Pedalando in Valsugana, ospiti di Energy Hotel

00 Lago di Caldonazzo small

Nel distretto della Valsugana, a 20 minuti da Trento e un’ora da Bassano del Grappa, le possibilità per gli appassionati di bici di qualsiasi genere e preparazione fisica sono pressoché infinite. La valle offre montagne straordinarie, come il gruppo dolomitico della catena del Lagorai lunga ben 70km, laghi in cui tuffarsi, boschi e borghi tutti da scoprire. Lungo il fiume Brenta che nasce proprio qui c’è da pochi anni una nuova magnifica pista ciclabile lunga 80km che porta fino a Bassano del Grappa (da cui nel periodo estivo sono intensificati i treni locali per il ritorno fino a Pergine Valsugana). Il lago di Caldonazzo è quindi un posto perfetto per fare campo base per diverse escursioni sia per famiglie che per allenati ciclisti e biker che possono abbinare natura e cultura, passando dai boschi alle installazioni artistiche di Artesella, dai vigneti ai castelli, fino ai sentieri attraverso i forti austro-ungarici della Grande Guerra.
Calceranica Energy Hotel 541

Noi testiamo due percorsi per mountain bike, belli, vari e divertenti e diamo infine qualche suggerimento ai lettori che abbiano altri gusti ciclistici o delle gambe più o meno allenate delle nostre. Qui ci sono strade proprio per tutti!

Mappa


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Dati tecnici primo tour:

itinerario: Calceranica al Lago – Caldonazzo – Campregheri – Centa – Carbonare – Lavarone – Caldonazzo – Calceranica al Lago
distanza: km 39 (c.ca 28km off road)
dislivello:890m
altitudine min 450, max 1290m

tempo impiegato: 4h

Partiamo dall’Energy Hotel di Calceranica al Lago, che è gestito da Gianluigi dopo che ha recentemente ristrutturato totalmente la vecchia struttura alberghiera familiare. Mi ero già fermato a bere un caffè tempo fa nel suo bar, perché da architetto ero stato subito incuriosito da questo intervento: un bel connubio tra tradizione e contemporaneità. L’hotel lo troviamo facilmente, sia per la posizione che per il look vivace che salta subito all’occhio. Si trova a due passi dal lago di Caldonazzo, dal quale passiamo solo rapidamente: ci torneremo con calma a fare il bagno dopo il giro in bici, perchè Gianluigi ha chiamato per noi Ferruccio, che è già pronto e ci aspetta per guidarci in un tour in mtb.

Energy Bar Calceranica 541

 

Energy Hotel – Offerta Bike

 

Ferruccio è un ragazzo con un gran sorriso sotto i baffi grigi e conosce tutti i sentieri e le stradine della zona. Ha 64 anni e due gambe che fanno invidia a noi giovani di 40! E’ un sano malato di bici, uno che fa “più fatica a restare a casa che a salire in sella”, ma non un maniaco. Si diverte a scorazzare per la sua valle in bici e ama il suo territorio. Ci propone un giro impegnativo, ma non durissimo, sui 40km con 1000mt di dislivello, quasi tutto nei boschi, con qualche tratto particolarmente tecnico in discesa e grandi panorami; accettiamo immediatamente la proposta e lo seguiamo. Si parte!

Usciti dall’Energy Hotel, prendiamo la SP1 in direzione Levico/Padova ed imbocchiamo la strada di campagna sulla sinistra che attraverso un meleto e poi via al Lago ci conduce al paese di Caldonazzo. Giunti sulla SP133 in pieno centro, svoltiamo a sinistra in direzione Centa N. Nicolò, lasciandoci la chiesa sulla destra: 50m dopo, sulla destra, inizia il nostro percorso sterrato, ben segnalato con i segnali bianchi e rossi che seguiamo in direzione Campreghèri. La strada nel bosco ha una pendenza del 7-8% e sale costantemente; è tutta all’ombra e ci ripara dal caldo sole di luglio.
Alla Torre dei Sicconi, costruita nel 1205, del Castello di Caldonazzo rimangono delle suggestive rovine, ma accanto al complesso storico è sorta una struttura agrituristica ben integrata nell’ambiente.

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In 5km dal fondovalle raggiungiamo la frazione Campreghèri, e tenendoci sulla sinistra seguiamo le incazioni per Centa San Nicolò, che raggiungiamo dopo altri 2km. Saliamo alla chiesa, dietro la quale prosegue una strada asfaltata per qualche centinaio di metri da dove inizia una strada militare sterrata. I panorami ora iniziano ad essere suggestivi, e nelle varie frazioni troviamo sempre una fontana dove rifornirci d’acqua. Dopo gli abitati di Sadleri e Menegoi e un breve tratto particolarmente ripido sbuchiamo sulla strada statale 349 della Fricca. Pedaliamo su un falsopiano fino alla galleria, prima della quale, sulla sinistra, c’è la vecchia strada. Questa parte del nostro percorso è particolarmente suggestiva, tra gallerie, il resto di qualche frana e dirupi: c’è quindi da prestare un po’ di attenzione. Ormai questa vecchia strada è utilizzata solo da escursionisti e bikers, dal servizio forestale e… da uno stambecco che ci passa vicino, dileguandosi rapidamente tra le fronde degli alberi.

