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La Lombardia scommette sul cicloturismo con il progetto 7X10 #inBici #inLombardia

Si è appena concluso il progetto 7X10 #inBici #inLombardia, una due giorni durante i quali sono stati percorsi in bicicletta sette itinerari tra arte, natura, storia ed enogastronomia alla scoperta del patrimonio che la Lombardia ha da offrire a chi decide di esplorarla su due ruote.

Come Bikeitalia abbiamo fatto parte del team che ha pedalato lungo il fiume Adda, dalla Valtellina passando per le sponde del lago di Como, fino a raggiungere Cassano d’Adda ed infine Milano in un susseguirsi di panorami, piccoli borghi e tante emozioni.

Prima tappa: il sentiero Valtellina

Appuntamento presto a Grosio per iniziare questa avventura, organizzata dalla Regione Lombardia per esplorarne il territorio in bici. Abbiamo iniziato a pedalare lungo il Sentiero Valtellina con Alessandro Vanotti, Christian di Rent a Bike Valtellina ed altri appassionati, immersi tra le meraviglie di questa valle su cui si affacciano le Orobie.

Il sentiero, prevalentemente asfaltato, adatto a ogni tipo di bici dalle mountain bike a quelle da corsa, si snoda lungo le anse del fiume Adda avendo sempre a vista le sue acque. Boschi e zone rurali si alternano facendo intravedere mele mature e viti ingiallite dall’autunno imminente.

Natura ma non solo, si è pedalato tra le stradine del centro storico di Tirano e scoperto patrimoni culturali come il Palazzo Salis, con i suoi affreschi, il giardino all’italiana e la storia della famiglia che l’ha abitato nel corso dei secoli.

Dopo le visite culturali, per i ciclisti sono imperdibili anche le tappe enogastronomiche con degustazioni delle prelibatezze valtellinese in contrada Beltramelli. In questo luogo magico oltre ad assaporare la tradizione culinaria è stato fatto un lavoro di recupero architettonico delle origini ed ora è facilmente possibile immaginare la vita agreste del passato.

Imperdibili i piatti tipici della zona come bresaola, sciatt da mangiare su un letto di insalata e pizzoccheri cucinati secondo la tradizione (Casera DOP, patate e burro). Tornerete a pedalare leggermente appesantiti, ma sicuri di avere le calorie necessarie per completare il percorso.

Il sentiero è particolarmente piacevole, lontano dal traffico, adatto a famiglie con bambini e ben indicato. Numerose piazzole di sosta con giochi e attrezzature sportive sono perfette per sgranchire le gambe tra una pedalata e l’altra.

Meta finale di questa tappa è stata Albosaggia, qui per chi non avesse una bicicletta adatta c’è la possibilità di noleggiarla lungo il percorso grazie al servizio Rent a bike Valtellina e restituirla nel punto più a valle vicino alla stazione.

Per scaricare il tracciato ufficiale del sentiero Valtellina si può fare riferimento al roadbook Sentiero Valtellina.

Seconda tappa: ciclabile lungo l’Adda da Lecco a Cassano

Nella seconda tappa del progetto 7X10 #inBici #inLombardia, abbiamo continuato a pedalare sulla ciclabile che segue il corso del del fiume Adda da Lecco fino a Cassano d’Adda per altri 48 km.

Nuovo giorno e nuovo gruppo di appassionati di bici mi hanno fatto compagnia pedalata dopo pedalata seguendo le tracce dell’ingegno di Leonardo da Vinci che in queste zone ha vissuto per molti presso la corte dei conti Melzi: il filatoio per la seta, il traghetto a mano, e le chiuse lungo l’Adda sono solo alcune delle sue opere che potrete scoprire pedalando in questa zona.

Abbiamo iniziato a pedalare di prima mattina imboccando la ciclabile lungo il lago di Lecco, che ci ha regalato scorci mozzafiato grazie ai cambi di luce e di paesaggio. Si pedala proprio a bordo d’acqua osservando il suo placido scorrere, tra borghi e storie d’altri tempi.

