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Pogačar. Il campione, il bambino e una borraccia

Pogačar. Il campione, il bambino e una borraccia

C’è un momento nella vita di tutti noi che si fissa indelebile nella nostra mente. Un momento così carico di emozione e di sentimento che in qualche modo, ci cambia per sempre.

C’è almeno un ricordo nella vita di ogni ciclista e appassionato delle due ruote che segna quello che siamo e che vogliamo diventare. Io ne ho due, quasi ridicoli se ci penso, il primo è quando mi sono accorta che stavo pedalando senza le rotelle e non mi stava tenendo nessuno (lo zio di mia mamma, 70 anni all’epoca, mi correva dietro perché non mi accorgessi che non stava più tenendo la bici), il secondo ve l’ho già raccontato ed è legato all’ebike che mi ha permesso di ricominciare a pedalare.

Per altri invece è epico. Ed è il caso di Mattia.

Chi è Mattia? Il bambino e la borraccia

Mattia è il bambino che durante il Giro d’Italia 2024, durante la tappa 20, a venti chilometri dal traguardo ha corso a fianco a Pogačar sulla salita del Monte Grappa. E cosa ha fatto Tadej? Ha preso una borraccia dallo staff e l’ha passata a Mattia.

Pogačar borraccia al giro

L’immagine ce la ricordiamo tutti. Tutti abbiamo pensato: “Cavoli, che grande che è Pogi”. Questo gesto, semplice ma intenso, è diventato subito virale, attirando l’attenzione dei media e non solo.

Quella borraccia, prodotta dall’azienda Elite, è diventata in pochissimo tempo simbolo di generosità e passione. La storia poteva finire così, e avrebbe comunque rappresentato un grande momento di sport.

Invece, Elite ha deciso di rintracciare il ragazzo e organizzare un incontro speciale con Pogačar.

Borraccia Elite

L’incontro a sorpresa e il documentario

Per scoprire come Elite ha trovato Mattia, coinvolto l’UAE Team Emirates e portato Mattia a incontrare il vincitore di quel Giro è stato realizzato un documentario breve che, lo ammetto, il magone me l’ha fatto venire.

Perché c’è lo sguardo attonito di un bambino che si illumina davanti al grande campione. Perché c’è il sorriso dell’atleta che, voglio immaginare, si ricorda di quando era bambino e rincorreva lui i campioni in salita (cosa che probabilmente non ha mai fatto, ma lasciatemi fantasticare).

L’incontro a sorpresa è stato organizzato a Firenze, prima della partenza del Tour de France 2024. Il che ha significato dover lavorare intensamente e in modo rapido, per ottenere questo risultato. Enrico Masiero, il regista, ha documentato un evento difficilmente riproducibile riuscendo a preservare la naturalezza del momento.

Davvero bello il montaggio, che riesce in soli 10 minuti a rendere la storia chiara ed emozionante. Il team di Elite dice di essersi commosso alla visione della prima versione. Io ci credo.

Pogačar, creatore di sogni

Pogačar è un campione davvero speciale, per tutti noi. Che piaccia o meno, è riuscito a riaccendere passioni anche dove si erano sopite. Ha ravvivato i sogni di chi ama la bici e dei bambini che la stanno scoprendo accanto ai loro papà.

Pogačar regala emozioni perché è imprevedibile, appassionato e generoso nei confronti di questo sport e dei suoi tifosi.

Pogačar e Mattia Tour de France 24

Io non lo so se questo sarà, nella futura vita di Mattia, il suo momento più emozionante legato a una bicicletta, quello da fissare in modo indelebile. Ma spero che la sua passione lo porti lontano, magari a scalare il Monte Grappa in Maglia Rosa.

Le foto sono di Elite

Commenti

  1. Ivan Bontempi ha detto:

    emozionante il momento del dono della borraccia al bimbo visto in diretta TV ,poi “condito” dal commento di Gregorio e del “Magro”.Gesto raro nello sport figuriamoci poi fatto da fuoriclasse dello sport!

  2. Antonio ha detto:

    Tadej Pogacar e stato un signore con quel ragazzino, un campione in bici e un campione con il pubblico. COMPLIMENTI

  3. Simone ha detto:

    Buonasera, complimenti per il bel articolo.
    Simone papà di Mattia

  4. Pierluigi ha detto:

    è semplicemente STRAORDINARIO,un Campione come pochi, fa avvicinare la gente al ciclismo.
    UNCO

  5. ELIO GRASSI ha detto:

    BISOGNA ESSERE UMILI IN OGNI CAMPO SIA SPORTIVO E NON PERCHÉ SIAMO DI PASSAGGIO IN QUESTO BELLO È BRUTTO MONDO

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