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Ora siamo in montagna: la brezza fresca dei mille metri ha preso il posto del vento caldo del fondo valle. Siamo circondati dal verde ormai da due ore, è bellissimo. Facciamo una pausa seduti ad un bar nell’abitato di Carbonare, decidendo assieme come proseguire. Avendo più tempo, si potrebbe allungare il tour (di 8km e 200m di dislivello) passando per Nosellari e il lago di Lavarone, ma preferiamo seguire i consigli di Ferruccio, col quale ormai siamo diventati amici.

Calceranica (39) 541Proseguiamo pertanto sulla SS349 in direzione Lavarone, pedalando per qualche chilometro su asfalto; superata la frazione Virti, la strada ricomincia a salire e dopo un’ampia curva destrorsa che argina un grande prato, spiana. Sulla sinistra si vede una strada bianca: è quella che ci riporterà nel bosco, prima salendo dolcemente ancora per dieci minuti e poi giù, in picchiata a Caldonazzo. Ci sono degli artisti che stanno installando o creando in loco alcune opere realizzate con elementi naturali. Si tratta forse di un progetto in continuità con quello di Artesella. Abbiamo finito la salita ed è giunto il momento di divertirsi in discesa! Si sono nel frattempo uniti a noi due bikers olandesi incontrati lungo l’asfalto, che come noi rimangono a bocca aperta una volta giunti al punto panoramico.

Da qui inizia il ritorno verso il nostro campo base, attraverso una lunga discesa fatta di tratti più ampi e veloci ed altri molto tecnici e ripidi su single track impegnativi; nei punti più impervi, con strapiombi molto vicini al sentiero già stretto, sono state realizzate delle scale e dei ponti in legno, molto divertenti da percorrere. Forse per chi soffre di vertigini non è il posto ideale. Ci fermiamo spesso a fotografarci in questo panorama meraviglioso, e come noi anche i ragazzi olandesi ringraziano chi ci ha portato in questo posto da favola.

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Arriviamo a Calceranica stanchi ma estremamente soddisfatti del giro e ci godiamo al bar dell’hotel una meritatissima birra tutti assieme all’ombra della pergola, attorniati dalle erbe aromatiche. Oltre che di birra, il titolare dell’Energy Hotel è un esperto di vini: è sommelier ed appassionato di vini locali e per cena ce ne consiglia uno ottimo, in perfetta sintonia con la filosofia a chilometri zero del suo hotel: un vino di una cantina locale di vignaioli indipendenti.

Qui troviamo una serie di servizi molto utili legati alla bicicletta: un garage con attrezzi per piccole riparazioni, il deposito e il lavaggio gratuito, una lavanderia a disposizione e una convenzione con un rivenditore e riparatore di bici locale, che offre pure la possibilità di lift bike transfert, ossia di trasporto bici e ospiti. All’occorrenza, si possono noleggiare anche delle bici.

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Particolarmente interessante è la Trentino guest card (che è inclusa nel prezzo del soggiorno) con cui si può entrare in più di 70 servizi tra musei, castelli, parchi naturali e attrattive, oltre a poter viaggiare liberamente in Trentino con i trasporti pubblici provinciali e partecipare a degustazione prodotti tipici negli store dei migliori produttori, oltre a usufruire del 10% di sconto sugli acquisti. Per chi torna a casa dall’autostrada del Brennero, ad esempio, consigliamo di approfittare di questa card visitando almeno uno di questi musei di importanza internazionale: il MART di Rovereto (museo di arte moderna e contemporanea) o il MUSE di Trento, il museo della scienza progettato da Renzo Piano.

Dati tecnici secondo Tour

itinerario: Calceranica al Lago – Tenna – Levico – Caldonazzo – Calceranica al Lago
distanza: km 30 (c.ca 12km off road)
dislivello: 410m
altitudine: min 450, max 680m
tempo impiegato: 2h30′

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Il secondo giorno per noi inizia con una ricca colazione, in cui spiccano delle marmellate fatte in casa con i frutti locali (mele, piccoli frutti, ribes), il miele e la treccia mòchena, un dolce tipico della vicina Val dei Mòcheni: assaggiamo di tutto ma di questa ne mangiamo due fette, tanto poi in bici si brucia tutto quanto!

