Viaggiare

In bici per i bambini, dal Vesuvio al Lussemburgo

Dopo un anno di decisioni e preparativi, la mattina del 23 giugno 2022 sono partito da Torre del Greco, città vesuviana in cui abito, per raggiungere in due settimane di cicloviaggio, Esch-sur-Alzette in Lussemburgo.

Ride for Children in bici per i bambini

Il nome assegnato al viaggio è stato Ride for Children, sia per un motivo personale visto che sono partito da bambini (i miei figli) e ho raggiunto una bambina (mia nipote), sia per un motivo benefico, perché l’obiettivo è stato quello di raccogliere fondi per la onlus Famiglia d’Africa, che sostiene bambini bisognosi in Uganda.

Nel primo giorno di viaggio mi son diretto verso gli Appennini e son giunto a Castel di Sangro, dopo aver pedalato nei primi 100 km lungo strade che già conoscevo nelle province di Napoli e Caserta. A parte qualche sentiero tra i campi coltivati che portano alle porte di Caserta, per il resto fino ai confini della Campania sono tutte strade molto trafficate.

Una volta in Molise iniziano salite e panorami, con bellissimi scorci su borghi per me quasi sconosciuti. Raggiunti i 1000 metri slm, ho fatto il mio accesso in Abruzzo, terminando la tappa in un campeggio sulle sponde del fiume Sangro.

In bici per i bambini dal Vesuvio al Lussemburgo

Ma la tematica borghi è andata avanti anche il giorno dopo, quando chiusi bagagli e tenda, sono partito alla volta dell’Adriatico seguendo il corso del fiume Sangro. Ho scoperto infatti bellissimi borghi come Pietraferrazzana e Bomba, sull’omonimo lago.

Dopo una lunga discesa sotto un sole pazzesco, sono arrivato sulla costa e ho pedalato lungo una bellissima realtà di cui tanti mi avevano già parlato bene, ma non mi aspettavo fosse bella a tal punto. Parlo della Costa dei Trabocchi, piacevolissima in bici grazie alla larga ciclabile. Molto carina Ortona, nella quale la ciclabile si interrompe per poi riprendere nella città di Francavilla e quindi in quella di Pescara, prima grande città che ho incontrato in questo viaggio.
Fine della seconda tappa poco dopo, in un agricamping di Pineto, dove ho assaggiato tantissime pietanze locali ricaricando le energie spese.

in bici per i bambini Conero

Nel terzo giorno ho continuato lungo l’Adriatico, sfruttando quanto più possibile la ciclabile, che pur non essendo sempre continua, resta in ogni caso qualcosa di apprezzabile e quasi sempre presente.
Giulianova e Alba Adriatica, affollatissime e organizzatissime, sono le ultime città principali della costa abruzzese, dopo la quale mi son ritrovato nelle Marche. Ma a parte il confine geografico, la tematica resta uguale perché anche qui la ciclabile perdura fino a Cupra Marittima, poi sospende il suo corso obbligando alla statale e riprende a Porto San Giorgio conducendo fino a Porto Recanati, alle porte del Conero. Ed è proprio lì che ho concluso la tappa, nel comune di Sirolo, in un camping posto proprio dove inizia la salita. Gentile la proprietaria ad offrirmi il pernottamento dopo avermi chiesto dove andavo con una bici così carica.

Il giorno dopo ho affrontato la salita fino a raggiungere la zona panoramica su Portonovo per poi discendere verso la città di Ancona, la quale nelle prime ore di una domenica estiva ho trovato quasi deserta.

Dopo Ancona c’è una piccola parentesi di zona industriale e poi ricomincia la ciclabile, fino all’affollatissimo lungomare di Senigallia, per poi continuare fino a Pesaro, dove mi è toccato pedalare qualche km in salita prima di scollinare e giungere in riviera romagnola.
Mi son fermato da quelle parti e senza necessità di tenda, perché sono stato ospitato gentilmente da Domenico Sprovieri, altro cicloviaggiatore conosciuto su YouTube.

Il giorno dopo, non dovendo smontare e preparare nulla, sono partito all’alba per raggiungere Reggio Emilia, dove abitano zii e cugini. Ho percorso oltre 200 km in una giornata tremendamente calda e la via Emilia non è stata di supporto in quel contesto atroce, ma ho attraversato tantissime città interessanti tra cui la sempre bella Bologna, ma anche Cesena, Imola, Faenza, Forlì.

I due pernottamenti consecutivi in un comodo letto mi hanno rinvigorito e il giorno seguente sono partito alla volta di Pavia, continuando lungo la via Emilia fino a Piacenza. Una sosta breve a Parma dove alcune gentilissime persone mi hanno offerto la colazione.

Da Piacenza a Pavia le strade non sono state migliori della via Emilia, traffico e tanti camion, ma di tanto in tanto c’era la Francigena e qualche ciclabile che senz’altro hanno aiutato.
Dopo aver attraversato il confine lombardo su un Po secco come non mai, son giunto a Pavia, città che mi è piaciuta tanto e che ho visitato a piedi nel break serale, grazie ad un amico di mio padre. Pavia è stato il luogo dopo il quale non ho più sofferto quell’incessante caldo, compagno affettuoso della prima settimana di viaggio.

