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Italia, Francia, Spagna: sulle rotte del Mediterraneo in bici

Italia, Francia, Spagna: sulle rotte del Mediterraneo in bici

Sulle rotte del Mediterraneo in bici. Da Finale Ligure fino a Valencia unendo, attraverso la bicicletta, gli opposti: il mare e la montagna, la pianura e le salite, le città e la campagna, il caos e la solitudine. Poter alternare tratti sulla costa ad altri nell’entroterra in un continuo e costante mutamento dello spazio che ti circonda è quello che più ricorderò di questa avventura.

I mesi invernali hanno sempre rappresentato, per me, la commistione tra quel pizzico di malinconia provocata dal guardarsi indietro e la curiosità generata da ciò che potrebbe riservarci il futuro. Da una parte, il ricordo delle pedalate estive e dall’altra il desiderio di poter viaggiare con la mente attraverso nuove possibili rotte.

Finale Ligure _ FOTO Tommaso Di Bert
Mediterraneo in bici | Finale Ligure, FOTO Tommaso Di Bert

Ogni mia avventura in bici è nata a grandi linee in questo modo in inverno, impegnato in eterne sessioni sui rulli cercando di ingannare la noia fantasticando su dove mi avrebbe spinto ancora la mia passione per la bicicletta. Ho iniziato a pensare di pedalare lungo le rotte del Mediterraneo e in un attimo è arrivato il momento di partire.

Da Finale Ligure fino a Nizza ho pedalato mantenendo il mare come mio fedele compagno di viaggio. La riviera Ligure così come la Costa Azzurra è un continuo susseguirsi di istanti in cui il mare sembra scomparire e riapparire all’improvviso.

Il tratto della Francia Mediterranea

Superata Nizza e la sua incantevole Promenade des Anglais ho abbandonato il mare, seppur soltanto per qualche centinaia di chilometri, immergendomi nell’entroterra francese in direzione del Parc Naturel Régional du Verdon e della sua incantevole natura. Pedalare attraverso quello che è considerato il più importante canyon d’Europa fino alle acque color smeraldo del lago di Sainte-Croix è qualcosa di assolutamente unico, un’esperienza che un viaggiatore dovrebbe assolutamente vivere almeno una volta nella vita.

Dalle pareti rocciose a picco sul Verdon in un attimo è possibile ritrovarsi ad attraversare piccoli borghi dall’autentico sapore provenzale collegati tra loro da distese infinite di lavanda. È tra la metà di giugno e la fine di agosto che tutta quest’area si tinge di viola grazie alla fioritura del suo fiore simbolo, ma anche in primavera si può accarezzare parte di questa magia.

Gole del Verdon FOTO Tommaso Di Bert
Gole del Verdon FOTO Tommaso Di Bert

Attraverso il Parc Naturel Regional du Luberon ho rifiatato in quello che viene considerato uno dei borghi più affascinanti della Francia, Isle-sur-la-Sorgue. Soprannominata la Venezia della Provenza, è un incantevole villaggio percorso da decine di canali in cui, con un pizzico di fortuna, potreste imbattervi in uno dei suoi mercatini dell’antiquariato che trasformano la piccola cittadina in una vera e propria galleria a cielo aperto dove gli amanti dell’arte, i turisti e gli antiquari di tutto il mondo accorrono alla ricerca di pezzi unici.

Ritrovo il mare nel dipartimento dell’Hérault con la sua capitale Montpellier e l’affascinante tratto di pista ciclabile che accarezzata da una spiaggia finissima collega Marseillan Plage a Sète. Faccio ritorno alla tranquillità dell’entroterra per visitare il borgo di Saint-Guilhem-le-Désert con le sue caratteristiche gole naturali e la famosa Abbazia di Gellone. L’ultima tappa francese del mio viaggio è l’affascinante cittadina medievale Carcassonne con i bastioni, le cinta murarie e le sue torri perfettamente conservate.

