Continua il braccio di ferro tra l’amministrazione milanese e i cicloattivisti meneghini che, armati di pennello e vernice, da qualche mese a questa parte stanno realizzando una serie di ciclabili clandestine.
Il punto della discordia è via Cartesio, dove già era stata compiuta una prima attività di guerrilla bike lane. Gli anonimi cittadini avevano realizzato un intervento di rifacimento della ciclabile che era scomparsa a causa dell’usura, intervento a cui il comune ha fatto seguito realizzando propriamente la segnaletica orizzontale, ma secondo gli standard comunali, ovvero cancellando la riga di delimitazione in prossimità dell’intersezione con Piazza Repubblica.
Oggi il gruppo anonimo torna a colpire per restaurare la riga nei 30 metri precedenti l’incrocio perché, come dimostra il recente caso della morte di Franco Rindone schiacciato da un camion all’incrocio di Piazza della Resistenza Partigiana, proprio le intersezioni sono il luogo in cui chi si muove in bicicletta vede messo maggiormente a repentaglio la propria sicurezza.
Come si evince dalla foto scattata nella giornata di ieri, la continuità della linea della ciclabile artigianale finisce per incanalare in modo opportuno il traffico veicolare che lascia, così, uno spazio di sicurezza sulla destra destinato alle biciclette.
L’operazione clandestina mette in evidenza, quindi, la debolezza dell’approccio milanese alla realizzazione di corsie ciclabili: a cosa serve, infatti, una corsia se questa si interrompe proprio prima dell’incrocio, ovvero laddove questa è maggiormente necessaria?
La palla passa adesso al Comune che dovrà decidere se cancellare questo ultimo atto vandalico, oppure prendere atto della correzione rivedendo il proprio approccio rispetto alla gestione degli incroci magari rifacendosi agli standard in uso in tutto il resto d’Europa.
Ciò che serve a Milano e a qualisasi città che aspira a diventare bike frendly, ancora prima delle piste ciclabili e delle strade ciclabili che sono la cigliegina sulla torta, ha bisogno di una segnaletica che evidenzia la presenza di biciclette soprattutto nei luoghi dove queste sono più a rischio.
Una striscia disegnata per terra non impedisce ad un veicolo di uscire dalla propria corsia ma rende sicuramente più facile al guidatore notare la presenza di ciclisti e comportarsi di conseguenza. Come si evince dalla foto se le automobili hanno la loro corsia gli automobilisti la rispettano istintivamente.
Immaginate come sarebbe guidare in autostrada se non ci fossero le linee tratteggiate. Ecco una strada di città senza corsia ciclabile è come un’autostrada senza corsie.