La risposta è: dipende. Non esiste un numero di metri quadri perfetto, perché ogni negozio è a sé e risponde a delle esigenze peculiari. Per capire quanti metri quadri sono necessari si deve partire dalla fine e immaginare il proprio negozio completo e arredato. Si deve definire quante bici esporre e in che modo, quanto spazio dedicare all’officina, se serve un angolo per la biomeccanica oppure si devono lasciare delle parti di muro libere per degli scaffali dove esporre i prodotti. Infine, se si vuole avviare un bike café, si deve valutare quanto spazio lasciare per bancone, tavoli e sedie.
Per avere un’idea più chiara dello spazio si può buttare giù uno schizzo (a mano libera o a computer) del negozio, disegnandone la piantina. Definire così gli spazi per il banco da lavoro, per gli espositori, per un’eventuale reception, per un camerino di prova dei vestiti e così via. In questo modo, disponendo i vari componenti sulla piantina, si potrà capire se gli spazi lasciati per il passaggio dei clienti siano adeguati, se si rischia di dare un’idea “soffocante” dell’ambiente oppure se l’effetto finale è confusionario e non vi sia un’uniformità tra le varie sezione del negozio. Da qui puoi si deve decidere quanti metri quadri dedicare per ogni spazio, sommarli tra loro e quindi calcolare la metratura ideale.
Il mio consiglio è di farsi dare dai proprietari o dalle agenzie le piantine catastali degli immobili che vi interessano e provare a piazzare ogni spazio all’interno del negozio. Solo così potrete capire come allestire quello spazio commerciale e se quest’ultimo sia quello che fa per voi.
Open space o diviso?
Altra domanda molto comune: meglio un negozio con un unico locale oppure un negozio diviso in più parti? Ovviamente la risposta è personale e soggettiva però il consiglio è quello di cercare di tenere il più possibile tutto open space. I locali open space infatti tendono a risultare più ampi di quello che sono (soprattutto se poi si usano accorgimenti architettonici come una colorazione diversa dei muri o un orientamento dei listelli del parquet) e quindi darebbero un maggiore respiro. Inoltre hanno la tendenza a sembrare meno soffocanti, caratteristiche che molti negozi di bici purtroppo hanno, poiché risultano ingombri di bici in ogni dove. L’officina è meglio lasciarla a vista, magari divisa da un bancone per questioni di sicurezza (solo chi lavora può accedervi) ma fa molta scena poter mostrare la propria competenza tecnica ai clienti, che magari vi osservano lavorare mentre girano per il negozio. L’unico spazio che andrebbe diviso dal resto del negozio è quello da dedicare alla biomeccanica: dato che per due/tre ore il biomeccanico dovrà concentrarsi solo sul cliente e sulla sua bici, meglio non farlo mentre altre persone possono disturbare, chiacchierando o passando davanti a osservare.
Quante vetrine servono?
Non c’è un numero di vetrine ideale, dipende dalla metratura e dalla natura dell’attività: una sola officina di riparazione può aver bisogno di una sola vetrina, un negozio ne richiede molte di più, per poter esporre i prodotti. Le vetrine sono importanti non solo per una questione di esposizione dei prodotti ma anche perché offrono illuminazione naturale. I negozi troppo bui, illuminati dai neon, danno l’idea di “ospedale”, mentre i negozi con molta luce naturale e tinteggiati a toni caldi offrono un senso di spazio e mettono più a loro agio i clienti che entrano. Ovviamente, più vetrine ci sono, più alto sarà il prezzo di locazione dell’immobile.
Impianti e agibilità a norma
Una nota importante: l’immobile commerciale deve essere a norma e soddisfare tutti i requisiti di legge. Questo significa che deve avere tutte le carte catastali a posto, deve essere dotato di bagno, impianto di riscaldamento e per la fornitura dell’acqua certificati (fatevi dare tutti gli incartamenti). Inoltre controllate sempre bene se l’immobile che avete scelto può ospitare un negozio di bici: i negozi fanno parte degli stabili che li ospitano e devono sottostare ai regolamenti condominiali. Chiedete sempre se il regolamento permette di ospitare un negozio di bici all’interno delle mura. Andate in comune e chiedete se nella zona dove volete avviare l’attività sia permesso aprire un negozio di bici: in alcune zone del centro storico, per esempio, alcuni Comuni vietano l’apertura di attività di riparazione auto/moto/bici. Informatevi sempre prima e bene con chi vi affitta o vende l’immobile: non è mai bello vedere arrivare i vigili per il sopralluogo per il rilascio dell’agibilità e ritrovarsi a dover spendere soldi per adeguare gli impianti o il negozio stesso.
Iter procedurale
Come si deve fare per trovare l’immobile ideale? Il mio consiglio è di rivolgervi alle agenzie immobiliari, di spulciare gli annunci sui siti dedicati oppure sui siti di annunci, e infine di girare per la città alla ricerca di immobili in affitto/vendita. Una volta trovato l’immobile che fa per voi e che ha superato tutte le verifiche precedenti, è tempo di accendere un contratto di locazione. Di solito i contratti per le attività commerciali hanno una durata di 6 anni, rinnovabili automaticamente per altri 6. Molti chiedono qualche mensilità di anticipo, come caparra. Controllate bene che nel contratto vi sia indicata la possibilità di rescindere il contratto prima dei termini stabiliti. Basterà inviare una raccomandata al proprietario e dopo 30 giorni il contratto termina. Se questa clausola non è presente, fatela inserire. Non è bello ritrovarsi a non poter disdire l’affitto di un negozio che è diventato piccolo o che si è rivelato troppo grande per voi. Per legge i contratti senza la possibilità di rescissione anticipata sono nulli, poiché questa si presenta come una clausola vessatoria nei confronti dell’affittuario, però come si dice “carta canta e villan dorme”.
Concludendo
Trovare la location è probabilmente il più esaltante tra i vari passaggi che conducono all’apertura di un negozio di bici, poiché è il momento nel quale un’idea cullata per molto tempo diventa finalmente realtà e si comincia a diventare “padroni” del proprio futuro. Una volta trovata la location ideale, è tempo di avviare la propria attività, adempiere agli obblighi di legge e avvertire in Comune per ottenere i permessi.
Salve gentilmente qualche esperto mi puo’ dire le misure di un telaio di MTB per una persona alto 173 cm. Grazie.
Quasi tutte le azioni descritte nell’articolo, sia le verifiche tecnico/amministrative sia le scelte di natura funzionale e architettonica, sono operazioni che non è possibile compiere da soli. Sono necessarie competenze ed esperienze professionali specifiche (un consulente economico, un architetto esperto di interior design, tecnici qualificati per le pratiche edilizie, commerciali, le certificazioni degli impianti ecc…).
È fondamentale affidarsi alle persone giuste per evitare di trovarsi in situazioni che potrebbero portare ad inutili perdite di tempo, energie e denaro.
Come giustamente dice l’articolo, aprire un’attività centrata sulla propria passione può essere la realizzazione del sogno di una vita, ma, proprio per questo, i passaggi che portano alla sua riuscita non possono essere lasciati al caso e all’improvvisazione.