Giunti a Garlate, ci siamo fermati per una visita alla antica filanda settecentesca immersa in un giardino di gelsi, che ospita il Museo della seta dove, ancora oggi, vengono allevati i bachi da seta a scopo didattico. All’interno sono esposti antichi macchinari, tra cui quello realizzato secondo progetti di Leonardo, ancora funzionanti. Questo ci ha permesso di osservare le diverse fasi di produzione della seta che ancora oggi i bambini possono provare a fare durante le visite guidate. La passione delle volontarie che si prendono cura di questo posto e un filmato con le testimonianze delle donne, un tempo bambine, che hanno lavorato nella filanda ci hanno regalato uno spaccato della vita che avveniva un tempo nella filanda.

Continuando a pedalare per alcuni chilometri il fondo stradale passa da asfaltato a sterrato argilloso, rendendo necessarie biciclette adatte a questo terreno. Segnaliamo che non è possibile percorrere questo itinerario in bici da corsa con copertoncini leggeri. Superato Brivio, lungo una strada sinuosa sempre in discesa ci si addentra all’ombra della fitta vegetazione nel sottobosco costeggiano piscine lacustri, dove si possono scorgere alcuni pescatori con le loro canne.

Giunti a Imbersago, imperdibile è un passaggio sul traghetto progettato da Leonardo che in questa zona, a Vaprio, ha vissuto per molti anni alla corte dei conti Melzi. Questo particolare traghetto a mano, con due scafi paralleli, ancora oggi sfrutta la corrente del fiume per spostarsi e collegare la sponda lombarda e quella bergamasca. La pro-loco della zona ci ha accolti e fatto compagnia pedalando insieme per il resto del percorso, arricchendo la nostra esperienza di aneddoti e storie del territorio.

Poco distante, all’altezza di Paderno, si staglia l’imponente ponte di San Michele, un capolavoro di archeologia industriale italiana, divenuto il simbolo del trionfo industriale del nostro paese e una delle più importanti strutture realizzate dall’ingegneria ottocentesca.
All’epoca della sua costruzione il ponte San di Michele era infatti il più grande ponte ad arco al mondo per dimensioni e il quinto in totale per ampiezza.

A poca distanza ad aspettarci abbiamo trovato i volontari della Proloco che hanno organizzato per noi una visita presso la Edison, all’interno di uno dei più importanti siti di archeologia industriale, la centrale idroelettrica Bertini, dove grazie all’energia dell’acqua si sono accese le prime lampadine a incandescenza a Milano ed era stata introdotta la prima rete di tram elettrici.

Superato Vaprio, lasciato il fiume Adda, continuando a seguire il canale Martesana che arriva fino a Milano, abbiamo raggiunto l’ultima tappa di questa incredibile giornata a base di bici, storia e amicizia: il Castello visconteo di Cassano d’Adda che si affaccia sul canale Muzza. La struttura imponente era stata costruita per proteggere uno dei punti più strategici per il controllo del transito delle merci e della navigazione sull’Adda.

Nella maestosa Piazza d’armi abbiamo lasciato i nostri fidi “destrieri” che ci hanno fatto compagnia per questi 48 km, per visitare i saloni affrescati dai quali si affacciano gli stemmi delle famiglie più importanti che hanno vissuto dentro le mura di questo castello.

Ci auguriamo che il progetto 7X10 #inBici #inLombardia sia stato solo il primo di una lunga serie di iniziative che Regione Lombardia realizzerà per valorizzare il suo territorio attraverso la promozione del cicloturismo.
Le carte in regola, come abbiamo visto in questi due giorni di pedalate, ci sono tutte per diventare la meta perfetta per questo tipo di turismo, che come sappiamo ha ricadute economiche positive sull’intero territorio.

Vi lascio con la lettura di un approfondimento sulle 10 buone ragioni per investire subito sul cicloturismo.

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