#UsaLaBici, il tweetstorm contro lo smog non passa inosservato

#UsaLaBici, il tweetstorm contro lo smog non passa inosservato

Come preannunciato attraverso i social network, puntuale alle ore 11 di martedì 29 dicembre è partito il tweetstorm con hashtag #UsaLaBici – promosso dall’Associazione Salvaiciclisti Roma (account TW @SalvaiciclistiR) – per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dello smog che in molti ancora minimizzano, nonostante i suoi effetti siano ormai sulla gola e nei polmoni di tutti. La “tempesta di tweet” si era posta l’obiettivo di scalare i Trending Topic di Twitter e coinvolgere nel dibattito i decisori politici – in primis il presidente del Consiglio Matteo Renzi (@matteorenzi), il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (@glgalletti) e quello dei Trasporti Graziano Delrio (@graziano_delrio) – affermando con chiarezza che la prima azione da compiere per debellare lo smog è ripensare il sistema dei trasporti, privilegiando la bicicletta e disincentivando l’uso incontrollato del mezzo privato motorizzato.

USALABICI_PITTOGRAMMA_PEDALARE

L’azione è riuscita a coinvolgere centinaia di account che hanno twittato e ritwittato migliaia di messaggi con l’hashtag #UsaLaBici accompagnato da testi, foto e link ad articoli per avvalorare la tesi portante della campagna mediatica: possiamo sconfiggere lo smog a patto di utilizzare le biciclette come veicolo di trasporto quotidiano al posto dell’auto, come accade in Paesi ciclisticamente avanzati come Danimarca e Olanda. Anche perché le soluzioni-tampone adottate a Milano (il blocco totale del traffico motorizzato per alcune ore) o a Roma (la circolazione a taghe alterne) non hanno prodotto risultati apprezzabili.

In pochi minuti il tema è riuscito a entrare nei TT, i temi più twittati su Twitter, entrando direttamente alla posizione n.4 alle ore 11:15 (come conferma lo screenshot del sito breaking-news.it/trend):

#usalabici_11_15

L’hashtag #UsaLaBici ha continuato a scalare posizioni, raggiungendo il secondo posto in Italia intorno a mezzogiorno. Ma poi si è verificata un’anomalia, subito notata da chi stava partecipando al tweetstorm contro lo smog: la parola chiave è “scomparsa” dai TT, proprio mentre era lanciatissima verso la vetta. Diversi utenti hanno provato a contattare via Twitter il supporto clienti @TwitterItalia per capire il perché di questa evidente stranezza, senza però ricevere risposta (né pubblicamente né, a quanto ci risulta, tramite messaggio privato).

In serata, dopo circa 8 ore di blackout, altrettanto inspiegabilmente l’hashtag #UsaLaBici è ricomparso nei radar del monitoraggio dei TT, per la precisione alle ore 19:49, “rientrando” alla 38esima posizione quando ormai il flusso massiccio di messaggi veicolati nella mattinata stava scemando:

#usalabici_19_49

Su Twitter c’è chi ha espresso dubbi e perplessità sull’accaduto, chi ha parlato di “blocco” e “censura” e chi ancora si sta interrogando sul fenomeno che – per chi ha un po’ di dimestichezza con le dinamiche dei cinguettii – appare quantomeno insolito. Una cosa è certa: il tweetstorm non è passato inosservato e il messaggio è riuscito comunque a valicare i confini di Twitter, approdando sulle bacheche Facebook e sui blog degli addetti ai lavori che hanno partecipato all’azione mediatica.

Intanto proprio oggi, mercoledì 30 dicembre alle ore 12 in Campidoglio, l’Associazione Salvaiciclisti Roma ha convocato una conferenza stampa per fare il punto della situazione sullo smog nella Capitale – e non solo – mentre al dicastero dell’Ambiente il ministro Gian Luca Galletti incontrerà i governatori delle Regioni e gli amministratori delle grandi città. La parola d’ordine su Twitter questa volta è #Respiriamo: un auspicio e insieme un imperativo che, anche se non riuscirà a scalare i TT, speriamo presto di poter realizzare a pieni polmoni in città libere dallo smog.

Naturalmente il supporto clienti di Twitter in Italia (@TwitterItalia) – citato nell’articolo – ha diritto di replica e Bikeitalia.it darà conto di eventuali risposte e/o chiarimenti che dovessero pervenire in redazione.

Commenti

  1. Paolo ha detto:

    non sarà l’FBI non sarà la CIA ma, il governo italiano ha fatto censurare l’#” e twitter ha obbedito. Non era mai successo le altre volte che abbiamo fatto cose analoghe.

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