Col nuovo giorno la direzione si è rivolta verso le Alpi, prima con un fine tappa intermedio sul lago di Viverone dopo aver attraversato l’area naturale del Ticino e Vercelli e poi il giorno seguente giungendo fino alle porte di Aosta. Inutile descrivere quanto sia bello pedalare lungo la Dora Baltea, tra paesaggi, castelli e antiche strade per la Gallia.

Dopo una notte in camping molto movimentata a causa del forte maltempo, ho pedalato lungo la strada che porta al passo del Gran San Bernardo. Una salita costante, dura, ma di una bellezza paesaggistica disarmante che ha reso tutto meno faticoso.
In circa quattro ore tra salita, soste e tante foto, ho raggiunto il passo. La temperatura era abbastanza bassa a causa del maltempo dei giorni precedenti, ma il sole pian piano ha reso l’aria sempre più mite.
La discesa in terra Svizzera è stata lunga ma molto veloce e dopo un paio d’ore sono arrivato a Martigny. Da lì una piacevole e rilassante ciclabile lungo il fiume Rodano, mi ha condotto fino a Villeneuve sul lago Lemano, dove ho trascorso la prima notte fuori dal confine italiano.

La seconda tappa in terra elvetica mi ha portato da Villeneuve a Berna, dove sono stato ospitato da un mio amico vesuviano, che vive lì. Una tappa lunga e intensa che mi ha mostrato quanto sia perfetta la Svizzera per chi vuole visitarla in bicicletta. Ho percorso prima le sponde del lago Lemano fino a Losanna, da lì verso nord sono arrivato a Yverson les Bains sul lago di Neuchatel e infine a Murten, città molto caratteristica sull’omonimo lago. Infine gli ultimi 40 km che mi hanno permesso di raggiungere la capitale, della quale conservo un piacevole ricordo.

In vista del passaggio in Francia, si sono susseguite due tappe brevi. La prima da Berna ad un paese poco prima di Basilea, dove vivono i miei zii e la seconda da lì a Colmar, attraversando il confine proprio a Basilea.
Il pernottamento al camping sul fiume Ill mi ha permesso una piacevole passeggiata a piedi nel centro di Colmar, che conoscevo ma in veste natalizia.
Il mattino dopo ho pedalato lungo l’Eurovelo 5 che per un bel po’ attraversa bellissimi vigneti dell’Alsazia. Giunto a Selestat ho lasciato la direzione nord e ho intrapreso quella verso nord ovest, puntando alla catena montuosa dei Vosgi.

Salendo lentamente ma con pedalata costante, ho raggiunto i colli de Stage e du Hantz, per poi discendere velocemente e far ingresso a Luneville, città che non conoscevo ma molto carina.
A quel punto solo 30 km mi separavano da Nancy, termine della penultima tappa.
Il finale di giornata non è stato piacevolissimo perché solo alla fine mi sono accorto che il camping era posto in collina dopo un’assurda salita, ma in qualche modo è finita anche quella.
L’ultimo giorno di pedalata è stato il top del relax perché non c’è altra parola per descrivere una pedalata lungo la Ciclovia del fiume Mosella.

Mi son goduto questi ultimi 130 km lungo lo scorrere del fiume, giungendo a fine mattinata nella città di Metz. Da lì ho continuato lungo la Mosella fino a Thionville, per poi lasciare il fiume e continuare verso nord fino a Dudelange, dove ho varcato il confine tra Francia e Lussemburgo.
Esch-sur-Alzette era ormai a pochi km e l’ho raggiunta nel tardo pomeriggio, accolto dalla mia famiglia, da un inviato dell’ambasciata italiana e da una testata giornalistica italiana.

In bici per i bambini arrivo in Lussemburgo

Un bellissimo sogno realizzato, quello di un viaggio in bici in solitaria, che mi ha mostrato quanti limiti si possono superare facendo forza solo su se stessi. Ma soprattutto, quanti bellissimi posti che probabilmente non avrei mai visto se avessi viaggiato con un mezzo diverso.

[Salvatore Esposito – Torenet82]

Tutte le tappe dell’itinerario Ride for Children

Giorno 1: Torre del Greco – Castel di Sangro (142km – 1.472m D+)
Giorno 2: Castel di Sangro – Pineto (153km – 727m D+)
Giorno 3: Pineto – Sirolo (122km – 206m D+)
Giorno 4: Sirolo – Rimini (127km – 563m D+)
Giorno 5: Rimini – Reggio Emilia (211km – 462m D+)
Giorno 6: Reggio Emilia – Pavia (145km – 279m D+)
Giorno 7: Pavia – Lago di Viverone (109km – 323m D+)
Giorno 8: Lago di Viverone – Aosta (85km – 663m D+)
Giorno 9: Aosta – Villeneuve (132km – 2.088m D+)
Giorno 10: Villeneuve – Berna (160km – 1110m D+)
Giorno 11: Berna – Basilea (98km – 650m D+)
Giorno 12: Basilea – Colmar (113km – 166m D+)
Giorno 13: Colmar – Nancy (173km – 1.307m D+ )
Giorno 14: Nancy – Esch sur Alzette (138km – 640m D+)
Totale circa 1.900km e 10.560m D+

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