Fornelli da campeggio per il cicloturismo. Nel decidere quale fornello acquistare o “costruire” per il nostro viaggio in bicicletta, ci sono diversi fattori che dobbiamo tenere in considerazione. Durante la nostra lunga esperienza di cicloviaggio abbiamo avuto modo di provarne diversi, arrivando a portare con noi di volta in volta un fornello differente a seconda del tipo di viaggio che andiamo ad affrontare.
Scegliere di portarsi dietro il fornello quando si fa campeggio, libero o meno, ci dà la possibilità di usufruire sempre di un pasto caldo e soprattutto di farci un delizioso e rinvigorente caffè o tè ovunque.
Sicuramente aggiunge peso ed ingombro al nostro equipaggiamento, anche se ormai è facile trovare kit compatti che occupano lo spazio ed il peso di un paio di magliette. Personalmente preferiamo rinunciare ad un cambio, anziché rinunciare al rito di cucinare un pasto a fine giornata, magari ammirando un panorama mozzafiato.
Quale fornello da campeggio scegliere?
Come per tutto l’equipaggiamento da campeggio – materassino, sacco a pelo e tenda – dipende dal tipo di viaggio che andremo ad affrontare.
Qui di seguito riportiamo le tipologie più comuni con le proprie caratteristiche così da capire quale può essere quello più adatto alla propria esigenza.
Fornello ad alcool
È sicuramente il tipo più semplice, tanto che può essere anche autocostruito. Online si trovano centinaia di video che mostrano come ricavarlo da una qualsiasi lattina. Funzionano bruciando il comune alcol etilico denaturato “rosa” per le pulizie o il più costoso alcol per preparare liquori.
Sono molto leggeri e non hanno bisogno di alcun tipo di manutenzione. Di contro non sono efficienti con temperature basse, già al di sotto dei 10° Celsius l’alcool impiega molto tempo per bruciare e per far bollire 1 litro d’acqua, non è possibile regolare la fiamma ed in alcuni paesi è impossibile trovare l’alcool (come ad esempio in America Latina dove l’alcool etilico è vietato).
Per nostra esperienza lo utilizziamo soprattutto in Italia per viaggi dalla primavera all’autunno e per gite brevi in cui non vogliamo toglierci il piacere di un buon caffè.
Il migliore e più diffuso “kit” di cucina ad alcol è indubbiamente “Trangia”: in una scatola relativamente compatta c’è, oltre al fornellino, uno o due pentolini, una piccola padella, un manico, e un ottimo ed efficiente sistema antivento (fondamentale). I fornelli di questo tipo (o copie simili e più economiche) si trovano in tutti i negozi outdoor. Il sistema Trangia inoltre, con degli appositi accessori, può essere usato anche con fornellini a gas o multi-combustibile.
Fornellini a gas
Probabilmente il più diffuso tra i fornelli da campeggio. Funziona con delle bombolette di gas che si avvitano al fornello. Ne esistono di diverse dimensioni ed anche i più piccoli sono generalmente più potenti dei fornelli ad alcol, l’acqua bolle più rapidamente e la fiamma si può regolare facilmente. Le bombolette di gas sono molto più costose dell’alcool, di media attorno alle 5 €, non sono facili da reperire in quanto vendute esclusivamente da negozi specializzati e non possono essere portate in aereo, nemmeno in stiva, per questioni di sicurezza. Attenzione inoltre a comprare la bombola corretta, la maggior parte dei fornellini ultraleggeri da campeggio utilizzano le cartucce con sistema di aggancio a vite (come mostrato nella fotografia) che è il sistema di fissaggio universale. Inoltre non possono essere utilizzate con temperature sotto zero, a meno di comprare quelle contenenti un gas specifico.
Fornello multi combustibile anche detto multifuel
È il fornello più comunemente utilizzato per i grandi viaggi in bicicletta, in quanto funziona con diversi tipi di combustibile tra cui la benzina, probabilmente il prodotto più diffuso al mondo dopo la Coca Cola. È possibile trovare venditori di benzina davvero ovunque, anche nei villaggi sperduti in Himalaya o nel cuore del deserto.
Sono più pesanti ed ingombranti degli altri due ma garantiscono un pasto caldo anche a temperature sotto zero, noi abbiamo usato con successo il Primus Omnifuel anche a -40° C. A seconda della marca hanno la possibilità di regolare l’intensità della fiamma garantendo una cottura soddisfacente anche di deliziosi risotti.
Sono fornelli che richiedono una maggiore manutenzione e una maggiore attenzione nell’utilizzo. Alcune tipologie poi sono particolarmente rumorose per cui non piacevoli da utilizzare in ambienti naturali in cui si vuole godere del silenzio.
Fornellino a legna
Questa tipologia di fornello è molto poco conosciuta in Italia ma in voga soprattutto tra i bikepackers in Nord America. Questo tipo di fornello ha il grande vantaggio di usare legna un combustibile reperibile in natura e quindi molto economico. È estremamente leggero, alcuni modelli sono composti da un unico pannello ripiegabile su se stesso, quindi anche estremamente compatto. È sicuramente di grande soddisfazione ma di contro far bollire 1 litro d’acqua richiede molto tempo e attenzione dato che il fuoco va alimentato continuamente, inoltre bisogna utilizzare delle pentole adeguate resistenti alla fiamma viva.
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