Il manifesto di #salvaiciclisti

Copioincollo da Simone Fu Dini una spiegazione, credo utile, di cos’è #Salvaiciclisti.

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Salvaiciclisti è un’idea di mobilità che diventa libera azione. Chi vuole e può si organizzi e faccia. Salvaiciclisti non è un’etichetta, ma un megafono. Chi vuole e può lo usi. Salvaiciclisti non ha struttura perché le strutture sono lente, farraginose, vulnerabili, prevedibili. Chi vuole e può crei una struttura, ma non pretenda che gli altri si adeguino. Salvaiciclisti è di tutti. Tutti ne siamo attivisti e portavoce. Chi vuole, può e ha capacità, si guadagni lo spazio per diffondere il verbo e ottenere risultati a favore della causa comune. Salvaiciclisti non è una democrazia. Non può esserlo. Una democrazia ha bisogno di strutture, ruoli e procedure che Salvaiciclisti non ha e non può permettersi di avere, se vuole continuare a essere viva, attiva e innovativa. Salvaiciclisti italia è un ossimoro. Già dal 29 Aprile, all’indomani dei Fori Imperiali, chi ha avuto l’onore di lanciare la campagna ha chiamato in causa tutti gli utenti di mobilità leggera di questo paese, esortandoli a “diventare campagna”, a prendere il controllo, a usare Salvaiciclisti a casa propria, in ufficio, nel condominio, in circoscrizione, comune, provincia, regione.

Salvaiciclisti è ciò che ognuno di noi ne fa. Smettiamo di chiederci “cos’è” e “com’è”, facciamo qualcosa di utile.

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