Si entra in Spagna: dai Pirenei al mare

Lascio l’Occitania con un pizzico di tristezza e la promessa che tornerò sicuramente a pedalare in questo incredibile territorio; uno spazio culturale e linguistico capace di conquistarti grazie alla tranquillità, alla pace e all’armonia che si respira chilometro dopo chilometro.

Montserrat crediti Mattia Barlocco
Montserrat crediti Mattia Barlocco

Prima di entrare in Spagna mi concedo un piccolo ma significativo assaggio dei Pirenei. La salita che da Ax-les-Thermes porta ai 2.080 metri di Pas de la Casa nel piccolo stato di Andorra è una di quelle ascese che sembrano non finire mai ma una volta raggiunta la cima le montagne ancora in parte innevate spazzano via fatica e sudore.

Da qui l’idea è quella di ritornare al mare ed è proprio pedalando verso la costa che mi imbatto in un’altra autentica meraviglia naturale: la montagna del Montserrat. La catena montuosa più alta della Catalunya, è un insieme di forme sinuose dall’insolita rarità e bellezza frutto di un processo geologico durato milioni di anni. L’area ospita anche il famoso Monastero benedettino che merita senza dubbio di essere visitato.

Da Tarragona a Valencia si può pedalare velocemente lungo la costa in un susseguirsi di spiagge e cittadine turistiche. Oppure si possono considerare alcune piccole ma interessanti deviazioni nell’entroterra come la Reserva Natural Llaberia o il Parc Natural Tinença de Benifassà.

Valencia _ FOTO Tommaso Di Bert
Mediterraneo in bici | Valencia – FOTO Tommaso Di Bert

Il viaggio potrebbe continuare verso sud fino a Gibilterra passando per Alicante, Murcia, Almeria e Malaga. Purtroppo il tempo a mia disposizione è terminato e non mi resta l’ultima tappa della mia avventura: Valencia. Con il suo caratteristico quartiere del Carmen con i palazzi storici, l’immancabile visita al Mercato Centrale, l’incantevole Lonja de la Seda, la Plaza de Toros e la moderna Città delle Arti e della Scienza, Valencia è una mèta indimenticabile per tutti.

Mediterraneo in bici: qualche dato tecnico

Mappa Viaggio Liguria - Valencia

PARTENZA: Italia / Liguria / Finale Ligure
ARRIVO: Spagna / Valencia
LUNGHEZZA TOTALE: 1.600 km
DISLIVELLO POSITIVO TOTALE: 18.000 m

Consigli utili per fare questo viaggio in bici

IL PERIODO IDEALE: Maggio – Settembre/Ottobre/Novembre
QUALE BICI/ASSETTO UTILIZZARE: si tratta ovviamente di una scelta soggettiva. La traccia è a mio parere ideale per un assetto bikepacking “leggero” su bici da corsa o gravel.
QUANTI GIORNI SERVONO: dipende unicamente da ciò che ricerchiamo attraverso la nostra avventura e dal tempo di cui disponiamo ma indicativamente. Si possono considerare 5/6 giorni per atleti ben allenati che privilegiano la velocità e le grandi distanze. Invece, fino alle 2/3 settimane per chi ama pedalare con più calma e tranquillità.

Cose assolutamente da non perdere lungo il tragitto

  • Il Parc Naturel Régional du Verdon con le sue incredibili gole
  • Il Parc Naturel Régional du Luberon con i suoi incantevoli villaggi provenzali
  • Le Gole dell’Hérault con Saint-Guilhem-le-Désert e l’Abbazia di Gellone
  • Carcassonne per un tuffo nel medioevo
  • La salita di Pas de la Casa
  • La montagna del Montserrat con il suo Monastero benedettino

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Commenti

  1. Avatar Alberto ha detto:

    Ciao, itinerario molto interessante. non è disponibile una traccia gpx?

    1. Barbara Orlandi Barbara Orlandi ha detto:

      Gentile Alberto, abbiamo ricevuto il link su komoot che ti inoltriamo: Finale Valencia

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