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Tenerife in bicicletta: l’anello dei monti di Anaga

Tenerife in bicicletta: l’anello dei monti di Anaga

L’anello dei monti di Anaga è un grande classico per i ciclisti che si avventurano nella parte orientale dell’isola di Tenerife e costituisce una base di partenza per realizzare tour ad anello un po’ più lunghi, complessi e impegnativi per andare a scoprire luoghi reconditi e meno noti dell’isola.

Punto di partenza è la capitale, Santa Cruz, dove raccomandiamo di trascorrere almeno un giorno fuori sella per apprezzare le sfaccettature di questo gioiello coloniale, soprattutto nei mesi di febbraio e marzo: il carnevale di Santa Cruz di Tenerife è secondo per fascino e importanza solamente a quello di Rio de Janeiro.

La piazza centrale di San Cristobal de la Laguna

Dopo un giro dell’immancabile Plaza d’España, si prende la strada verso ovest in direzione di San Cristobal de la Laguna attraversando una delle parti più edificate dell’isola. La salita è gentile e senza strappi: occorrono 10 km per arrivare ai 500 metri sul livello del mare dell’antica capitale di Tenerife. 

il centro di San Cristobal de la Laguna

Fondata nel 1498 in prossimità di quella che fu effettivamente una laguna poi prosciugata dalle richieste idriche della popolazione locale in costante crescita. A guardarla bene Laguna sembra essere una sorta di prototipo delle città fondate in seguito in America meridionale, quindi a pianta ortogonale, con numerosi edifici in stile coloniale. Da non perdere qui è la torre dell’orologio da cui si può godere di una vista su tutta la città e su tutto il territorio circostante, la cattedrale barocca dalle insolite proporzioni e i mille caffè che popolano la vita del centro storico al di fuori degli orari della siesta.

Ciclisti sulle strade del parco naturale di Anaga

Lasciato San Cristobal de la Laguna si entra finalmente nella parte interessante, quella in cui la natura prende il sopravvento sulla presenza umana e si fa sentire maggiormente il clima sub tropicale: il Parco Naturale di Anaga. Le pendenze qui raramente arrivano a doppia cifra e questo permette di guardarsi attorno senza l’affanno della salita, godendosi il naturale evolversi della vegetazione locale. I monti di Anaga sono la parte geologicamente più antica dell’isola in cui si possono ammirare le parti interne di quello che fu un vulcano. La qualità del suolo ha dato vita a una foresta pluviale talmente rigogliosa che è stata inserita nell’elenco UNESCO a causa dell’altissimo livello di biodiversità.

Ciclista guarda verso valle dalle montagne di Anaga

Salendo si succedono tra loro una serie di paradores dove ci si può fermare a riprendere fiato e fare il pieno di applausi di chi si ferma qui in automobile. Chi è in bicicletta, però, non ha bisogno di piazzole attrezzate per godere del paesaggio: basta voltare il capo a destra e a sinistra e perdersi osservando il profilo frastagliato della montagna o le morbide forme delle valli sottostanti.

Le strade tortuose nel parco di Anaga a Tenerife

Attraversare il Parco dei monti di Anaga significa attraversare la parte più tradizionale dell’isola, in cui la vita scorre ancora come un tempo, con un’agricoltura di sussistenza e tradizioni che non accennano a lasciare il passo. La vegetazione qui cambia a ogni curva, la foresta pluviale è rigogliosa e a coprire il cielo ci pensano le fronde di giganteschi alberi di alloro e di alberi del drago, mentre, nel sottobosco piante succulente di qualunque forma e tipo coprono il terreno lavico.

Ciclisti percorrono la strada di Anaga

Dal Mirador del Ingles, situato a 1.000 metri di altitudine, parte una discesa che rischia seriamente di essere la più bella della vostra vita. La discesa che porta fino al paese di San Andrés è un’infinita serie di curve e controcurve anche molto tecniche che offrono scorci aerei sulla parte interna e sulla costa, ma soprattutto sulla serpentina di strade che porterà fino al livello del mare.

Cicista in discesa

Proprio quando si inizia a sperare che questa discesa non finisca mai, si arriva al villaggio di San Andrés che ci offre due alternative:

  1. fermarsi alla Playa de las Teresitas per riposarsi sulle sabbie gialle;
  2. fermarsi in uno dei ristorantini tradizionali di San Andrés per godersi la cucina locale a base di pesce freschissimo e papas arrugadas;

Farsi sedurre dalla buona tavola, qui non è un grosso problema: le salite sono finite e mancano una decina di km per rientrare a Santa Cruz su una strada completamente pianeggiante.  La capitale dell’isola dà il benvenuto dall’ingresso nord della Avenida de Anaga.

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