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Partiamo con l’idea di fare un tour facile, ma il meteo incerto ci fa cambiare idea: ne facciamo uno corto e divertente, per poi recarci in macchina in Val di Sella nel pomeriggio. Nella hall dell’albergo ci sono tante cartine piene di percorsi e Gianluigi ce ne indica uno interessante. Da Calceranica al Lago prendiamo la stessa strada di campagna con cui abbiamo iniziato il giro di ieri, solamente che seguiamo le indicazioni Brenta – Tenna. Un sottopasso pedonale ci permette di oltrepassare la superstrada della Valsugana e di ritrovarci nell’abitato di Brenta, da cui parte un percorso ben indicato verso Tenna – Campolongo. La strada sale e diventa sterrata: sembra una banale strada di campagna, ma si tratta della Via romana Claudia Augusta che ha 2000 anni e ci regala un bellissimo panorama sul lago di Caldonazzo. In pochi chilometri ci ritroviamo in un luogo incantato, un bosco nel quale era naturale dedicare un percorso adatto ai bambini. Si può raggiungere in macchina dalla strada che da Ischia sale a Tenna. Nel bosco è stato creato un percorso ad anello intitolato “il segreto degli gnomi”: è tutto pianeggiante e sono state collocate delle bacheche didattiche, semplici ed efficaci. Ci ritroviamo a Tenna, il paese sulla collina che divide il lago di Caldonazzo da quello di Levico in una posizione che definire privilegiata è un po’ riduttivo.

Calceranica (219)E 541Da trentino sono sempre stato autocritico sui modi non proprio cortesi di alcuni miei conterranei in fatto di ospitalità, ma in questo paese viviamo un’esperienza che con grande piacere mi prova che non siamo tutti degli orsi. Chiediamo ad una signora dove possiamo trovare una fontana, e questa ci spalanca la porta del suo giardino: “venite, ve la do io l’acqua, e anche una bruschetta”. Lei e suo marito, con un gruppo di amici stanno organizzando una grigliata e ci invitano a pranzo con loro. Noi non ne approfittiamo e decliniamo l’invito, ma un brindisi e una bruschetta non possiamo rifiutarli e ci godiamo questo momento assieme a questa gente generosa con cui ci fermiamo oltre mezzora. Magie della bici!

Sulla collina di Tenna sorge un sistema militare austro-ungarico costruito alla fine dell’800 per bloccare il passaggio dell’esercito italiano verso Trento (va ricordato che il Trentino fino alla Grande Guerra era sotto il dominio austriaco e che la popolazione italiana locale combatteva a fianco dei Kaiserjäger, i soldati dell’imperatore Francesco Giuseppe, contro l’esercito italiano). In questa zona, di fortificazioni come questa ce ne sono molte, specie nel limitrofo distretto degli altipiani cimbri.

Scendiamo verso Levico dalla SP 16 e usciti dal paese, una volta superato il concessionario di automobili, sulla sinistra proprio al cartello in uscita di Tenna c’è un parcheggio, dal quale inizia un percorso sterrato nel fitto bosco. Si intravede il lago; si scende e si sale di nuovo, si percorre un piccolo ponte pedonale su un ruscello e si sbuca su una grande strada bianca sulla quale svoltiamo a destra, la quale continua diventando poi asfaltata fino a Levico Terme. Levico è un centro con tradizione turistica secolare, merita una visita il suo centro con i negozi aperti anche la domenica.
Il nostro tour in bici finisce con un assaggio di pista ciclabile del Brenta, rientrando a Calceranica al Lago.
In mezzora di automobile raggiungiamo la Val di Sella: si tratta di una valle, di una rara bellezza in quanto intatta (non vi è turismo di massa, nemmeno un albergo), ed è diventata un polo importante per la sperimentazione artistica. La rassegna biennale Artesella iniziata nel 1986 è divenuta poi una mostra permanente a cielo aperto e la passeggiata attraverso alberi e installazioni artistiche è a dir poco affascinante.
La sera Gianluigi ci delizia con un’altra ottima cena; lasciamo la Valsugana rigenerati ed arricchiti.

ciclabile del Brenta (2)E 541

Per chi non volesse affrontare salite, sia che voglia pedalare per un’oretta in relax con la famiglia, anche con bimbi al seguito o nel carrellino, piuttosto che per cicloturisti con voglia di pedalare anche per 3-4 ore, consigliamo di percorrere la ciclabile della Valsugana, che coincide con il ramo orientale della via Claudia Augusta, l’antica strada romana. Noi l’abbiamo già percorsa in altre occasioni sempre con grande divertimento; è sempre distante dalle strade trafficate e servita da diversi Bicigrill. L’Energy hotel si trova lungo questo percorso ciclabile che segue il Brenta; partendo da qui, ad esempio, alla volta di Borgo Valsugana, si compiono 40km andata e ritorno con 150m di dislivello, pressochè impercettibile. Consigliamo una deviazione al centro di Levico Terme e, una volta rientrati a Calceranica al Lago, di proseguire per qualche chilometro in direzione Pergine, per assaporare la parte di percorso realizzata a pochi metri dal lago, davvero pittoresca.

Ai ciclisti da strada più allenati, ricordiamo che da qui si possono iniziare salite leggendarie, lunghe e dure che hanno fatto la storia del Giro d’Italia, come quella che conduce ai 2047m di Passo Manghen, o raggiungere l’altopiano di Folgaria Lavarone e Luserna attraverso la SP133 di Monterovere (nota come strada del Menador o Kaiserjägerstrasse). Ai biker più assetati di fatica, infine, consigliamo di proseguire il nostro percorso del primo giorno fino al Piz Levico o CimaVezzena (1900m).

 

Energy Hotel – Offerta Bike

 

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