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Estate, la bici e il mito della prova costume

Estate, la bici e il mito della prova costume

Siamo a metà Luglio, moltissimi italiani si apprestano a partire per le ferie. Come ogni anno, la pubblicità martella sulla famigerata “prova costume”, quel momento in cui si deve indossare il costume da bagno e andare in spiaggia o piscina dopo un inverno passato a muoversi poco o niente. Stress psicologico a parte, la “prova costume” è un mito attorno al quale sono state costruite diete miracolose, esercizi dimagranti rapidissimi, tecniche di rassodamento fai da te e tantissime altre soluzioni che di scientifico hanno ben poco.

 

La sede di Bikeitalia si trova a Monza e ogni mattina, nel tragitto in bici da casa (circa 10 km), ultimamente vedo in ogni angolo manifesti di palestre che offrono abbonamenti superscontati per tornare in forma per questa benedetta “prova costume”. Ora, giusto per sfatare un mito e per dare qualche concetto di fisiologia dell’esercizio, vi ricordo che:

  1. Il cuore richiede almeno 4 settimane di esercizio per iniziare a modificare la sua struttura e abbassare il numero di battiti a riposo;
  2. Ogni seduta di allenamento della forza in palestra richiede 48 ore di riposo per essere metabolizzata dall’organismo;
  3. Ogni lezione aerobica richiede 24 ore di riposo per essere metabolizzata dall’organismo;
  4. I muscoli hanno bisogno di 4 settimane per iniziare a mostrare segni di trofismo;
  5. Legamenti e tendini richiedono 12 settimane (un periodo definito “adattamento anatomico”) prima di adattarsi a carichi allenanti maggiori;
  6. Il dimagrimento passa attraverso l’applicazione di una dieta salutare e non improvvisata;
  7. Sudare tanto non fa dimagrire;
  8. L’elettrostimolazione non fa dimagrire;
  9. Il corpo ha bisogno di una costante alternanza tra esercizio e riposo per potersi adattare e migliorare in modo ottimale;
  10. Un mese di attività fisica non ha un impatto visibile sul corpo;

Aggiungiamo un dato sconcertante: il 90% degli iscritti in palestra smette di andarci prima dei tre mesi. Questo perché 90 giorni è il periodo minimo per far sì che si strutturi un’abitudine. Purtroppo, perso lo slancio iniziale, mancando i risultati oppure terminata l’esigenza della “prova costume”, moltissimi lasciano perdere la palestra. Questo perché allenarsi viene visto come una cosa in più da fare nell’arco della giornata, un ulteriore impegno da svolgere, un’incombenza che riduce le possibilità di trasformarla in un’abitudine, a meno di non essere determinati.

Dopo aver elencato questi concetti possiamo comprendere una cosa: se vogliamo arrivare in forma per la “prova costume” dobbiamo allenarci costantemente. Dobbiamo far sì che la nostra vita sia più attiva, per fare in modo che si possa raggiungere un livello di forma fisica costante e duraturo nel tempo. Per riuscire in questo dobbiamo trasformare l’attività fisica in un’abitudine. Gli esperti del comportamento affermano che per rendere stabile un abitudine, si debba effettuare una sostituzione più che un’aggiunta: cioè fare in modo diverso qualcosa che già si faceva prima. Per esempio pranzare con alimenti cucinati a casa anziché andare al ristorante ogni giorno, bere il caffé senza zucchero e così via.

Per l’attività fisica, la bici ci viene incontro in modo perfetto. Infatti diventa la perfetta sostituta di un’attività tipicamente sedentaria: andare al lavoro. Sostituendo l’auto con la bici infatti si possono bruciare calorie, fare movimento e ottenere numerosi benefici senza dover aggiungere altri impegni alla propria giornata, bensì facendo una semplice sostituzione. In questo modo sarà più semplice creare un’abitudine e rendere la propria forma fisica stabile nel tempo.

La prova costume si costruisce giorno dopo giorno, con piccoli colpi di pedale.

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