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Come gli atenei di Milano stanno avvicinando gli studenti alla bicicletta

Come gli atenei di Milano stanno avvicinando gli studenti alla bicicletta

C’è chi punta su sport e aggregazione. Chi sul coinvolgimento dei dipendenti e degli studenti e sul fai-da-te. In molte università italiane anche le bici trovano un loro posto. Non solo parcheggi, più o meno sicuri, ma spazi dove offrire servizi e costruire un nuovo modo di muoversi e vivere la città.

Milano Bicocca, l’Università degli Studi costruita nel 1998, ha un campus di 290mila mq e due Poli, tra Nord Milano e Monza. Una vasta superficie dove due ruote possono agevolare e velocizzare gli spostamenti e l’organizzazione di chi ci studia e ci lavora.

L’idea di incentivare l’uso della bici come pratica sportiva nasce nel 2008, nell’ambito delle attività nel dopolavoro, organizzate dall’Acs, Associazione Cultura Sport e Tempo libero per i dipendenti dell’Università. Il presidente di allora, Roberto Manera, affidò il compito di sviluppare un Ciclogruppo sportivo a Silvio Pagani, tecnico amministrativo con la passione della meccanica.

La ciclofficina della Bicocca, dove si mettono le mani sulle bici

«Sono cresciuto in un’officina di riparazione di macchine agricole, l’attività di mio padre. Spronato dal mio responsabile, Marco Bondi, ho organizzato con un budget minimo una ciclofficina e avviato corsi di manutenzione ordinaria e straordinaria della bici, dove tutti i dipendenti, personale e docenti, possono imparare i rudimenti di manutenzione del loro mezzo» racconta Pagani. Tuttora si occupa della ciclofficina, che è stata intitolata proprio a Marco Bondi, e nel tempo ha sviluppato i suoi servizi e coinvolto anche gli studenti.

Ciclostazione Bicocca

I servizi per tutti

Ha contribuito a questa crescita e ampliamento dell’utenza Ekaterina Kochergina, sociologa e ricercatrice in Bicocca. «Sono arrivata da Mosca per un dottorato. Da sempre amo sistemare da sola la mia bici. Quando me ne sono comprata una, qui, mi sono poi rivolta a Silvio per tenerla in ordine» racconta Kochergina. «Ho iniziato a frequentare l’officina come volontaria, dalla fine del 2021. La città si riapriva, dopo il Covid. Arrivavano tante persone, studenti compresi, con il bisogno e il desiderio di pedalare con mezzi in ordine. Abbiamo pensato di accogliere tutti. Basta iscriversi all’Acs».

Ciclostazione Bicocca

La ciclostazione è in viale dell’Innovazione, presso il parcheggio di U5, e fa servizio “Assistenza per la mia bici” la mattina, martedì e sabato. Con Silvio e Katia lavorano anche Paola Belloni, insegnante di Fisica in pensione e moglie di Pagani, e un quarto volontario, Francesco Priori.

Bici rinate a nuova vita

Una delle iniziative evergreen è “(Ri)metti in circolo la bicicletta dimenticata”: chi ha bici in disuso o vede bici abbandonate di provenienza certa, può chiamare la ciclofficina, che le recupera, sistema e riconsegna al proprietario, chiedendo solo di saldare le spese per i pezzi di ricambio e un contributo volontario per il Ciclogruppo.

Se il proprietario vuole liberarsi della bici, dopo le riparazioni e una certificazione della provenienza, il mezzo si ricicla come bici sostitutiva o “di cortesia”, da prestare a chi sta riparando la sua, o si affida a uno studente del campus che ne fa richiesta.

Tanti fuorisede pedalano così con un mezzo gratuito, da riconsegnare a fine permanenza a Milano. Un intervento ecologico di riuso, fondamentale per i volontari della ciclostazione, che migliora la vita di molti e recupera due ruote destinate a diventare rottami.

Il bilancio annuale positivo

Ogni anno la ciclostazione stila un bilancio dettagliato dell’attività economica e sociale. Nessuno ci lucra, l’obiettivo non è il profitto, ma l’utilità: 404 utenti soci (165 donne e 239 uomini) hanno usufruito nel 2024 del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Corsi per le donne ciclofficina Bicocca

La ciclostazione riceve un budget annuale da Acs di circa 6mila euro, ma anche le donazioni contribuiscono all’acquisto dei materiali d’uso e a incrementare attrezzature e strumenti di misurazione.

Poi c’è la formazione: proseguono le due edizioni l’anno di corsi di autoriparazione, cui si partecipa previa iscrizione all’Acs (15 euro), dove ogni partecipante riceve in dotazione kit riparazione e sicurezza. L’anno scorso si è tenuto un corso riservato a sole donne, cui hanno partecipato 18 persone, che sarà probabilmente riproposto.

La sicurezza è fondamentale. Nei corsi non si spiega solo come cavarsela con una foratura o un banale problema tecnico, ma anche a come muoversi nel traffico e prevenire i pericoli.

Le nuove vie per il turismo

Escursioni Bicocca

«Nessuno finora ha frequentato con l’obiettivo immediato di avviare una sua attività di riparazione. Dipendenti e studenti di solito hanno altri progetti» spiega Silvio. Ma c’è chi può offrire all’associazione attività collaterali, per esempio l’organizzazione di gite giornaliere o escursioni più lunghe. «Svilupperemo i settori cicloescursionismo e cicloturismo, con proposte nuove, in collaborazione con Ciclobby- Fiab Milano e con il supporto di agenzie specializzate. Poi ci saranno iniziative di quartiere per la promozione dell’utilizzo della bicicletta».

Giovani, gare e talk al Politecnico

Anche Policiclo è una ciclofficina nata in università. Sempre a Milano, ma nel campus Bovisa Candiani (Ed. B6) del Politecnico. Inaugurata nel 2014, è gestita da studenti volontari, che danno una mano con le riparazioni a circa 100-150 persone l’anno.

Emanuele Tonarini (presidente di Policiclo e fondatore di Policrit)
Emanuele Tonarini (presidente di Policiclo e fondatore di Policrit)

«È un luogo dove si riceve supporto tecnico, ma anche e soprattutto un luogo di socialità» spiega Emanuele Tonarini, 23 anni, presidente di Policiclo.

Sognando di progettare bici

Compreso lui, sono 17 i ragazzi che portano avanti l’esperienza di riparazione e frequentano bene o male tutti i giorni la ciclofficina (che però al pubblico apre una-due volte la settimana), un po’ per passione, un po’ perché coltivano il sogno di lavorare in aziende del settore.

Così è successo al presidente uscente, Tommaso Cervetti, che dopo laurea è stato assunto dalla Colnago. «Anch’io vorrei avere un’opportunità simile, in un’azienda come Colnago o Pinarello» dice Tonarini, che tra poco si laureerà in design & engineering. “Non so se qualcuno dei volontari potrà diventare un imprenditore nel settore riparazioni. Magari potrebbero nascere dei “policiclo” abbinati a qualche attività, come un bike cafè. A Milano ci sono già e funzionano».

La community e gli incontri

Ci sono molte donne nella community di alcune centinaia di persone che si è creata attorno alla ciclofficina. Le occasioni di incontro sono sportive, culturali e turistiche.

Policrit criterium del Politecnico Milano
Policrit, il criterium del Politecnico Milano

Un recente grande happening, tra sport, animazione e divertimento, è stato Policrit, il 22 settembre. Una gara ciclistica “criterium” di un’intera giornata, in un circuito realizzato nel quartiere Bovisa. Prove fin dal mattino, tra gironi, ripescaggi e finali, con festa pomeridiana. 142 partecipanti, 1500 spettatori.
«Abbiamo organizzato noi questa competizione amatoriale, riconosciuta da FCI (Federazione Ciclistica Italiana), in collaborazione con CirconValley Bikes, gruppo amatoriale che diffonde la cultura del ciclismo tra i giovani. Vogliamo mettere in comunicazione commuter (chi usa la bici per il tragitto casa lavoro), bike messenger e ciclisti su strada. E riportare il ciclismo a Miano». Nel 2025, dovrebbe svolgersi la seconda edizione di Policrit.

Esperienze ed esperti

Nel frattempo, come negli ultimi 4 anni, a Policiclo si organizzano talk con esperti che raccontano il loro approccio al ciclismo. Tra gli ospiti già accolti: Filippo Guarnieri, Luca Gregorio e Moreno Moser (ex-ciclista), commentatori sportivi che portano il loro mondo e la loro professione in università. Gli studenti hanno potuto confrontarsi con persone che hanno trasformato la loro passione in un’attività. Poi ci sono stati anche incontri con ciclisti professionisti come Luca Vergallito e Mattia Gaffuri, allenatori, coach che parlano di alimentazione e allenamento, blogger e attivisti che raccontano le loro avventure.

Servizi gratuiti

I servizi della ciclofficina, riservati a studenti e professori, sono gratuiti, salvo il costo di qualche pezzo di ricambio particolare. Si tengono anche brevi corsi per insegnare a prendersi cura del proprio mezzo, educare alla mobilità sostenibile e al riciclo. Con parti di bici usate si fanno riparazioni o si assemblano nuovi mezzi.

Policiciclo fa capo al progetto Città Studi Campus sostenibile (nato tra il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Milano nel 2011) e riceve sovvenzioni dall’università, tramite bandi per gruppi studenteschi e associazioni.

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